Le Saette di ZEUS

Burocrazia da rottamare

di Edoardo Foti

Le ferie non portano consiglio.
Il fatto di ritornare, dopo venti giorni, nel proprio quartiere e riprendere coscienza dei soliti problemi, antichi e insoluti, produce solo un sentimento di sconsolata fatalità.
E vengo al caso specifico. Sono sicuro che, almeno una volta, vi è capitato di transitare per la rotatoria fra Via di Macchia Saponara e Via di Saponara.
Su quest'ultima via avrete avuto modo di ammirare un concentrato di degrado, una sorta di "accanimento terapeutico".
Qualcuno ormai lo chiama "l'angolo della vergogna". A destra c'è un parcheggio occupato, da circa un anno, da un gruppo di giostrai con le loro enormi roulottes, macchine e stenditoi vari.
I giostrai, si sa, sono itineranti: nel nostro caso sono diventati stanziali, non li smuove più nessuno e il quartiere ha un parcheggio in meno, cancellato.
Proprio di fronte, invece, abbiamo lo sfascia-carrozze, un problema annoso.
A detta degli amministratori della XIII Circoscrizione, esiste un carteggio fatti delibere, procedure di sgombero, sopralluoghi, ricerca di sistemzaione su aree diverse.
Un carteggio voluminoso, appunto. Mesi fa era stato effettuato una sorta di risanamento esterno ed erano state rimosse carcasse di televisori, frigoriferi, mobili.
Quelle carcasse non si depositano da sole. C'è gente che, invece di manifestare e protestare, concorre ad alimentare il degrado esistente.
Ultimamente, siccome il tratto di marciapiede ripulito era troppo bello, le carcasse sono state ridepositate di nuovo.
Tutti sanno che a duecento metri c'è il deposito dell'AMA, dove si possono lasciare i rifiuti ingombranti.
Ho interpellato un volenteroso amministratore che segue da molto tempo il caso.
La sua risposta sconsolata è stata: "Per superare tutte le pastoie burocratiche e legali, imporre le delibere a chi deve eseguirle e quant'altro, ci vorrebbe l'impegno continuo per 24 ore al giorno per mesi."
Lo stesso iter per le insegne commerciali abusive. Insomma siamo fortunati di non vivere a Sarno e Soverato. Accontentiamoci.
Una domanda, comunque, consentitemi di farla: la stessa cosa potrebbe succedere, secondo voi, vicino a San Pietro, Piazza di Spagna, Parioli, Piazza Venezia?
No, non potrebbe succedere. Burocrazia a doppia velocità. La burocrazia indolente, un ceto politico indifferente, affarismo senza regole, l'illegalità diffusa e premiata e accettata con rassegnazione dai cittadini rappresentano un bel mix per stuzzicare coscienze sopite.
Speriamo bene.

Le Saette di Zeus
Somm. Sett. '00 - N° 44