L'Avana, capitale dei vitelloni
di Luca Leonardi

Più di 500 anni sono passati dall'arrivo del primo italiano a Cuba, il 28 ottobre 1492.
Molti italiani hanno seguito le tracce di Cristoforo Colombo e visitano Cuba in qualsiasi periodo dell'anno, tranne da Agosto a Ottobre, periodi di piogge e di tornado.
L'importante è non andarci con il rispettivo partner, si rischierebbero momenti ed incontri imbarazzanti.
Poiché l'economia cubana si basa infatti su un
"prodotto" di cui l'isola abbonda, le jineteras, (cavallerizze) che ai "cavalli" indigeni preferiscono quelli stranieri.
Il bloqueo imposto dagli USA frena l'afflusso di capitali stranieri e così questo intraprendente popolo ha messo sul mercato il
"prodotto" più antico del mondo.
La prostituzione, a La Habana, capitale cubana ove Hemingway amava trascorrere i suoi giorni tra un daiquiri e una pesca  del marlin, raggiunge livelli di massa  e attrae turi-

sti più o meno stagionati in quantità industriali.
Grazie a frotte di gradevoli ragazze che impiegano pochi minuti per presentarsi, chiedere di quale nazionalità si è e proporsi per un incontro erotico: mai come in questi casi, infatti, il tempo è denaro!
A Cuba chi non lavora rischia di essere arrestato: a trovarlo ci pensa il governo e i salari sono quello che sono.
Tra alloggi popolari, aiuto dei familiari e i 10 dollari mensili che costituiscono lo stipendio mensile medio cubano, non ci si muore di fame, ma bisogna pur sempre
"inventarsi qualcosa" per garantirsi qualcosa in più della stretta sopravvivenza.
Ecco quindi che il
"doppio lavoro" è la norma  e gravita intorno  al turista e al

circuito di dollari generati dalla sua vacanza: fabbricazione clandestina di sigari, tassisti abusivi come neanche a Fiumicino e, ovviamente, il mestiere più antico del mondo.
Visto come una vera attività economica, con tanto di investimenti a rischio più che calcolato (i 10 dollari che le cubane pagano per entrare nelle discoteche frequentate dai turisti possono fruttarne, in alcuni casi, oltre 200).
Il mare e le spiagge, i monumenti e lo splendido mercatino de L'Habana Vieja, la musica salsa, i cocktails e l'atmosfera di allegria che regna nella capitale cubana rappresentano  indubbiamente tante altre attrazioni per una vacanza da ricordare, ma i gruppi di vitelloni sessantenni che elencano le proprie prestazioni amatorie, raccogliendo con nostalgia i propri bagagli al ritorno in Italia, fanno capire perché questa isola ha nel cuore di molti nostri  connazionali  un posto  molto più  definito  della  Sardegna,  che in quanto  a mare,

spiagge e attrazioni turistiche non ha sicuramente nulla da invidiare a Cuba, costando oltretutto la metà in termini di denaro e di ore di viaggio spese.

CURIOSITà

Sommario n° 48 - Gen. '01