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tunati, hanno dato vita ad un progetto unico nel suo genere nel nostro territorio, sia nella sua struttura, che nelle prospettive future.
I ragazzi, che combattono ogni giorno con un'inguaribile patologia genetica, diventeranno giardinieri e vivaisti per uscire dall'ambulatorio ed avvicinarsi al mondo del lavoro.
Vestiti di tutto punto con le divise dei giardinieri ed affiancati dagli operai del Consorzio di Casalpalocco si muoveranno per le aiuole del quartiere per potare alberi, rasare prati e difendere dall'incuria il bene più caro che abbiamo, "la natura".
I ragazzi saranno suddivisi in due gruppi a seconda della loro abilità.
Alcuni faranno parte della squadra che lavorerà sui giardini, gli altri invece opereranno all'interno del vivaio per la preparazione e la cura delle sementi e delle essenze che, una volta pronte, andranno ad abbellire Casalpalocco.
Decisivo per la realizzazione di questo progetto è stato l'impegno di Stefano de Santis (direttore sanitario dell'Anfass) e Federico Vigo (Presidente dell'associazione Amici del territorio) cui va tutto il nostro ringraziamento.
Questa è un'operazione di cui andiamo orgogliosi ed interpreta in pieno il nostro desiderio d'impegno sociale dove il Consorzio di Casalpalocco può e deve essere più di un freddo ufficio amministrativo.
Il nuovo teatro di Ostia, occasione irripetibile
Il nostro territorio ha fame di cultura, lo dimostrano i quasi diecimila spettatori a stagione per un teatro come il Dafne.
In via del Mar Rosso, infatti, ci sono due sale per soli 72 posti disponibili eppure il successo dei numeri parla da solo.
Esplode la voglia di prosa tra gli abitanti di Ostia, ma l'unica risposta arriva da una sala di appena 72 poltrone.
Per il resto, interminabili lavori di ristrutturazione nell'ex colonia Vittorio Emanuele e riapertura incerta del Teatro Centrale.
Langue il cantiere comunale di via delle Sirene dove, a tre anni dall'avvio dei lavori, non si vede ancora la conclusione del restauro del teatro dell'ex colonia.
E le speranze di nuovi luoghi dove poter assistere a commedie e rappresentazioni sono tradite anche dalla "pausa" degli artisti di via dei Pallottini: il Teatro Centrale aprirà forse dopo Natale.
La voglia di cultura a Ostia può essere saziata, dunque, solo dalle due salette del Dafne, in via del Mar Rosso.
Il nuovo Teatro Comunale che avremmo voluto inaugurare con un concerto in onore del grande direttore d'orchestra Giuseppe Sinopoli, rappresenta l'opportunità per questo territorio di creare quella che io chiamo "la cultura della cultura".
Nella nuova struttura, che avrà una capienza pari a 240 posti, sarà possibile creare un filo diretto con le scuole avvicinando, dunque, i giovani al teatro ed alla cultura.
Il dibattito è molto serrato sulla direzione culturale che la struttura dovrebbe prendere.
Io credo ch,e pur difendendo le nostre realtà culturali, dovremmo aprire il teatro anche agli Albertazzi o ai Proietti così da far conoscere e apprezzare il nuovo teatro.
Ritengo che sia indispensabile che le amministrazioni credano ed investano nelle attività artistiche locali, ma questo non significa chiudersi di fronte al mondo culturale che ci circonda, anche perché la concorrenza può solo far crescere tutti.
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