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Walt Disney presenta:

QUI QUO QUA in

LE AVVENTURE DI PINOCCHIO

STORIA DISEGNATA DA LUCIANO GATTO

testi di Fabio Michelini, disegni di Luciano Gatto, inchiostri di Michele Mazzon e colori di Leopoldo Barberini.

Note al riassunto sottostante: ogni volta che troverete dei puntini di sospensione vuol dire che la storia in quel punto si blocca e si interrompe per tornare nel numero seguente.

ANTEFATTO

Nonna Papera ha appena ricevuto i nipotini per una visita. In casa i ragazzi si attaccano al videogame "Astromostri dell'Iperspazio" e non danno più retta alla nonna; l'ora di pranzo, poi, è traumatica per la papera: con i comandi a distanza i ragazzi possono giocare anche da tavola. Dopo pranzo, l'anziana papera chiede ai nipotini aiuto per raccogliere le mele ma questi glielo rifiutano per inaugurare un nuovo videogioco. Ore dopo la nonna ha deciso andare al cinema a vedere "Pinocchio" così si fa accompagnare da Qui Quo Qua che, una volta usciti dal cinema, danno giudizi negativi sul film. La nonna ribatte parola su parola ma i nipoti sono sicuri del loro giudizio. Dopo la cena, nel letto i nipoti si addormentano e iniziano a sognare....

