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Negli ultimi mesi si è discusso molto su Patti territoriali, sviluppo compatibile e piano urbanistico della nuova municipalità, alias XIII Circoscrizione.
Chiaramente dove si scontrano interessi, buone intenzioni, vecchie e nuove ideologie è facile imbattersi nella solita forma mentis: cambiare tutto per non cambiare niente. E così andrà a finire.
Le finalità dei Patti territoriali dovrebbero essere chiari e, direi, vincolanti per gli stessi sottoscrittori pubblici e privati.
Prioritariamente devono garantire la valorizzazione dei territorio, tenendo conto diversi aspetti: da quello paesaggistico e ambientale, alla qualità della vita, alla salvaguardia delle attuali realtà produttive e commerciali e, se è possibile, produrre posti di lavoro.
Le ultime notizie non sono confortanti.
Si parla già di un impatto disastroso sul piccolo commercio. Le cifre dei disastro annunciato recitano: 700.000 metri cubi di nuove costruzioni commerciali per relativi 260 mila mq di superficie tra esposizione e vendita, localizzati nei quartieri di Ostia Antica, Infernetto, Canale della Lingua, Via dei Promontori, Cristoforo Colombo, Via di Saponara, Palocco.
La viabilità, è chiaro, rimane un optional. Non se ne parla.
L'argomento è stato trattato in varie sedi e continua ad essere caldo, rovente.
Auguriamoci che, in una di queste assemblee, forum, conferenze e quant'altro ci sia qualcuno illuminato in grado di fare una domanda semplice, semplice che contempli il seguente aspetto: perché non risolvete prima tutti i problemi vecchi, endemici che vanno dai trasporti alla viabilità, dal degrado dei verde pubblico al controllo dei territorio, dall'adeguamento delle risorse rispetto al territorio e popolazione (Vigili AMA, COTRAL, Scuole, Ufficio tecnico etc.) alla gestione dell'esistente?
Perché non si cerca di garantire prima la fruizione dei servizi e infrastrutture attuali?
Questo territorio ha solo bisogno di comportamenti responsabili e funzionali ad uno sviluppo organico, armonico, ecosostenibile e di patti chiari.
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