I Sabati di Bacco
di Fabrizio Foti

L'Italia è sempre stata, dopo la Francia, la seconda nazione al mondo per produzione vitivinicola.
Purtroppo, per molto tempo, questo riconoscimento corrispose quasi esclusivamente ad una valutazione meramente quantitativa, eccezion fatta per la tradizione piemontese, toscana e altoatesina.
La moda dei "nouveau" francesi, trasmessa in Italia attraverso la produzione dei novelli, contribuì all'avvicinamento della gente al vino di qualità superiore.
Dal vino sfuso e dozzinale di largo consumo si rivolse maggiore attenzione al vino di qualità, cercando di comprenderne le nobili peculiarità ed i caratteri gusto-olfattivi, riscoprendo sensi utilizzati, purtroppo, in modo superficiale ed automatico.
Le anteprime invernali dei novelli divennero degli appuntamenti attesissimi che richiamarono un esteso numero di appassionati.
Si può certo affermare che il novello sia vino un po' "ruffiano", ma è doveroso ammettere che il ruolo pionieristico che questa categoria di vini ha assunto negli ultimi anni è stata quella di generare un largo consenso nel pubblico ed una curiosità rivolta a questo splendido mondo.
Il passaggio da consumo di quantità a consumo di qualità ha ingenerato un circolo virtuoso che ha determinato una crescita qualitativa della produzione vitivinicola in regioni conosciute fino a pochi anni fa esclusivamente per i vini sfusi e per le uve da taglio.
Quello di Roma è stato, nei decenni passati, un mercato dozzinale che ha saputo cominciare a riscattarsi attraverso il contributo di grandi pionieri enotecari che, negli anni '70-'80, cominciarono a promuovere il consumo dei grandi vini bordolesi e di Borgogna, gli champagne o i grandi piemontesi e toscani, anche attraverso la mescita nei loro locali.
Doveroso menzionare personaggi quali Gianfranco Achilli dell'enoteca al Parlamento, Concetto Saffioti del Cul de Sac, Piro Costantini dell'omonima enoteca in piazza Cavour, Sergio Ceccarelli del Goccetto, Anacleto Bleve della Bottega del Vino.
Senz'altro va loro riconosciuto il merito di aver avvicinato la gente verso sensazioni più ricche e più nobili di quanto potesse fare un semplice "sfuso".
Attraverso corsi di degustazione, simposi sul vino e semplici degustazioni si è cominciato a trasmettere una conoscenza che ha aiutato la promozione di vini di qualità.
Su questa scia ha continuato un nostro carissimo amico, Fabio Canapini, il quale, da parecchi anni ormai, come sommelier della splendida enoteca Sanges di Ostia, conduce un'attività che si concretizza anche attraverso le degustazioni del sabato pomeriggio, richiamando moltissimi appassionati.
Ogni sabato, si rappresenta un viaggio continuo attraverso le regioni italiane, e non solo, alla scoperta delle produzioni vitivinicole di grande pregio qualitativo, dove è possibile registrare grandi sorprese e novità, ma anche nobili conferme.
La disponibilità e l'accoglienza di Fabio sono squisite. I suoi appuntamenti, aperti a tutti, sono un'ottima occasione per comprendere molto sui vini e sul loro carattere.
Tra gli aficionados, il sabato è ormai un appuntamento cult!
E vi assicuro che alcuni di essi lo sono stati di sicuro: degustazioni sui grandi Champagne di Bruno Paillard; sui migliori Chianti delle annate '97-'99; sulla produzione dei Pinot Noir in Italia, dal Piemonte alle Marche; sui grandi piemontesi da uve Nebbiolo o Barbera e gli splendidi bianchi dei colli orientali del Friuli. Ma anche i ritrovati pugliesi e siculi.
Insomma, chi ha scoperto una passione, chi vuole soddisfare semplicemente una curiosità, o chi, come me, è praticamente "partito" per il vino, non può che darsi appuntamento, ogni sabato pomeriggio, a Ostia, in via dei Fabbri Navali, vicino al piazzale Magellano.

Curiosità
Somm. Feb. '02 - N° 60