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50 miliardi investiti per il completamento del piano di recupero idrico-sanitario delle borgate: sono quattro i progetti che saranno portati a termine nel corso dei prossimi 18/24 mesi, per un totale di quasi 60 chilometri di nuova rete fognaria.
Quattro le zone interessate: Dragona - Bagnoletto (11,5 miliardi di investimento); Canale della Lingua - Longarina (13 miliardi stanziati); Ponte Olivella - Infernetto (finanziato con 17 miliardi) e Macchia Palocco (impegnati 9 miliardi).
Sono iniziati la scorsa settimana i lavori di bonifica e i sondaggi effettuati dai militari del Genio civile per individuare eventuali ordigni bellici nelle aree che nei prossimi mesi saranno interessate dai cantieri per la realizzazione dei piani di recupero idrico-sanitario della XIII Circoscrizione.
"Grazie all'impegno del Comune di Roma e della XIII Circoscrizione - ha spiegato il presidente della circoscrizione, Paolo Orneli - 1550 famiglie del nostro quartiere potranno finalmente allacciarsi alla rete fognaria comunale: non dovranno più affrontare disagi e problemi legati ai pozzi neri autonomi o di comprensorio e non correranno più il rischio di finire sott'acqua."
Per Pietro Vennarecci, assessore circoscrizionale ai Lavori pubblici: "Il risanamento delle nostre periferie sarà completato nei prossimi anni con la realizzazione delle altre infrastrutture primarie (acqua, strade e illuminazione pubblica): sarà il naturale completamento dei progetti di recupero delle periferie avviata dalla Giunta di centrosinistra".
L'intervento è stato promosso dall'assessorato capitolino ai Lavori pubblici.
"Terminata questa trance di lavori - ha detto l'assessore Esterino Montino - più del 90 per cento delle borgate ex abusive della XIII Circoscrizione saranno servite da una moderna rete di fognature comunali.
Grazie ai cospicui investimenti approvati dalla Giunta di centrosinistra, Roma in pochi anni è diventata la capitale europea con il più alto indice di depurazione delle acque nere: il 98 per cento dei residui fognari, infatti, oggi prima di finire in mare viene trattato nei moderni impianti di depurazione.
Si tratta di un risultato che ha garantito condizioni di vita migliori per tanti residenti nelle periferie ora non più degradate e ha permesso a milioni di romani di ritornare a frequentare il loro mare".
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