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È vero, il mondo è sempre stato questo ma, negli anni successivi alla II guerra mondiale, sembrava che l'umanità avesse finalmente capito l'importanza di sentirsi "cittadini del mondo".
Oggi invece, siamo nuovamente a combattere gli stessi errori, si ritorna a parlare di antisemitismo, di razzismo, di fame, di guerre, anche se la modernizzazione, anacronisticamente, ci ha permesso di aumentare la qualità della nostra vita ma, inesorabilmente, ha appiattito i sentimenti e i rapporti umani.
Insomma non riusciamo più a ragionare, siamo piatti, condizionati, incapaci di reagire e viviamo tutte le negatività del mondo pensando che fare beneficenza, commuoverci, dare ragione all'uno o all'altro, comodamente sdraiati in poltrona, siano le uniche cose che possiamo fare.
Non è cosi, dobbiamo ribellarci, manifestare, esprimere il nostro dissenso con fermezza e intelligenza.
Molti giovani oggi hanno preso coscienza dei gravi problemi che corre l'umanità e molti di loro scendono democraticamente in piazza, ma spesso accade che le manifestazioni degenerino e non ci rendiamo conto che questo accade perché chi vuole mantenere lo stato di ingiustizia vuole condizionare negativamente l'opinione pubblica attraverso gli atti e gli atteggiamenti di chi è in piazza e sta contestando.
Oggi, il TG di Italia Uno, ha commentato la marcia della pace di Assisi con queste parole: "delusione della marcia della pace... erano solo 20.000".
Che significa? Forse troppo pochi per pretendere la pace? Riflettiamo!
Concludo questo mio articolo per giustificare ciò che ho detto in apertura, lo scorso mese: in Commissione Trasparenza e Garanzia del XIII Municipio si è denunciata la scarsa credibilità del Consiglio Municipale.
Approvati, dall’insediamento ad oggi, ben 35 risoluzioni e un consistente numero di ordini del giorno e nessuno di questi è stato attuato.
Le uniche cose che questa maggioranza ha attuato sono quelle decise in Giunta, dimostrando ancora una volta come democrazia e regolamento siano, per questa maggioranza, escluse dal proprio vocabolario, anche a discapito dei consiglieri della stessa maggioranza che, pur lavorando all'interno delle Commissioni non vengono minimamente coinvolti nelle decisioni della Giunta.
Dario Bensi - consigliere Rifondazione Comunista in XIII
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