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Giocare a carte, in particolare a bridge, può rafforzare il sistema immunitario.
Almeno temporaneamente: è questo il sorprendente risultato di uno studio scientifico realizzato da ricercatori della prestigiosa università di California a Berkeley.
Le analisi del sangue condotte su dodici attempate giocatrici di bridge, tra i settanta e gli ottant'anni di età, non mentono: dopo novanta minuti di partita serrata, i livelli dei linfociti T che rappresentano le principali armi di difesa immunitaria contro l'attacco di virus e infezioni, sono "saliti considerevolmente in otto giocatrici", e "mediamente" nelle altre quattro volontarie.
Il risultato, rafforza la teoria di un nuovo campo di studio scientifico: la cosiddetta neuroimmunologia che considera le attività del sistema nervoso e del sistema immunitario in continua interazione.
Il gioco del bridge, che richiede memoria, concentrazione, pianificazione, intraprendenza, sembra che stimoli l'area dorsolaterale del cervello, che gioca anche un importante ruolo immunitario.
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