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Via del Mare: senso unico o a due sensi?
Causa del dilemma la realizzazione di un piano viario generale capace di trasformare una tra le strade più pericolose d'Italia in un'arteria di collegamento che garantisca la mobilità sul litorale romano senza rischi per gli automobilisti.
È datato appena un mese fa il protocollo d'intesa tra Regione Provincia, Comune, XII e XIII Municipio, che ha portato all'istituzione di un tavolo tecnico presso la Regione Lazio, diretto dal XIII Municipio, con il compito di avviare un nuovo progetto per la riorganizzazione viaria complessiva.
"È la prima volta - secondo il Presidente del XIII Davide Bordoni - che riusciamo nell'intento di riunire attorno allo stesso tavolo le parti in causa sulla questione della via del Mare".
Dall'Assessorato regionale ai Trasporti e lavori pubblici intanto giunge la notizia: la sottostruttura viaria costruita nel Ventennio non consente il traffico ai mezzi pesanti e veicoli merci di qualsiasi portata, limitando la circolazione alle sole autovetture.
"La via Ostiense e la via del Mare - commenta il Presidente Bordoni - sono state progettate circa 70 anni fa in base al traffico di allora: sono stati scelti materiali ricavati dagli scavi, in particolare di Ostia Antica e il passaggio dei mezzi pesanti rischierebbe di far sprofondare le strade.
Una progettazione che comprenda quindi nuovi svincoli, cavalcavia e un nuovo sottofondo stradale necessita di interventi economici consistenti: dalle stime tecniche si stimano all'incirca 300 miliardi, per i quali si chiederà necessariamente l'intervento del Governo.
Nemmeno si può limitare il traffico pesante a una delle due strade perché su via Ostiense si affacciano numerosi insediamenti industriali e commerciali.
Ci vuole una progettazione che risolva il problema della sicurezza: nel frattempo, continueranno i controlli delle forze dell'ordine e si faranno interventi strumentali come la sistemazione di bande rumorose e segnali luminosi".
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