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La sua prima moto? Una Guzzi 350 all'età di 10 anni ("quando mio padre mi insegnava per la prima volta a guidare…").
Marcello, raccontaci qualcosa di te e della tua moto…
Adoro trascorrere i week-end con mia moglie ai raduni di moto in giro per l'Italia
In cosa consistono questi raduni?
Sono ritrovi per proprietari di qualsiasi tipo di moto. Per noi non c'è nessuna differenza fra moto e moto, l'importante è avere lo "spirito" del motociclista. Ciò premesso, si parte normalmente il venerdì e si arriva a destinazione in giornata. Ci si incontra in cittadine sempre diverse, lontane dal centro della città. Alle volte siamo "branchi" di cento e più moto. Poi si ritorna la domenica sera. E il lunedì si riprende a lavorare!
Cosa accade durante i raduni?
Si occupa un terreno, chiesti ovviamente i dovuti permessi, e si organizzano giochi e concerti rock and blues. I giochi sono molto divertenti, con dei piccoli premi: c'è la gara di lentezza (chi riesce a percorrere un tratto di strada impiegandoci più tempo possibile), la gara dei fusti (trascinare col muso della moto un barile di birra sino al traguardo), la pignatta (chi siede dietro il guidatore deve, bendato, rompere una pentola di coccio)… Oltre i giochi, si mangia insieme. Si fanno grigliate di carne e si beve birra.
Il sabato è il clou del raduno. La serata è spesso allietata dalla presenza di una spogliarellista che diverte il pubblico maschile.
Chi frequenta questi raduni?
Persone di tutte le categorie. Ho amici bikers che sono medici, avvocati, commercialisti… ma anche carrozzieri. Quello che voglio dire è che è possibile incontrare qualsiasi tipo di persona. Generalmente è gente tranquilla. E a me dispiace vedere films in cui i motociclisti vengono fatti sembrare come bande di balordi. In Italia le moto sono costose, per cui chi ne compra una, normalmente è perché realmente legato a questo tipo di veicolo…
Fai parte di un gruppo di bikers?
Sì, ma è un gruppo che non fa parte di alcuna associazione, senza uno statuto da rispettare ma con regole non scritte alle quali comunque attenerci. Ogni anno organizziamo a Poggio Catino un raduno davvero immenso, la Notte di Halloween, che si svolge a fine ottobre. Quest'anno hanno partecipato ottocento persone. È stato bellissimo. Personalmente, poi, sono molto legato ai Liers, un gruppo di Roma.
Parlavi di regole non scritte da rispettare, quali sono?
Comportarsi bene sia sulla strada che fuori. Non ubriacarsi, non correre eccessivamente, non molestare le persone, non creare insomma con il proprio comportamento problemi che poi si possano riflettere su altri bikers…
Qual è lo spirito del biker?
Bisogna sentirsi liberi dentro. Io ho una certa età, ma ci sono miei colleghi di lavoro che hanno vent'anni meno di me e sono sempre stanchi; non si sognerebbero mai di passare ogni fine settimana in moto! Poi, bisogna avere spirito di adattamento, di convivenza in un gruppo più o meno ampio. È proprio questa la cosa bella, muoversi tutti insieme per andare in un posto a fare una gita, ognuno con la propria moto e la propria fidanzata o moglie. Si esce spesso col vento e con la pioggia e si va! Ma non siamo persone che azzardano. Perché noi la moto non la usiamo per correre. Non superiamo mai i 130 km/h.. A noi piace macinare chilometri andando a velocità moderate. Pensa che con la mia attuale moto, una Kawasaki 1500 classic custom, ho raggiunto i 45.000 chilometri in meno di due anni! Molte persone ci dicono "Beati voi!". Ma tutti possono fare quello che facciamo noi. Basta avere una moto e farsi trascinare dal vento… Perché la moto è una passione. E se ti prende non ti lascia più…
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