|
stelfusano docet) di quanti sono chiamati, per incarico amministrativo, a preservare le bellezze naturali ed urbanistiche della Città Eterna.
I nostri bellissimi prati, la pulizia che regna sovrana nelle strade prive di buche e la cura che anche il passante più distratto nota di primo acchito nel nostro quartiere non sono pertanto dovuti alla fortuna o al caso.
Chi ha scelto di vivere nel Pianeta Verde lo ha fatto proprio per l'amore verso la natura, nella speranza che la mano dell'uomo non rovinasse quanto di bello, decenni addietro, è stato ideato, costruito e abbellito, rendendo l'Axapalocco uno dei quartieri più belli del mondo.
Reputando l'argomento di estremo interesse per i lettori di Zeus, abbiamo chiesto a uno dei benemeriti del nostro quartiere, Emidio Angelucci, di spiegarci segreti, curiosità e piccoli misteri della manutenzione del verde e delle strade dell'Axa, settore del quale la famiglia Angelucci si occupa da quasi quarant'anni.
"Mio padre Ruggero - racconta Angelucci - era dipendente della Società Axa nel lontano 1963, anno in cui avvenne la lottizzazione del quartiere.
In quegli anni furono costruite le fogne, le strade e piantati i primi alberi.
Io ero ancora un bambino ma vedevo il quartiere prendere forma anno dopo anno.
Per me è stato quasi naturale iniziare a lavorare nella ditta che mio padre aveva costituito nel 1976 e che, da allora, ha avuto in appalto la manutenzione di quanto anche lui aveva contribuito a costruire.
Voglio ricordare che, allora, il verde pubblico all'Axa era praticamente inesistente.
Pertanto, pensando di attrezzare le aree verdi nel Consorzio AXA, in piena e proficua collaborazione con le varie Amministrazioni consortili, abbiamo affrontato per primo il problema delle risorse idriche, quanto mai indispensabili per uno sviluppo costante di qualsiasi struttura arborea.
Viste le caratteristiche del comprensorio, con aree verdi di ridotte dimensioni disseminate un po' su tutto il territorio, sarebbe stato più oneroso realizzare un'unica condotta ed un'unica stazione di pompaggio.
Ci avrebbe sottoposto anche a maggiori rischi di siccità.
Così, nei primi anni '80, sono stati realizzati i primi quattro pozzi artesiani su Via Ibico/Bacchilide con una semplice linea di distribuzione su cui sono impiantate delle prese d'acqua manuali dove innestare tubazioni in gomma collegati ad irrigatori a battente da spostare continuamente su tutta l'area.
Questi impianti sono ancora oggi in piena efficienza, come tutti gli altri del resto.
Le successive Amministrazioni hanno sviluppato questo progetto portando l'80% circa della superficie a essere irrigata elettronicamente, attualmente sono 6 ettari disseminati su tutto il territorio consortile.
La scelta di impianti automatizzati è stata dettata dalla possibilità di irrigare nelle ore migliori, cioè con minor tasso di evaporazione, la notte, ottenendo buoni risultati senza stressare le strutture esistenti, arrecando meno fastidi agli utenti che vivono su queste aree e risparmiando acqua."
L'acqua è un argomento rispetto al quale sei molto sensibile…
“Anche se attualmente il Consorzio AXA non ha carenze idriche rilevanti sui suoi impianti, la nostra società ha creduto doveroso affrontare il problema per un prossimo futuro sicuramente non roseo. Abbiamo partecipato a due convegni sul tema Risorse idriche e verde pubblico che hanno evidenziato l'estrema importanza del controllo delle risorse idriche: qualche esperto si è spinto ad ipotizzare che proprio questo controllo potrà essere il fattore scatenante di una ipotetica terza guerra mondiale. Questa premessa serve per dire che, grazie ad un depuratore che funziona ottimamente, il Consorzio AXA produce più di 1500 metri cubi al giorno di acqua che la normativa attuale reputa idonea per irrigazione a solco di ortaggi ma non per l'aspersione nelle zone pubbliche. Non potendo fare altro, in accordo con le direttive consortili, abbiamo fatto in modo che il 90% degli impianti potranno essere collegati fra loro da un'unica condotta proveniente dal depuratore, che, se e quando verrà realizzata, darà all'AXA l'indipendenza idrica per i propri spazi verdi, sempreché i legislatori italiani si accorgano che, con la prevista futura carenza di acqua, tali iniziative vanno incentivate anziché osteggiate.”
In effetti si tende a sottovalutare l'importanza di un bene così importante. Eppure la domanda mondiale di acqua cresce, mentre ampie zone del mondo sono soggette a desertificazione crescente. Come evolve la domanda di acqua nel nostro quartiere?
“Il periodo di irrigazione, da dieci anni a questa parte, si sta costantemente allungando. Prima si iniziava ad aprire gli impianti da metà maggio fino a tutto settembre, oggi si inizia ad aprile fino ad ottobre inoltrato, in questo periodo il monitoraggio deve essere continuo su tutte le centraline elettroniche per il buon funzionamento di tutti i sistemi. L'arresto, anche per pochi giorni di un impianto, provoca immediatamente l'ingiallimento del verde. Per questo, è nostra cura evitarlo in ogni modo, con una presenza costante, e con l'intenzione di installare, in futuro, il controllo telematico di tutti i sistemi .”
Oltre che grazie alla presenza costante, peraltro fondamentale in qualsiasi attività gestionale, come si svolge tecnicamente la manutenzione del verde del quartiere?
“Le strutture arboree presenti nel territorio sono fra le più caratteristiche della macchia mediterranea (pinus pinea, lecci, mimose, ibiscus, ligustrum, prunus, ecc.) ed anche se di buona resistenza ai parassiti, vengono concimate esclusivamente con organico nei mesi invernali, aiutando la pianta ad essere più forte in primavera. Abbiamo sempre cercato di favorire la natura nella lotta ai parassiti (ad esempio coccinelle e piccoli uccelli si nutrono di afidi) intervenendo con prodotti chimici il meno possibile e solo nel caso si presentino patologie particolari e circoscritte. Le siepi e le aiuole vengono vangate, concimate e potate ogni volta che ce ne sia bisogno. Dato che insistono su aree irrigate, le erbacce crescono costantemente e con pari costanza bisogna intervenire. Gli interventi urgenti su rami rotti o piante pericolose vengono fatti immediatamente con l'ausilio di gru e cestello, mentre nei mesi estivi è in funzione una autobotte per l'irrigazione di particolari aiuole e siepi lontane da impianti.
Anche le 40 aiuole di raccolta ramaglie necessitano di cure altrettanto assidue per rendere questi spazi gradevoli.”
Come sono state accolte dai consorziati queste aiuole di raccolta? C'era chi temeva che non sarebbero state usate e che si sarebbe continuato a scaricare le ramaglie sui marciapiedi in tanti piccoli mucchi o che i proprietari delle case prospicienti si sarebbero potuti lamentare…
“No, anzi, hanno avuto un grande successo, sono state molto gradite e continuano a domandarne delle altre. I problemi sono che, a volte, contengono non solo rifiuti di potatura ma anche feci e residui di tosatura di cani; che, purtroppo, spesso chi le utilizza, non tratta molto bene le piantine di alloro che le circondano e che è difficile far capire che non ci si deve parcheggiare davanti per non impedire ai mezzi di raccolta di operare.”
|
|