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In questi giorni si é sentito molto parlare di handicap.
Il WWF intende realizzare nei Parchi dei percorsi che anche persone disabili siano in grado di affrontare.
Iniziativa lodevole che forse resterà sulla carta. Come si può pensare di aprire ai disabili i Parchi quando per loro, tra l'indifferenza di chi dovrebbe applicare e far rispettare le leggi, è chiusa la città?
Basta guardarsi intorno: a parte il problema di via Macchia Saponara, che è alla ribalta tanto è disgustoso, altrove c'è la stessa situazione, tra l'indifferenza generale. Qualche esempio.
Via Macchia Saponara, adiacente al futuro punto qualità: il marciapiedi é semplicemente ridicolo ed inoltre al centro dello stesso è stata posizionata la palina segnaletica della fermata ATAC: non è chiaro come potrà essere raggiunta da un disabile, da un anziano ma neppure da una persona in ottima forma, soprattutto quando ci saranno anche le vetture parcheggiate; Via Padre Massaruti, all'incrocio con via Padre Perilli: segnaletica favolosa, ma gli scivoli per i disabili non ci sono, neppure uno in tutta la strada appena asfaltata; via Padre Perilli angolo via Lanzi: c'è anche lo scivolo per scendere dal marciapiedi, ma al centro di questo (non a norma come misure) c'è una palina segnaletica; via di Dragoncello, tratto dalla rotatoria dove stanno sistemando una costosissima recinzione, in direzione via dei Romagnoli: sul lato destro ci sono gli scivoli, ma al centro del marciapiedi sono posizionati pali della luce e segnaletiche varie; via Ostiense, dopo il semaforo di Acilia in direzione Roma: anche qui una costosissima recinzione ma sfido chiunque a dimostrare che su quel tratto possa passare un disabile su sedia a ruote o una mamma con un passeggino; via di Acilia, dall'Axa fino a via Amos Cassioli: al centro del marciapiedi (non a norma nel rispetto delle misure) sono piazzati paline segnaletiche e pali della luce, e l'elenco potrebbe purtroppo continuare.
Eppure sia il Decreto Legislativo 285/1992, art.5,commi 1-2-3 che la Legge 5 febbraio 1992, n.104 comprendono prescrizioni e sanzioni per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche.
La domanda è questa: come è stata controllata l'esecuzione di quei lavori, firmando i relativi stati di avanzamento?
Come é stato possibile non comminare all'Impresa e alla Direzione dei Lavori sia la multa in denaro che la sospensione dai relativi Albi, previste nell'art.24 della citata legge 104? L'handicap non può e non deve essere qualcosa da utilizzare per toccare il cuore delle persone in occasione di raccolte di fondi o di campagne elettorali. I cittadini dovrebbero avere tutti gli stessi diritti ma certamente qualcuno, e con questo non intendo "l'amico del solito Picone", dovrebbe averne di prioritari.
Aspettiamo fiduciosi segnalazioni da parte di cittadini stufi e vessati e risposte chiare da parte delle Istituzioni.
Una segnalazione è d'obbligo anche sull'illuminazione stradale.
Tanto per restare sul tema del degrado, parliamo ancora di Via Macchia Saponara.
Il lampione della luce n. 46 (abbattuto nel settembre 2000 da un'auto che aveva investito un consorziato dell'Axa sulle strisce pedonali, facendogli fare 3 mesi di ospedale) è stato rimesso venerdì 6 aprile grazie all'interessamento del consigliere Zongoli che ha contattato l'ACEA di Roma, e che ha promesso aiuto anche per far rimettere il palo n. 41, davanti alla "Sanitaria" e alla fermata dell'ATAC, centrato come un birillo del bowling da una vettura che andava a tutta birra.
Per completare il panorama ACEA in quel tratto, si segnala che il lampione n. 42 ha la base rotta e quello n. 43, urtato da un mezzo pesante, è molto inclinato verso la strada. Aspettiamo fiduciosi il prossimo urto per vederlo cadere.
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