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Deve suscitare un fascino particolare, perché cercano di occuparsene in molti.
La hanno strapazzata in mille modi: asfaltandola e riasfaltandola, rendendola a senso unico, dotandola di una bretella che ha posto solo un parziale rimedio alla perversa idea di chi l’ha resa simile a una pista di Formula Uno, cercando di raddoppiarne la carreggiata..
Eppure chi tocca Via dei Pescatori ci rimane bruciato.
Le polemiche sull’istituzione del senso unico hanno riempito le pagine dei giornali, quelle nate dalla intenzione di raddoppiarne il tratto interno all’Axa hanno mobilitato un intero quartiere.
Una via nata come strada interpoderale ha assunto via via, col passare degli anni e la cementificazione del litorale lidense e del suo entroterra, la funzione di tangenziale interna, collegando per decenni a Ostia i quartieri interni di Casalpalocco, Axa, Acilia, Madonnetta, Malafede ed evitando di passare per la Colombo e la Via del Mare.
Finché, un bel giorno, qualche scienziato dell’ingorgo ha deciso di lasciare un segno della sua presenza e, non ritenendo sufficiente il traffico esistente, ha pensato bene di incrementarlo rendendo Via dei Pescatori a senso unico.
Ora dall’Axapalocco si va verso Ostia allungando solo di qualche centinaio di metri; dal Canale della Lingua, a tornare, si fa un giro di peppe che la metà basta.
Non sono stati sufficienti ricorsi al TAR, artigiani disperati che hanno tentato di darsi fuoco in XIII Municipio, manifestazioni di protesta e articoli infuocati per farla riaprire.
L’unico risultato è stato che, grazie a questa sciagurata decisione, la coalizione di centrosinistra ha perso le scorse elezioni municipali.
Come assist fornito al centrodestra non era niente male: ma come, in XIII le strade sono ancora quelle di quarant’anni fa e qui, al posto di farne delle nuove, si chiudono addirittura quelle vecchie?!?
Nella scorsa campagna elettorale la riapertura a doppio senso di Via dei Pescatori è stata dunque uno dei cavalli di battaglia del centrodestra: non c’era riunione o comizio in cui, chi ora siede tra i banchi della maggioranza non promettesse di porre fine allo scempio se fosse stato eletto.
Le elezioni poi ci sono state e il 27 maggio 2001 alla guida del XIII Municipio c’è stato il cambio della guardia.
Fra i nuovi provvedimenti che ci saremmo aspettati dal neopresidente Bordoni, la riapertura di Via dei Pescatori era certamente uno dei primi, anche perché ampiamente strombazzata qualche mese prima.
Invece l’unico intervento che ha interessato il lungo viale alberato, è stata l’apertura della bretella di Via di Fosso di Dragoncello bis, una sorta di parziale raddoppio, progettato e finanziato, peraltro, dal centrosinistra prima di perdere le elezioni.
Presidente Bordoni, stiamo ancora aspettando!
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