Sezione Ufologica Triestina

                         Termini generali della questione UFO. Sintesi dei temi e delle questioni                                

                                              luciano.perla@alice.ittesi delle questioni principali



Considerazioni generali

Per quanto oggi l’acronimo UFO e di uso comune nel linguaggio, e nell’immaginario, il reale significato di ciò che sta dietro a queste iniziali non è altrettanto comune. Gli UFO si configurano ancora in precario e alternato equilibrio tra mito ed eclatante realtà oggettiva. Dietro a tale ambiguità troviamo i termini del quadro sociale e culturale della nostra civiltà, che tende a rigettare ciò che appare estraneo o incompatibile con tale quadro e/o in ragione specifiche opportunità. Ambiguità che trova facile e naturale sostegno dal mancato e diretto contatto di questa realtà con la nostra civiltà.


Il ruolo e la posizione della scienza nella questione UFO

 

Il ruolo e la posizione della comunità scientifica nei confronti degli UFO si configura assente, ambiguo e/o critico

L’oggetto centrale della ricerca scientifica, e quindi dei ricercatori, si focalizza nel contesto dei fenomeni fisici naturali, gli UFO per definizione si configurano oggetti volanti non identificati, le cui caratteriste si assimilano ad artefatti tecnologici, “fenomeni” che quindi escono dal diretto campo dei fenomeni fisici naturali. Infatti storicamente l’attenzione per questi oggetti, “fenomeni”, nasce dagli ambienti delle aeronautiche civili e militari, in particolare da quelle militare (vedi, per esempio, Blue Book) poiché preposte al controllo e alla difesa dei territori nazionali.

Molte persone dell’ambiente scientifico tende a rigettare, o non riconosce, il valore probante dei fatti e degli eventi relativi alla casistica UFO, non di meno tali fatti ed eventi si configurano sempre più difficili da confutare, un esempio emblematico in tal senso, relativamente recente, e il caso radar-visuale, e fotografico, relativo alla portaerei U.S.S. Nimiz e della lanciamissili Princeton del 14 novembre 2004. Fatti, riscontri oggettivi, che non lasciano dubbi sull’oggettività di questi oggetti volanti, della loro natura tecnologica e della loro origine extraterrestre.

Equivoci e paradossi

L’atteggiamento critico assunto da molte persone dell’ambiente scientifico nei confronti della questione UFO rappresenta allo stesso tempo un stereotipato equivoco che il più eclatante paradosso scientifico-culturale della recente storia culturale della nostra civiltà. In realtà la posizione critica che esce dell’ambiente accademico in merito agli UFO non fa testo, rappresenta, in sostanza, il punto di vista di singole persone su tale questione. Non rappresenta affatto “la posizione della scienza nei confronti della questione UFO”, in quanto non esiste un rapporto (pubblico) sugli UFO quale risultato di una ricerca scientifica sistematica e interdisciplinare intrapresa dalla comunità scientifica a livello globale. Cosa che, appunto, appare sorprendete (e sibillina) in considerazione della posta in gioco (il risconto diretto della diffusione, normalità, della vita intelligente nel cosmo). Per molti versi si configura come la storia del tizio che cerca insistentemente il berretto che ha in testa. Teorie, ipotesi, speculazioni sulla diffusione della vita intelligente nel cosmo, vati progetti SETI e apparente cecità nei confronti dei fati e degli eventi proposti dalla casistica UFO. Apparente cecità, appunto, dato che il “collegio invisibile”(specifiche persone, gruppi, enti, e istituzioni militari e civili) conosce da tempo l’oggettività e i termini relativi alla questione UFO, e la loro origine extraterrestre.

La questione, come detto, è un’altra: le notevoli implicazioni che derivano dalla presenza di oggetti volanti di origine extraterrestre sul nostro pianeta segnano il passo,“congelano” la questione UFO. Il radicato antropocentrismo che ancora caratterizza la nostra configurazione culturale fa il resto.


Le implicazioni

 

Il motivo per cui la questione UFO appare ancora in precario e alternato equilibrio tra mito ed eclatante realtà oggettiva non è per niente dovuta dall’inesistenza di probanti riscontri oggettivi, anzi, ma, principalmente, e in sostanza, dalle implicazioni, dirette o indirette, che derivano dalla conclusione dell’origine extraterrestre degli UFO. Ciò riesce a spiegare bene, la reticenza, e il cover up, che ha spesso caratterizzato, e caratterizza, l’atteggiamento delle istituzioni governative nei confronti di tale questione, anche se oggi, tuttavia, molti governi hanno reso di dominio pubblico dati e documenti relativi agli UFO un tempo classificati riservati o segreti. Documenti che confermano l’oggettività, la natura tecnologica e l’origine extraterrestre degli UFO.

