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dei cittadini stranieri che vivono in Italia clandestinamente.
L'ultima conferma è arrivata a fine agosto quando cinque extracomunitari, polacchi e ucraini, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia del Lido per aver violato i sigilli di alcune baracche all'interno della pineta di Procoio di Ostia, che erano state poste sotto sequestro dopo un blitz delle forze dell'ordine.
Infernetto: in ferie per mancanza di personale.
Obbligato a chiudere il ristorante e ad andare in ferie per mancanza di personale.
È la situazione in cui si è venuto a trovare quest'anno Massimo Fabrizi, figlio del grande attore Aldo, che da anni gestisce un locale all'Infernetto specializzato in cucina casereccia.
La sua è una situazione certamente estrema, ma che riflette la condizione in cui si trovano da alcuni anni molti dei ristoratori del litorale romano.
A quanto pare, infatti, con il passare delle stagioni è sempre più complicato trovare camerieri per i mesi estivi.
A nulla sono valsi i numerosi tentativi della RistOstia (l'associazione che comprende molti dei ristoratori del Lido) per cercare personale: la pubblicità radiofonica e un annuncio pubblicato su una rivista distribuita sulle spiagge e nella stazioni in oltre 7mila copie hanno ricevuto appena cinque risposte.
Così, per la prima volta nella sua vita, Massimo Fabrizi ha chiuso il suo ristorante ed è andato in ferie.
C'erano una volta i pompieri
In attesa dei pompieri che devono arrivare da Fiumicino, le fiamme a Ostia le spengono i cittadini.
Sembra incredibile ma è così.
O almeno è andata così qualche giorno fa quando un incendio è divampato nei giardini di una villa all'angolo tra corso Regina Maria Pia e via Luigi Borsari di proprietà del generale della Guardia di Finanza in pensione Antonio Casertano.
In quel momento nell'abitazione c'era soltanto la moglie Maria e una sua aiutante.
Le due donne hanno subito chiamato i vigili del fuoco ma nell'attesa sono state aiutate da alcuni passanti che fortunatamente erano a conoscenza della presenza di un bocchettone dell'acqua proprio nel parco di fronte.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del XIII municipio, Davide Bordoni, che ha definito scandaloso il fatto che i vigili del fuoco abbiano lasciato la sede di Ostia da Novembre del 2000 e ancora non siano cominciati gli interventi di ristrutturazione che richiedono almeno un anno di lavori.
Patti territoriali chiari, amicizia lunga
Si decide in questi giorni il futuro del XIII municipio.
È tutto pronto, infatti, per la discussione dei 163 progetti presentati per il Patto Territoriale, un mega piano urbanistico che prevede finanziamenti pubblici e agevolazioni per gli investitori privati: alberghi, piscine, campeggi, centri sportivi e commerciali per 3mila miliardi di lire che se avranno l'okay delle istituzioni potrebbero portare circa 10mila nuovi posti di lavoro ma anche a 3,5milioni di metri cubi di cemento.
Basta sfogliare la lista dei 163 progetti, divisi in 11 categorie, per rendersene conto: alberghi come se si stesse giocando a Monopoli, centri commerciali in stile Manhattan e stabilimenti balneari che puntano sempre più a diventare dei megavillaggi vacanze con beauty-farm e centri fitness.
All'Axa, ad esempio, il mitico Drive-In vorrebbe trasformarsi un multiplex da 12 sale con incluso, ovviamente, un centro commerciale.
Ma senza un'adeguata rete di infrastrutture viarie e di servizio non si rischia di portare Ostia e il suo hinterland al collasso?
Al Porto di Ostia carrelli per i bagagli "sospetti"
I carrelli bagagli del nuovo porto di Ostia? Sono stati sequestrati dalla Polaria di Fiumicino.
Il motivo? C'è il sospetto che possano essere gli stessi che sono stati rubati all'aeroporto Leonardo da Vinci.
Tutto è cominciato un paio di mesi fa quando la società Aeroporti di Roma ha denunciato la scomparsa di alcune decine di carrelli (del valore di oltre un milione di lire l'uno).
Gli ispettori della Polaria, dopo indagini e sopralluoghi, sono arrivati nella darsena di Ostia.
Lì, tra yacht da capogiro e potenti motoscafi, hanno scovato una ventina di carrelli (molto simili a quelli scomparsi) che venivano utilizzati dai turisti per caricare e scaricare i bagagli dalle loro imbarcazioni.
Gli agenti hanno chiesto ai responsabili del porto spiegazioni e la fattura d'acquisto di quella merce.
Ma tra l'imbarazzo generale la fattura non è stata trovata. Così adesso se la fattura non salta fuori per i dirigenti del porto, che si dicono estranei alla vicenda, potrebbe scattare una denuncia per ricettazione.
Macchia Palocco in rivolta contro il campo nomadi
Ad accendere la miccia della rivolta sono state due zingarelle che sono state sorprese a rubare in un cortile di via Giuseppe Bonito.
Il padrone di casa è riuscito a fermarne una, ma mentre chiamava i carabinieri, ha raccontato di essere stato raggiunto da una quindicina di nomadi che hanno minacciato e poi aggredito il figlio.
Un episodio particolarmente grave che ha scatenato la rivolta di una cinquantina di padri di famiglia che hanno marciato verso il campo nomadi di via Ortolani dando la caccia ai responsabili.
Una situazione esplosiva che non è precipitata soltanto grazie all'immediato intervento delle forze dell'ordine.
Si tratta di un problema che va avanti da circa 13 anni, da quando alcuni nuclei familiari di origine croata hanno deciso di fermarsi nei pressi del viadotto Nuttal di Dragona.
Poi nel '94 è arrivata anche l'ufficializzazione del Comune di Roma che ha realizzato un campo sosta recintato e con servizi igienici.
"Dissero che si sarebbero fermati soltanto sei mesi - sbotta Remo Giuliani, presidente del comitato di Macchia Palocco - E invece sono ancora lì, sono sempre di più e la convivenza è diventata impossibile".
Nei giorni successivi i carabinieri della compagnia di Ostia hanno effettuato un blitz all'alba controllando tutti i presenti e passando al setaccio abitazioni, automobili e roulotte.
Alla fine sono scattate le manette per un uomo di 44 anni con l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti e due donne con precedenti, 7 persone sprovviste di documenti sono state accompagnate alla questura di Roma per l'espulsione, mentre 3 macchine e 2 camper sono state sequestrate.
Ma i nomadi del campo si difendono: "Noi non c'entriamo nulla. I ladri e i rapinatori sono nomadi che vengono da fuori ma la gente non li riconosce e se la prende con noi".
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