|
Oltre trecento persone hanno seguito il povero martire biancoceleste accollarsi il peso della sconfitta, urlandogli ogni sorta di insulto, tra i quali il peggiore era, ovviamente, “Laziale”!
Mentre il corteo si ingrossava raggiungendo il migliaio di persone per la Via Prassilla e Via Alessandro Magno, fra cori e sberleffi per il cugino della provincia, si raggiungeva Largo Antifane dove, tra fiaccole, fumogeni e bandiere giallorosse, il malcapitato veniva legato alla croce e letteralmente issato sul prato dell’isola 46 fra gli sguardi sorpresi dei tanti spettatori sui balconi dei palazzi di Largo Esopo.
Si dava lettura dei capi di accusa nei confronti del cugino-burino e dei vangeli secondo Totti, Sensi, Batistuta e Capello. La folla applaudiva divertita dalla pantomima e, raggiunte ormai le 23.00, decideva di spostarsi in massa a Via Erodoto, per omaggiare il Re Leone!
Molti a piedi, qualcuno in auto, il corteo dei tifosi in delirio raggiungeva la villa di Gabriel Batistuta, chiedendogli a gran voce di uscire a salutare e benedire la folla!
Veniva suonato il citofono della villa a più riprese, mentre le urla festanti dei tifosi palocchini preoccupavano forse il campione giallorosso... con l’unico effetto di far intervenire una volante dei Carbinieri che riusciva a ristabilire l’ordine, per la buona pace dei vicini di casa del centravanti argentino.
|
|