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Ci sono libri che raccontano delle storie, che possono poi essere vere, veritiere o frutto di fantasia, e libri che spiegano come raccontare, come stare dentro al mondo, come fare questo o quello.
C'è poi un'altra famiglia di saggi, di libri brevi e pubblicazioni varie che con le parole al loro interno cercano di diffondere un messaggio o una provocazione, e si disinteressano di narrare.
Perché‚ il ruolo che si vogliono dare è quello della scoperta, dell'originalità dei fatti o del trattamento di essi.
Un esempio di questa famiglia composita e che propone sempre le cose più lette e discusse è il De merda di Raul Karelia.
È un gioco semiserio su quella materia che l'uomo scarta fisiologicamente e che accumuna al peggio, a quello che meno vuole condividere. Quella roba che permette il moto perpetuo della vita fatto di crescita, riproduzione, invecchiamento.
E del resto come recita Troyes nel XII secolo "La fogna umana non è solo il culo, ma anche l'anima nascosta".
Da leggere allora questo gioco, a cura del sempre eclettico Gennaro Francione, e che dispone meglio - anche grazie ad un'appendice di battute - verso il defecare.
De Merda - Raul Karelia - ed. Scipioni 2000, collana curiosità, 4.900 lire
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