Riflessioni di un politico deluso
di Dario Bensi






Da Zeus n° 60 - Febbraio 2002



Questo mese voglio intitolare il mio articolo "Riflessioni di un politico deluso".
Infatti ciò che sta accadendo nel nostro paese mi ha portato a riflettere seriamente sul mio ruolo di politico impegnato.
I primi di gennaio ho perso mio padre che per me è stato un amico, un maestro, un uomo che ha segnato la mia vita con i suoi principi di giustizia e libertà.
Mio padre ha sempre lavorato, e anche guadagnato, facendo fare alla sua famiglia una vita agiata ma, non ha mai smesso di lottare per una giustizia sociale.
Questo suo modo di pensare e di agire lo ha trasmesso a me ed è per questo motivo che oggi mi sento profondamente in crisi.

Stiamo vivendo un momento della nostra vita dove tutto si è appiattito, dove solo i soldi dettano i ritmi del nostro agire quotidiano, dove i nostri pensieri vengono gestiti, dove tutto si riduce a niente.
Il 12 Febbraio la minoranza del XIII Municipio ha convocato un consiglio straordinario per discutere l'art.71 della finanziaria 2002 che prevede la vendita ai privati delle spiagge e, dato che l'articolo, dopo vive proteste dell'opposizione, è stato abrogato dal Senato, il nostro presidente Bordoni ha introdotto il Consiglio dicendo che tutto si era sistemato.
A questa affermazione molti miei colleghi di maggioranza e opposizione hanno pensato bene di non dare seguito, portando la discussione sui problemi delle spiagge del XIII Municipio e non pensando minimamente al fatto che il nostro Governo aveva comunque proposto e approvato una Legge a dir poco scandalosa che neanche il più "becero" dei regimi totalitari avrebbe avuto il coraggio di proporre.
Le spiagge e il mare sono un bene che la natura ha donato all’umanità e nessuno può pensare che qualcuno possa impadronirsene a titolo privato.
Se ciò accadesse e, cosa ancor più grave, se permettessimo che accada, si innescherebbe un processo di privatizzazione su tutto ciò che è vita, anche l’aria che respiriamo.
Questa superficialità mi spaventa molto ma, ancor di più, mi spaventa l'immobilismo della gente che ha però dalla sua parte la giustificazione di una scarsa informazione, di una stampa e di una televisione che è soprattutto impegnata a far risaltare e ad adulare i propri sostenitori economici.
Ho la sensazione che oggi tutto si possa comprare, anche le "ideologie" e mi rendo conto che non esiste opposizione, e che lo stesso centrosinistra si stia adeguando a questo sistema "liberista", adottandone spesso anche i comportamenti.
Dobbiamo lottare per riconquistare i nostri spazi, dobbiamo uscire da questa logica perversa del qualunquismo e non importa se di destra, sinistra o di centro: l’importante è ricominciare a pensare!

Dario Bensi - consigliere Rifondazione Comunista in XIII

Maggioranza e Opposizione
Sommario n° 60 - Feb. '02