I termini del nostro rapporto con tale realtà (?), vanno al centro delle notevoli implicazioni che comporta tale conclusione, dato che un eventuale confronto con civiltà extraterrestri implica un confronto sociale e culturale senza precedenti, di portata storica, con ciò che questo comporta. I rapporti e le interazioni tra civiltà intesi su scala cosmica, è di questo che si tratta, si configurano, appunto, sulla scala cosmica (!), che quindi ripropone tutte i temi e le questioni sociali e culturali su tale scala; un nuovo e originale quadro di rapporti e interazioni tra civiltà, un nuovo capitolo delle questioni sociologiche, di cui e difficile immaginare termini e configurazione.

Sullo sfondo di tale quadro e tale prospettiva troviamo, come detto, i termini della realtà sociale e culturale della nostra civiltà che ieri come oggi tende a rigettare ciò che appare estraneo o incompatibile con tali termini e/o in ragione specifiche opportunità. Il confronto con civiltà extraterrestri implicala anche la prospettiva di una riconsiderazione della nostra complessiva dimensione socioculturale, cosa che ha i suoi risvolti in tutte posizioni di potere.


I termini e/o le prerogative di un confronto

 

Nel corso della storia umana il quadro dei rapporti e delle interazioni tra civiltà sul nostro pianeta spesso si configura più che in un confronto tra civiltà in uno scontro (cruento) tra civiltà; inoltre il confronto tra civiltà sul mosto pianeta pone l’accento sul fatto che il confronto e/o l'integrazione tra civiltà molto differenziate tra loro va a scapito della civiltà meno avanzata che con il tempo perde la propria identità (anomia). Considerazioni che rappresentano quesiti centrali che tanto più si pongono in un’ipotesi, o prospettiva, di rapporti e interazioni tra civiltà intesi su scala cosmica (considerata la scala e le variabili di tale contesto), e che forse potrebbero spiegare sia l’atteggiamento di chiusura dei governi nei confronto della questione UFO sia il mancato e diretto contatto di tale realtà con la nostra attuale civiltà. Una questione di opportunità e di prerogative.

Le distanze cosmiche rappresentano la barriera naturale che separa e isola le civiltà nel quadro cosmico al contesto planetario, distanze quindi non superabili al di sotto di un determinato e complessivo sviluppo di civiltà. Considerazione che a sua volta pone il quesito sui termini che configurano il rapporto tra civiltà cosmiche, in grado di superare le distanze cosmiche (in virtù di un determinato sviluppo scientifico e tecnologico) e tra queste e le civiltà planetarie. Questioni topologiche che si connetterono alle questioni etiche, di diritto e di potere, e quindi ai termini che regolano (?) i rapporti e le interazioni tra civiltà nel quadro cosmico. Il quesito se esistano, e in che termini, e su che scala, regole, leggi, e direttive in tal senso, vanno al centro delle suddette considerazioni. Regole che quindi definirebbero il quadro, e i termini, dei rapporti e delle interazioni tra civiltà in tale contesto, e di riflesso i termini nostro rapporto con tale realtà; del  presente e del passato.


Del presente e del passato

Del passato e del presente poiché e bene sottolineare, una volta di più, che i fatti e gli eventi proposti dalla casistica UFO li troviamo distribuiti lungo l’intero arco della storia umana. Autori come Plinio il VecchioTito Livio e Giulio Ossequente, per esempio, e per in restare in Italia, hanno raccontato l'apparizione nel cielo di torce, fiaccole e scudi ardenti (Clypeus, dagli scudi dei soldati dell’antica Roma). Seneca nelle Naturales questione ha riferito dell'apparizione di travi luminose in cielo, che portano in mente, per esempio, l’evento osservato nel cielo di Norimberga e ricostruito in un incisione del1561 (Wickiana Biblioteca Centrale di Zurigo), che a sua volta ricorda l'avvistamento francese UFO di Oloron, 1952 ecc. Fatti ed eventi particolari, UFO, inspiegabili, sopranaturali, in ragione del momento storico. Fatti ed eventi specifici che hanno accompagnato la storia umana, spesso traslati e/o camuffati nelle mitologie delle civiltà del nostro pianeta. Storie che vedono un rapporto diretto tra uomini e dei, la mitica età dell’oro, e che si connetterono alle tradizione culturali religiose.

Miti e credenze che assumono una nuova identità, un nuova chiave di lettura, se spogliati dal manto che le gli a trasformati in mito. In questa sorta di metamorfosi la realtà planetaria si connette alla realtà cosmica, e quindi ai rapporti e alle interazioni tra civiltà intesi su scala cosmica, e di riflesso ai termini mostro rapporto (?), di oggi e, appunto, di ieri con tale realtà.

I reali termini del nostro rapporto con tale realtà (del passato e del presente) rimane un quesito aperto (almeno per chi scrive), termini che possono riservare sorprese di ogni tipo e di ogni genere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

Home Page   Versione English