LA STORIA

Un'anziana signora, molto povera è costretta ad accontentarsi dei pochi giocattoli che il suo albero meccanico le offre e, come se non bastasse, l'invasione dei videogiochi ha cambiato il modo di vedere dei ragazzi troppo. Il momento di sconforto viene ascoltato da Mamma Oca alla quale la nonna afferma di aver bisogno di un nipote così la donna le consiglia di recarsi da Archiliegia l'inventore affinché le inventi un nipotino. La papera si reca a casa dell'uomo e qui assiste alla fase cruciale di un importante esperimento: la trasformazione di un pezzo di ferro in super-metallo speciale. Il raggio colpisce il mattone che inizia a saltare e a distruggere mezzo laboratorio fino a saltare addosso all'anziana signora chiamandola nonna. Il materiale si è calmato e la papera ferma Archiliegia dalla ritrasformazione, pregandolo di venderglielo. L'inventore si fa convincere e glielo regala. La notte ed il mattino seguente la donna lavora ininterrottamente finché, stanca, se ne va a riposare lasciando i tre robottini meccanici e parlanti da soli. I ragazzi girano per la casa dell'anziana signora e, con un vecchio ombrello ed un dado giocano a golf, rompendo il vaso preferito della nonna che si sveglia preoccupata. In salotto  nipotini la aggrediscono e la papera capitola decidendo di preparare loro una tisana al tiglio. I tre monelli non amano la tisana così convincono la nonna a non farlo che, in cambio, regala loro la bustina. I ragazzi escono di casa, promettendo di tornare presto e, affamati di roba "decente", si dirigono verso il fast food. Qui chiedono al barista il meglio e questi chiede loro i soldi. I robottini affermano di non avere denaro e vengono sbattuti a calci dal locale da Gelsomino, il robot buttafuori. In paese i tre monelli suonano a casa di un uomo chiedendo da mangiare ma l'unica risposta che ricevono è una secchiello di acqua in testa. I ragazzi tornano a casa. Il giorno seguente, i nipoti escono di casa molto presto per andare a scuola ed arrivano ad un bivio: da una parte la scuola, dai ragazzi poco amata, e dall'altra il grande teatrino di burattini elettronici. Al bivio vengono fermati dal Giallo parlante, un semaforo che cerca di riportarli sulla retta via ma che viene totalmente ignorato dai ragazzi che si dirigono verso il teatrino...... La visuale si sposta al Vesuvio, la patria di una Amelia elettronica che, appena arrivata da un convegno noiosissimo, decide di prepararsi un insalata di ortiche, dono di vecchie antenate ma lo trova vuoto. Il cibo è stato finito da un gattino ed una volpe che la strega cattura. Mentre decide come punirli la videosfera segnala  il teatrino di burattini robot ove sono finiti Qui Quo Qua. La strega si chiede come mai le venga mostrata una cosa del genere e la visuale si sposta dietro le quinte ove il gran tesoriere e Mangiafuoco stanno contando i proventi dello spettacolo. Il gran tesoriere afferma che questa grande manna è data dalla Numero 1, moneta che permette enormi guadagni. Amelia decide così, volendo la monetina, di mandare il gatto e la volpe, opportunamente trasformati a catturarla. Intanto, allo spettacolo, i robottini vengono chiamati dai robot con i quali improvvisano danze e balli fermate da Mangiafuoco. Dopo aver sgridato gli attori dello show l'uomo si volta verso i tre fratellini e decide di smontarli. I ragazzi si mettono a piangere e l'uomo starnutisce perché allergico ai piagnistei li lascia tranquilli minacciando di smontare un suo attore. I ragazzi si rimettono a piangere e Mangiafuoco decide di donare loro 5 monete d'oro per la nonna e comprare i pezzi di ricambio che gli servono. Da Amelia i due animali vengono  trasformati in umanoidi e poi trasportati al teatrino dove viene detto loro di prendere la monetina piccola del gran tesoriere. Intanto la videosfera della fattucchiera si rompe. Il gatto e la volpe  vedendo i nipotini uscire con le cinque monete d'oro cercano di catturarli ma vengono fermati dall'arrivo di Merlino Bambino che li fa entrare perché un robottino, quello verde cadendo si è fatto male. Intervengono due dotti che affermano che il ragazzo non ha nulla. La notte passa tranquilla a casa del mago e il giorno dopo si dirigono verso casa della nonna. Per la strada incontrano il gatto e la volpe che si spacciano per consulenti finanziari e e li convincono a seguirli verso un posto magico ove moltiplicare le loro sostanze. Il Giallo parlante interviene ma i ragazzi decidono di seguire il gatto e la volpe.... I ragazzini vengono portati agli studios televisivi dove, con un trucco, sepelliscono le cinque monete date da Mangiafuoco. Salutato il gatto e la volpe i nipotini vanno a fare un giro per venti minuti, come detto dalla volpe ma, al ritorno non c'è nessuna moneta perché i due compari sono già tornati per prendersi gli averi dei ragazzi. Amelia, intanto, assiste a tutta la scena e decide di mandare a quel paese i suoi due scagnozzi che decidono di andare a fare la bella vita. Tornando a casa i tre ragazzi trovano alcuni alberi carichi di videogiochi e fanno per prenderne alcuni ma, entrando, vengono catturati dal proprietario dell'albero che li tiene come cani da guardia. La notte, alcuni ladri arrivano a casa dell'uomo e cercano di corrompere i ragazzi che in un primo tempo accettano la proposta. I tre entrano nel capanno e chiamano l'uomo che accorre. In cambio del servizio i tre paperi vengono lasciati liberi di tornare a casa dalla nonna dove non trovano nessuno. Mentre stanno piangendo arriva il Satellite dei desideri, di proprietà di Merlino bambino che, essendo cresciuto ed avendo esperienze, è diventato Mago Merlino. I ragazzi chiedono al mago di diventare bambini ma viene loro risposto che devono diventare bravi robottini studiosi e rispettosi delle persone. Il Mago, li prende con se e li fa studiare finché la nonna non sarebbe arrivati. Passa il tempo e i nipotini sono molto bravi a scuola. Un giorno vengono convinti da tre ragazzi di marinare la scuola per andare al mare per vedere la superpetroliera gigante ma, a spiaggia, scoprono che è stato tutto un trucco dei ragazzi per farli sfigurare davanti al maestro. Volano anche i computer portatili ma l'unica cosa che risolve è colpire il più giovane dei tre ragazzini. Arrivano i poliziotti che fermano Qui Quo Qua per portarli al commissariato. I tre riescono a fuggire e vengono inseguiti da Alidoro, il cane robot. I ragazzi si buttano in mare per sfuggire all'animale che si tuffa all'inseguimento ma va a fondo. I nipotini lo portano a riva e lo rianimano; si fanno raccontare la storia dal cane e vengono lasciati andare. Tornando a casa via mare vengono catturati dal pescatore verde petrolio che con loro vuole guarire il cervellone elettronico, triste e depresso. Vengono coricati sul tavolo per essere operati e qui i robottini iniziano a piangere...Urlando i tre ragazzi richiamano il cane poliziotto che entra nella caverna dell'uomo per salvare i suoi amici. Il pescatore verde, cercando di colpire con una chiave inglese il cane poliziotto centra il suo computer che si rimette in sesto. Il cane cerca di liberare i paperini ma, essendo i lacci troppo duri,  non ce la fa. Il pescatore verde petrolio, felice di avere di nuovo il suo amico, libera i robottini che se ne vanno felici. A spiaggia i ragazzi salutano per sempre Alidoro e si dirigono verso casa dove incontrano Gastognolo, il loro compagno di scuola che li invita  nel Paese dei Balocchi Elettronici, il paradiso dei ragazzi. I ragazzi accettano e a mezzanotte l'astronave si presenta, puntuale all'appuntamento. Gastognolo sale ma i tre ragazzini vengono fermati da alcuni televisori che li avvisano del pericolo cui stanno andando incontro. Il guidatore dell'astronave distrugge i monitor e i nipotini salgono sull'astronave. Arrivati nel Paese dei Balocchi si dirigono direttamente alle Slot Machine ove l'amico dei ragazzi vince dei dolci e dei cioccolatini senza inserire alcuna moneta. Dopo tre mesi di vita sregolata, i ragazzi, in casa, si svegliano con le antenne in testa, nel giro di poco le code si trasformano in spine e, infine diventano televisori completi. Si scopre così che il capitano dell'astronave vendeva i televisori/bambini.... Mentre Gastognolo viene venduto ad un uomo che grazie a lui vince tutti i concorsi, i robottini vengono venduti a tre ragazzi, figli di Gambadilegno e Trudy che litigano sempre. In pochi minuti vengono distrutti tutti e tre e Gambadilegno, dopo averli sgridati per bene decide di gettarli alla discarica dei rifiuti, in mare. In quel momento il Satellite dei desideri fa cadere il Mago Merlino vicino alla discarica che, mentre prova a riparare il guasto vede i tre televisori galleggianti. Capendo che quei televisori erano bambini li raccoglie e con il Fato (Foto Atomizzatore Totale Ottimizzante) li riporta alla dimensione originaria. I tre ragazzini cercano di raccontare la loro storia quando si trovano davanti alla Superpetroliera inquinante. Sentendo che la nonna fosse li dentro, i ragazzi si tuffano nelle fauci del pescecane che li inghiotte con Merlino al seguito. Nella pancia della Superpetroliera incontrano la nonna che racconta di esser stata ingoiata mentre li cercava. I ragazzi pensano di far del fumo per affumicare il pescane ma questo ne trae vigore perché adora i fumi tossici e l'inquinamento. La nonna vorrebbe, quale ultimo desiderio, bere ancora una volta la tisana di tiglio ed il robottino le rende la bustina che lei aveva regalato loro. Il fuoco della candela fa bollire l'acqua e la nonna mette in infusione il tiglio provocando una reazione nella petroliera inaspettata: starnutisce e poi va a fondo probabilmente perché non sopportava l'odore dell'infuso. I ragazzini, con questo gesto, hanno meritato di diventare dei veri bambini ma il miracolo è già avvenuto. Arriva, intanto, anche il Giallo parlante che confessa loro che le lampadine rosse e verdi sono rotte da tempo immemore, per questo  era sempre di quel colore. La risata generale sveglia Qui Quo Qua, che hanno fatto lo stesso sogno. I tre si vestono e vanno dalla nonna a raccontarle l'accaduto ma questa non riesce a capire bene quel che volessero dire ma l'importante è che i ragazzi abbiano voglia di raccogliere le mele. La fine è formata da Mago Merlino che con la sua bacchetta magica la evoca.

