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In questi casi il politico di turno, se è capace di un minimo di introspezione, riconosce la sua inadeguatezza e con modestia cerca di dare il suo piccolo contributo per trovare una possibile soluzione alle richieste civilmente poste.
Chi tale sensibilità non possiede, enfatizza i problemi e tenta di strumentalizzare il dolore o la rabbia dei suoi interlocutori a fini elettoralistici.
Nell'ultima seduta del Consiglio Circoscrizionale, una situazione del genere si è venuta a creare nel momento in cui si è data la parole a due genitori, le cui figlie, in momenti diversi, avevano perso le loro giovani vite su quella maledettissima strada che risponde al nome di Via del Mare.
È stato un momento di grande commozione. Due genitori, non affranti, non rassegnati, ma forti del loro dolore, hanno deciso di dire basta alla strage di vite umane su quella striscia d'asfalto.
Sono partiti dalla perdita delle loro figlie, non per rinchiudersi in loro stessi, come molti di noi probabilmente avrebbero fatto, ma per lanciare un grido di allarme alla collettività: duecento morti in meno di dieci anni sono un prezzo enorme da pagare, è necessario porre fine ad un tale massacro!
Hanno, a tal fine, costituito un'associazione dei parenti delle vittime della Via del Mare ed intendono porre con forza ed in tutte le sedi, la proposta di rendere le due strade contigue, Ostiense e Via del Mare, a senso unico.
È una proposta saggia e di non impossibile realizzazione, che va sostenuta con fermezza dai politici e dall'intera cittadinanza, nonché dai mezzi di informazione.
Mi auguro che anche il Direttore di questo giornale se ne faccia carico, dando all'associazione un suo spazio e grande risalto alle iniziative che vorrà porre in essere.
Tutti dovremmo fare nostra questa battaglia, perché in cambio avremo maggiori garanzie per le nostre vite e per quella dei nostri figli.
Lasciamo, per una volta, da parte gli egoismi e le divisioni, dimostriamo di essere una collettività matura, prendendo ad esempio quei due genitori.
Ci hanno dato una lezione di dignità e civiltà, mi auguro soltanto che non venga dimenticata, come purtroppo spesso accade.
A me non resta che ringraziarli e garantire loro il mio piccolo sostegno.
Carlo Barretta - consigliere DS in XIII
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