

La fontana fu realizzata per avere acqua potabile, indispensabile
per le popolazioni che si erano insediate nella nostra zona e per raccogliere le acque, in modo da evitare che le rupi si inzuppassero
e franassero. Probabilmente furono i monaci farfensi a realizzare
le prime opere di bonifica. Costruita sotto l'altura, nella parte più larga della valle, in una posizione facilmente difendibile, raccoglie
le acque delle sorgenti sovrastanti, convogliate in un unico acquedotto, fatto in muratura. Dal paese si scendeva alla fontana lungo la "via dell'acqua" e attraverso la "porta della fontana", oggi ridotti ad un ripido sentiero e a un pezzo di muro cadente.
La via più importante e frequentata era via Cipolletti, si scendeva vicino a "lu casch' dell'acqua" e si arrivava alla fontana. Usata fino agli anni 50/60, nel 1887, con l'istallazione del primo acquedotto comunale, proveniente dal monte Ascensione, la fontana passò in secondo piano, tanto che prese il nome di "fonte vecchia".
L'acqua della fontana veniva usata dai viandanti per ristorarsi. Gli abitanti del paese, nei giorni di festa, si recavano alla fontana a fare passeggiate
o piccole scampagnate insieme a parenti ed amici.