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Succede anche questo, fra le quotidiane disavventure di chi decide di viaggiare sui mezzi pubblici della Capitale.
Un signore palocchino, del quale indichiamo solo le iniziali, F.F., per sua espressa volontà, dovendosi recare all’aeroporto di Fiumicino e avendo saputo dell’esistenza di un collegamento su gomma esistente dalla Stazione di Lido Centro e il Leonardo da Vinci, decide di consultare Roma Per Te - Guida Pratica del cittadino 2001 (quella che viene distribuita con gli elenchi del telefono), edita dal Comune di Roma.
Viene così a sapere, a pagina 57, che il collegamento è gestito dalle Linee Laziali S.p.A. al costo di L. 1.500. Un bel risparmio per chi voglia evitare di prendere un taxi.
Ma la fregatura è in agguato!
Munitosi di biglietto B.I.T. (Biglietto Integrato a Tempo) e salito a bordo, lo oblitera, dopo aver notato che il biglietto riporta la scritta di essere valido per viaggiare anche sui mezzi delle Linee Laziali.
Quindi, come sempre più spesso accade, incappa nei controllori che verificano se i passeggeri abbiano acquistato e obliterato o meno il biglietto. Il nostro concittadino si sarà sicuramente sentito rinfrancato dal fatto che chi viaggia gratis ogni tanto viene sorpreso da controlli che fino a qualche anno fa latitavano e che ora sono sempre più frequenti.
Si sarà sentito anche soddisfatto, perché finalmente i furbi hanno finito di farla franca.
Ma la sua soddisfazione dura ben poco!
I solerti controllori gli contestano infatti l’invalidità del biglietto ed elevano una sanzione amministrativa di L. 100.000 più le 2.000 lire necessarie per acquistare un nuovo titolo di viaggio!
Lo informano inoltre che, nonostante quanto riportato dalla Guida Pratica del cittadino 2001, il biglietto B.I.T non è valido per viaggiare su tali mezzi, in quanto l’Aeroporto Leonardo da Vinci non rientra nel Comune di Roma e che quindi occorre acquistare un altro tipo di biglietto.
A nulla valgono le ragione del buon F.F., che si propone di acquistare un secondo biglietto, ... la multa va fatta!
E a nulla vale il ricorso inviato al Servizio Vendite ed Ispettorato della Cotral S.p.A.: il viaggiatore è tenuto a “munirsi di idoneo titolo di viaggio”.
Cornuto e mazziato, al signore palocchino non resta, eventualmente, che ricorrere al Giudice di Pace, ma la domanda nasce spontanea: se è vero che ignorantia legit non excusat cosa dire dell’ignoranza del Comune di Roma, editore della guida fonte di informazioni sbagliate e così onerose per il malcapitato lettore?
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