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A passi piccoli ma da gigante, la storia della scuola dell'AXA si sta avviando verso il traguardo di una civile sistemazione.
Nelle tappe di un percorso finora tutto in salita, un'altra data storica è quella di lunedì 20 novembre, quando gli architetti Rossana Roia ed Hernando Suarez hanno presentato il progetto di ristrutturazione a mamme, papà e CdQ Roma XIII Est.
Tra gli input forniti dal Comune, oltre l'urgenza del problema, il più importante era quello di evitare un intervento provvisorio.
La preoccupazione più grande di genitori e CdQ era infatti che la soluzione transitoria di una ristrutturazione si potesse trasformare in una provvisorietà definitiva.
La ristrutturazione contempla un progetto, arioso e luminoso.
In una prima fase, con i fondi disponibili attualmente, si provvederà ad un ampliamento del prefabbricato "svedese" (chi tanto ha lottato 20 anni fa per ottenerlo lo conosce bene).
L'idea base è quella di creare un "segno leggero" tra la costruzione già esistente e quella nuova, che sarà caratterizzata da "segni trasparenti", ampie vetrate che, seguendo il criterio della luce, valorizzeranno al massimo la luminosità.
Lo scopo principale è quello di trasformare una scuola così disarticolata come quella attuale in un corpo unico .
Ci saranno 10 aule, un numero adeguato di bagni, la mensa, una sala per le insegnanti e una biblioteca.
La costruzione si snoderà su un solo piano, amalgamandosi all'architettura "industrializzata" del prefabbricato in muratura esistente.
L'uso di vetrate ne farà una "scuola vetrina", come nei paesi nordici, affamati di luce.
La mensa, tutta a vetri, si affaccerà su Via Euripide, mentre le aule saranno posizionate su Via dei Pescatori, sfruttando al massimo l'orientamento della luce del sole.
In questo modo la scuola, oltre ad essere funzionalmente corretta sarà formalmente bella.
Incrociamo le dita!
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