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Lo stadio, il Palazzo della Musica, la nuova sede della Circoscrizione, la biblioteca, il centro anziani e quello polivalente per la cultura, la piscina e il mercato comunali.
E ancora: campus scolastici, parchi atrezzati a verde, nuove scuole, recupero delle antiche vestigia romane, piste ciclabili, nuove piazze e strade.
Sono 54 in tutto gli interventi pubblici previsti nel Piano di recupero urbano di Acilia, Palocco e Dragona (i cosiddetti articoli 11 della legge 493/93), che insieme ai 21 progetti privati - che prevedono la realizzazione di case di riposo, un centro fitness, una banca, edilizia turistica, un centro agrituristico, sale cinematografiche, centri commerciali e nuove residenzialità - nei prossimi 42 mesi riverseranno sull'entroterra della XIII Circoscrizione investimenti pari ad oltre 521 miliardi.
Una rivoluzionaria progettualità integrata, capace di migliorare nel profondo il tessuto urbano della città.
La delibera che approva il programma definitivo degli interventi, elaborato di concerto tra il Dipartimento VI Politiche del Territorio e la XIII Circoscrizione, è stato definitivamente approvato nella notte tra mercoledì e giovedì dal Consiglio Comunale.
La necessità di provvedre al recupero urbanistico di questa vasta area compresa tra l'area golenale del Tevere, il nucleo storico di Acilia e la zona delle lottizzazioni convenzionate di Casal Palocco e l'Axa nasce dall'esigenza di trasformare definitivamente le ex borgate periferiche in città dotate di tutti i servizi.
I tecnici comunali hanno individuato tre principali fattori di degrado sui quali intervenire per recuperare questo importante quartiere della città: la disomogeneità dei caratteri edilizi, l'incompletezza della rete stradale e la presenza di aree verdi non attrezzate e quindi poco fruibili.
Nei decenni trascorsi l'alternanza casuale tra brani di città, pianificata e non, ha determinato un contesto privo di disegno urbano unitario.
Le case unifamiliari a due piani più giardino tipiche di questa parte della città creano una percezione del luogo tipica dei piccoli centri abitati, ma essendo inserite in un tessuto urbano frammentato e casuale, generano un senso di disorientamento dove è assente qualsiasi riferimento urbano.
L'incompletezza della rete stradale di collegamento tra le singole parti del quartiere costituiscono ambiti autonomi in cui sono assenti le connessioni tra le singole parti della città.
L'assetto stradale è organizzato in uno schema a scacchiera le cui maglie spesso non sono completate e creando seri problemi di discontinuità del traffico locale.
Inoltre i punti di connessione sono risolti con incroci, svincoli, sottopassi e cavalcavia spesso inadeguati e insufficienti a supportare i flussi di traffico notevolmente incrementatisi in questi anni.
La frammentazione e la discontinuità, infine, delle aree destinate a verde ha favorito lo sviluppo incontrollato di discariche abusive e di spazi comunque a bassa fruizione pubblica.
Il Piano di recupero previsto dagli Art. 11 affronta e risolve queste tre classi di emergenze, grazie al contributo dei privati che hanno ottenuto permessi e autorizzazioni per realizzare attività ritenute compatibili con il nuovo assetto a fronte dell'impegno a sostenere economicamente anche le opere pubbliche indispensabili a trasformare la periferia di Acilia e Dragona in una città compiuta.
Con la pianificazione integrata degli interventi si è scelto responsabilmente di realizzare micro-centralità diffuse sul territorio, rivitalizzando le funzioni urbane e fornendo chiari punti di riferimento per i fruitori dei vari servizi.
Secondo i progetti, la totalità delle opere sarà completata entro i prossimi 42 mesi.
Al termine dei 74 cantieri previsti Acilia e Dragona vestiranno un nuovo vestito urbano, a misura d'uomo e al riparo dai più banali imprevisti della quotidianità.
"Dopo l'approvazione dei Piani particolareggiati e dei Piani di zona, il Piano di recupero previsto nell'ambito degli Articoli 11 rappresenta l'ultimo tassello necessario al completamento dell'opera di riqualificazione del nostro territorio, avviata negli ultimi sette anni di governo da parte del centrosinistra della città di Roma".
Il presidente della XIII Circoscrizione, Paolo Orneli, non nasconde la propria soddisfazione all'indomani dell'approvazione definitiva in Consiglio Comunale dell'importante provvedimento di programmazione urbanistica e sociale.
"Il recupero delle borgate ex abusive - ricorda Orneli - fin dal primo mandato del sindaco Rutelli, nel '93, è stato uno dei punti cardine del programma di coalizione.
Un recupero che, secondo le nostre intenzioni, deve avvenire su valori rovesciati rispetto al semplice risanamento urbanistico: recuperando un'idea di crescita prima di tutto culturale, sociale ed economica dell'entroterra della XIII Circoscrizione.
Crescita che non deve significare, sia chiaro, mera necessità di regolarizzare l'assetto di vaste aree compromesse dagli abusi degli anni passati o accettazione di una situazione edilizia non pianificata, aumento della residenzialità e conseguente aumento dei problemi di traffico e compromissione delle straordinarie risorse ambientali e storiche del nostro territorio.
Bensì, l'individuazione di nuove centralità urbane attorno alle quali saldare una nuova coscienza civica, fondata sull'identità, sui valori e sul senso di appartenenza alla moderna città metropolitana".
Pienamente soddisfatto dell'importante risultato messo nel carniere anche il presidente della commissione circoscrizionale Urbanistica, Dario Bensi: "Con questo provvedimento - ha spiegato il consigliere di Rifondazione Comunista - abbiamo gettato le basi per lo sviluppo sostenibile della città nei prossimi anni. Un aspetto da sottolineare, per il quale il mio partito si è battuto strenuamente, è la riduzione al minimo degli interventi dei privati e la concentrazione delle risorse per la realizzazione delle infrastrutture pubbliche necessarie".
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