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Nelle elementari Piero della Francesca e Via Pirgotele, e nella media Platone, le lezioni hanno dato spazio a dibattiti, alla creazione di manifesti e alla messa a punto di originali cerimoniali per il primo cittadino della capitale.
Il lavoro è stato sapientemente coordinato dagli insegnanti affinché, proprio dai bambini e dai ragazzi, emergesse un chiaro segnale di protesta per i gravi episodi della settimana precedente.
Nel complesso di Via Euripide, la direttrice Di Prisco ha denunciato la "serenità violata della scuola dei piccoli" e, citando gli 852 euro serviti per la pulizia e la riparazione dei danni (cfr. Zeus n°60 - febbraio 2002), ha riaffermato il "diritto dei bambini ad avere strutture idonee e vigilate".
Veltroni si è rivolto subito ai 200 bambini presenti, condannando gli autori del raid ed assicurando gli sforzi congiunti delle forze dell'ordine perché tali gesti insensati non si ripetano.
"La stupidità può essere dannosa e quindi verrà perseguita" ha detto parlando della prossima installazione del teleallarme. Ha rievocato la propria esperienza scolastica, ribadendo la centralità dell'istituzione come "momento di allegria e formazione, dove si imparano le cose fondamentali della vita”.
Ha voluto anche rispondere alle richieste dei dirigenti scolastici circa l'adeguamento delle strutture: "per il Municipio XIII sono stati stanziati più di 34 miliardi di lire ( pari a 17.559.534,56 euro) per il prossimo trienno".
Annuisce l'architetto Cuccaro, responsabile dei progetti studiati insieme al corpo docente, che spiega come sarà la scuola rinnovata, i cui lavori dovrebbero essere completati entro dicembre 2002, senza influenzare l'anno didattico in corso e quello seguente.
Un bambino mostra il suo sdegno alzando un cartello con l'esclamazione "No al vandalismo", mentre un suo compagno, Andrea di 6 anni, consegna al Sindaco le lettere scritte dai bambini.
Veltroni sceglie a caso quella di Edoardo, leggendone un passo: "…la cosa più triste è che tutti i nostri cartelloni nella classe erano come un albero, e gli estintori hanno fatto cadere tutte le foglie… ora la nostra classe è spoglia".
Accoglienza simile anche negli altri due istituti: i piccoli alunni della Pirgotele hanno preparato un canto in inglese indossando magliette con su scritto "La scuola ci serve ancora, no al vandalismo".
Alla Platone, a consegnare la posta per il primo cittadino è stato Mirko, ragazzo disabile, incoraggiato dai suoi compagni.
Inoltre gli studenti della media hanno donato a tutte le autorità intervenute dei lavori artigianali realizzati in classe. Ad accompagnare Valter Veltroni c'erano infatti anche l'assessore capitolino per la scuola Maria Coscia, il comandante della polizia municipale Marinelli, il maggiore dei Carabinieri Bandiera, i consiglieri comunali Lorenzin e Orneli, quest'ultimo delegato del Sindaco per le politiche sul litorale.
Presente alla manifestazione anche il presidente del XIII Municipio, Davide Bordoni.
"Le scuole - ha dichiarato - devono essere difese con determinazione. Sono previsti forti investimenti per interrompere, una volta per tutte l'ondata di teppismo: più di 4 milioni di Euro sono stati stanziati solo per il 2002.
Serviranno per le spese di ristrutturazione e per la progettazione di nuovi edifici. È soprattutto l'entroterra, dove c'è il più alto tasso di natalità di tutta Roma, ad averne bisogno. Primi tra tutti l'Infernetto, per cui è già in fase di studio una scuola materna, ma che ha bisogno di altri interventi cospicui".
Beatrice Lorenzin (FI) propone una campagna di sensibilizzazione, anche in collaborazione con le famiglie: "Bisogna far emergere il senso di responsabilità di ognuno verso i beni di pubblico utilizzo".
Afferma inoltre, quasi provocatoriamente, che "se non vogliamo arrivare ad usare il metal detector all'entrata, dobbiamo far capire a tutti il valore della scuola per la comunità".
Al termine dei discorsi il Sindaco si è fermato volentieri a parlare con studenti e professori, visitando le classi, e cercando di capire meglio il contesto in cui è accaduto qualcosa di cui la cittadinanza ancora si vergogna.
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