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Gran bei cittadini-modello quelli dell’Axapalocco.
Oltre all’IRPEF e all’ICI pagano le quote consortili come ulteriore tributo per ottenere privatamente dei servizi che altri ottengono (certo, non allo stesso livello) dopo non aver pagato nulla per anni in quanto ex abusivi; non si lamentano mai e per farli incavolare sul serio occorre una minaccia di tripli turni scolastici (ma erano altri tempi...).
Forse, però, non tutti sanno che ci sono delle tasse o servizi che alcuni pagano indebitamente due volte. Un esempio?
Quanti di voi sanno che nelle bollette dell’ACEA può essere inclusa una voce (relativa alla raccolta, allontanamento, depurazione e scarico delle acque) che non va invece assolutamente pagata poiché quell’onere viene già assolto tramite il nostro contributo consortile?
Conviene proprio andare a controllare le proprie bollette e verificare che tale importo non sia incluso nell’importo totale.
Grazie all’art.20 del DPR n° 638 del 26/10/1972, infatti, non si applica il D.L. n° 38 del 28/2/1981 poichè i servizi di depurazione delle acque sono resi a mezzo di impianti di proprietà dei Consorzi, che ne curano la manutenzione.
Per annullare il costo in bolletta, occorre richiedere al rispettivo Consorzio una dichiarazione di imbocco in fogna, dalla quale si evince che le acque bianche e nere provenienti dal proprio lotto sono collegate alla fognatura consortile, servita dal depuratore e pertanto, a seguito del ricorso presentato (nel 1982 per quanto riguarda il Consorzio Axa) all’Intendenza di Finanza, non sono soggette al pagamento del canone per la raccolta e depurazione delle acque.
La dichiarazione va allegata alla domanda di esenzione dal pagamento, da presentare al Comune di Roma - Dipartimento II - Unità Operativa Tributi - Servizio II - Ufficio Attuazione Norme Finanziarie.
Questo perché la depurazione delle acque, in pratica, la paghiamo tramite i tributi consortili.
E, proprio a proposito di Consorzio, quanti di voi sanno che tali tributi sono deducibili dall’imponibile a fini IRPEF?
Dovrebbe essere noto a tutti, ma, in questo caso, meglio rischiare di ripetersi.
Chi abita in questi quartieri, di tasse ne paga fin troppe, senza ottenere quasi mai niente in cambio in termini di servizi resi e infrastrutture costruite e quello che abbiamo ce lo siamo fatti da soli senza gravare sul bilancio pubblico: dunque perché mai regalare i nostri soldi a chi non se li merita?
Sarà il caso di ricordarsene in fase di dichiarazione dei redditi ...
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