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Fu un evento abbastanza importante per il nostro piccolo mondo. Infatti, essa raccoglieva il meglio dei giovani giocatori italiani (facevano parte della redazione Mariotti, Tatai, Zichichi ed altri che avrebbero fatto parlare di sé per molti anni ancora), si presentava con un formato molto attraente (a colori, con carta patinata, con simbologia figurata per indicare i pezzi, sistema usato per la prima volta in Italia, anche se già in uso nelle maggiori riviste internazionali, illustrazioni storiche, etc.) e si prefiggeva di far crescere, inserendosi nel momento favorevole, il numero e la qualità degli appassionati.
Purtroppo, passato l'entusiasmo per l'incontro mondiale, l'interesse degli italiani scemò e la rivista chiuse in breve tempo.
A noi piace ricordare questo coraggioso tentativo proponendovi una posizione, che venne pubblicata nel primo numero della rivista, in cui il Nero è letteralmente trascinato passo dopo passo fino all'esito finale, inevitabile alla terza mossa.
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