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La visita è iniziata dal padiglione B, il malconcio prefabbricato che ospita due classi di prima elementare e due classi di quarta.
Dei tre bagni, ampiamente insufficienti per più di 80 bambini, ne erano in funzione solo due: sul terzo era stata appoggiata una sedia poiché inagibile. Gli sportelli sotto i lavabi erano "assenti", così come la carta igienica, il sapone e la carta assorbente per asciugarsi le mani: a questo debbono provvedere i genitori, ed è scandaloso.
Lo stato delle aule e dei bagni, allagati a metà ottobre dall'acqua fuoriuscita dai termosifoni installati appena ad agosto, coi pavimenti ricoperti dal linoleum di 25 anni fa (sconnessi e mezzi rotti), con le porte a soffietto rappezzate dallo scotch, ha colpito l'arch. Cuccaro.
Le è bastata una veloce panoramica per rendersi conto della scandalosa situazione del prefabbricato, dove i bambini debbono sottostare alla tortura di temperature umanamente insopportabili dalla primavera ad autunno inoltrato: "Su questo prefabbricato - ha detto - non vale la pena di spenderci neanche 5 lire! È da buttare giù".
Nella sala polivalente del prefabbricato svedese in muratura, ottenuto 21 anni fa dopo 19 giorni di proteste ed occupazione da parte dei genitori, i tecnici comunali e circoscrizionali hanno fatto un primo punto della situazione.
No, dunque, alla ristrutturazione del prefabbricato B dove ci sono le prime e le quarte perché, appunto, non ne vale la pena, si tratterebbe di soldi buttati dalla finestra.
Sì, invece, alla costruzione di un capannone in muratura, che dovrebbe comprendere quattro aule, i bagni e la mensa, collegato a quello svedese in muratura (anch'esso bisognoso di interventi perché le tramezzature sono in gesso e sembra ci siano nidi di topi).
In questo modo si recupererebbero le due aule attualmente attrezzate a sale mensa, risolvendo il problema del trasporto delle due classi di quinta elementare alla sede centrale di San Giorgio e risparmiando qualche decina di milioni di pullman scolastico.
Inoltre i bambini delle prime e delle quarte non dovrebbero più uscire all'aperto per andare a mangiare.
Lo spazio per il capannone sembra essere sufficiente.
Il problema sono i soldi: basteranno i 950 milioni circa stanziati dal Comune di Roma?
950 perché, come ci ha fatto notare l'arch. Cuccaro, dal famoso miliardo e 200 milioni previsto per ristrutturare la scuola dell'AXA va tolta l'IVA, che sui finanziamenti per le scuole ammonta al 20% (mentre per le strade è del 10%!).
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