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È finito il tormentone, finalmente.
In XIII Circoscrizione c'è stato il ricambio.
La coalizione che governerà il "municipio" di Ostia e entroterra sarà quella del centro-destra.
Oltre a questo risultato c'è la certezza delle cose da fare.
Dalle chiacchiere ai fatti e alle promesse da mantenere. Fare l'opposizione ha un risvolto positivo: denunciare disfunzioni e mala amministrazione, promettere di cambiare radicalmente le cose che non vanno, risolvere i problemi.
Quando, poi, si governa finisce il virtuale, è finita la pacchia. I ruoli si invertono.
Chi, invece, non deve invertire i ruoli, a mio modesto parere, sono i mezzi di informazione locale, mensili come Zeus, organizzazioni del volontariato, comitati di quartiere.
Il loro riferimento sono i problemi di tutti. All'amministrazione passata non sono stati fatti sconti, come è giusto che sia.
C'è stata una azione continua di vigilanza, critica, propositiva talvolta, e, infine, anche attacchi di carattere personale (vedi il caso dei lavori su Via di Macchia Saponara).
Mi auguro, pertanto, che ci sia lo stesso atteggiamento assunto fino ad un mese fa. Atteggiamento critico, costruttivo, senza sconti, appunto.
Spero venga utilizzata la stessa solerzia, come dicevo prima per Via di Macchia Saponara e, aggiungo, Via dei Pescatori, nel denunciare ritardi e scarsa attitudine nel passare dalle parole ai fatti.
Conoscendo bene Luca Leonardi non ho dubbi in proposito.
Ad un vecchio e famoso giornalista della Rai è stato chiesto ultimamente: "Cosa cambierà nel suo lavoro con il nuovo governo?"
Lui ha risposto sorridendo con una storica frase: "C'eravamo quando siete arrivati, ci saremo quando ve ne andrete."
Certe istituzioni, infatti, non possono cambiare secondo il vento che tira.
In democrazia cambiano le cose e in regime di maggioritario l'alternanza è normale, un governo va e l'altro lo sostituisce.
In mezzo a questi eventi rimane ferma e immutabile una vecchia necessità: un buon governo.
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