 

NOTE:

La parodia ("Pinocchio")

Copertina per l'edizione del libro  del 1983 con i disegni, bellissimi, di Benito Jacovitti.

 

il protagonista di "A.I. -Artificial Intelligence", Haley J. Osment, il Pinocchio del futuro.

Questa parodia è un misto, per il volere dello sceneggiatore con la vera avventura di "Pinocchio", quella scritta da Collodi, e quella da film Disney o, per lo meno, nei personaggi che vengono ripresi dal film diretto da Ben Sharpsteen e Hamilton Luske come il cocchiere, il Gatto e la Volpe e Mangiafuoco, dal film. La storia narra di un piccolo burattino, costruito da Mastro Geppetto che, grazie all'aiuto di una fata, prende vita. La condizione di burattino pensante non piace a Pinocchio che, dopo aver combinato tante marachelle, ma dopo essersi anche riscattato nei confronti del padre, riesce nell'intento di diventare bambino.

Diversi, tanti film sono stati prodotti con il piccolo burattino. In questo caso vorrei citarne almeno tre, a parte il Pinocchio di Disney:

- "Pinocchio" di Luigi Comencini (1971). Interpretato da alcuni dei più grandi attori italiani del dopoguerra (Manfredi, Lollobrigida, De Sica, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia) è stato trasmesso da Rai Uno in cinque puntate con altissimi indici di gradimento;

- "A.I." di Steven Spielberg (2001). Il testamento spirituale di Stanley Kubrick. Il piccolo David, è il prototipo di un bambino vero anche se completamente finto. Questa condizione di essere un bambino non bambino lo porterà alla ricerca di colei, come nel libro, che gli possa dare la vita. 

- "Pinocchio" di Roberto Benigni (2001/2002). Chi l'ha visto sa che sarà un film ancora più bello del suo precedente, "La Vita è bella". Nulla si sa, se non parte del cast: Benigni, Nicoletta Braschi, Kim Rossi Stuart e altri attori di caratura internazionale per un film completamente italiano.

 

Carlo Collodi (Carlo Lorenzini)

Nasce a Firenze nel 1826 dove morirà nel 1890, con il nome di Carlo Lorenzini: Collodi non è altro che il nome del paese in provincia di Prato di cui era originaria la madre.

Abbracciando le idee mazziniane, partecipa alle rivolte risorgimentali del 1848-49. Negli anni Cinquanta esercita come giornalista descrivendo una realtà toscana spiritosa e bizzarra, fatta di intrighi e storielle da caffè per mezzo di fulminanti invenzioni linguistiche .Stimolato da questa esperienza esercita la sua capacità di dar vita, per mezzo della sua poetica, alle novità della vita contemporanea. Ne sono testimonianze i suoi romanzi "Un romanzo in vapore", "Da Firenze a Livorno" (1856) in cui l'autore fu tra i primi a evidenziare la novità tecnologica apportata della ferrovia.

Egli trova la sua vera strada quando, già avanti con l'età, si dedica alla letteratura per l'infanzia. Come funzionario al servizio dello stato unitario appena formato, inizia con la traduzione dei racconti delle fate di Perrault, per poi lavorare a vari libri pedagogici per la scuola. Dopo "Giannettino" (1875) e "Minuzzolo" (1877) scrive il suo capolavoro "Le avventure di Pinocchio", che apparvero per la prima volta sul "Giornale dei bambini" nel 1881, con il titolo "La storia di un burattino" facendole terminare con il quindicesimo capitolo. Dopo pochi mesi Collodi riprese la narrazione del libro con il nuovo titolo per portarlo a termine nel 1883.

Il nipote di Carlo Collodi, Paolo, dopo aver diretto per circa un anno il settimanale "Topolino" edito da Nerbini, nel 1938 darà vita a trenta numeri del fumetto "Pinocchio", che vantava una serie di brevi
avventure con Pinocchio come protagonista, scritte dallo stesso Paolo Lorenzini e disegnate da Scudellari.

Biografia copiata, ed in parte redatta dal sito: http://www.mediatel.it/liberliber/index.html

 

Personaggi e Interpreti:

I personaggi, a grandi linee sono questi, anche se totalmente differenti. Per non fare torti a nessuno li cito riprendendo i personaggi del film Disney.

Qui Quo Qua: Pinocchio; Nonna Papera: Mastro Geppetto; il Giallo Parlante (un semaforo con la sola luce gialla accesa): il Grillo Parlante; il Gatto e la Volpe, Mangiafuoco e il cocchiere del Paese dei Balocchi  restano uguali nel film e nella riduzione a fumetti; Gastone: Lucignolo; Mago Merlino: la fata Turchina; Archimede: Mastro Ciliegia. 

Compaiono anche, fuori film Disney, Mamma Oca (la versione femminile di Ciccio); Amelia, la creatrice del Gatto e della Volpe; Paperone: il gran tesoriere di Mangiafuoco; Dinamite Blà: il proprietario dell'albero dei computer; i Robassotti (Banda Bassotti) i ladri dei frutti dell'albero dei computer; Alidoro: il cane poliziotto; il Pescatore Verde Petrolio; Paperino, Ciccio, Timmi e Tommi: i televisori che avvertono i ragazzi; Gambadilegno, Trudy e tre ragazzini simili a Pietro: i proprietari dei televisori.

Prima e dopo il sogno i protagonisti sono Qui Quo Qua e Nonna Papera. 

Parte di questi personaggi sono scannerizzati nelle tavole di apertura della storia, più in alto. 

 

COPERTINE:

da Topolino 1984

del 5 dicembre 1993

 

da Topolino 1985

del 12 dicembre 1993

da Topolino 1986

del 19 dicembre 1993

da Topolino 1987 del 26 dicembre 1993

da Topolino 1988 del 2 gennaio 1994

 

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