UFO e ufologi

Cos'è l'ufologia?

 

© Di Luciano Perla

 

Il termine UFO (Unidentified Flying Object) è ormai diventato di uso comune, come altrettanto naturale appare la reazione UFO eguale extraterrestre, tant'è che tali idee e concetti trovano spazio quale oggetto per spunti per spot pubblicitari. Le avventure cinematografiche proposte da Star Trek sembrano aver prodotto una certa famigliarità della gente con astronavi e civiltà extraterrestri, con le distanze interstellari e le dimensioni cosmiche. Tuttavia, però, non appena si esce dal contesto della finzione cinematografica, e si allaga il discorso in merito alla diffusione della vita intelligente nel cosmo, e alle sue forme, non tardano a emergere notevoli contraddizioni e polarizzazioni della nostra cultura che viziano idee e concetti su tale questione. Infatti il controverso e inconcludente dibattito nei confronti della questione UFO, rappresenta quasi un emblematico esempio delle contraddizioni e delle polarizzazioni che caratterizzano la nostra attuale dimensione culturale. La prospettiva dell'origine extraterrestre degli UFO va al centro di tali considerazioni. Per molti versi la reale portata, e le conseguenti e notevoli implicazioni che la questione UFO solleva, sembrano ancora sfuggire a molte persone. L'oggettività, la realtà, della diffusione della vita intelligente nel cosmo, e quindi di civiltà extraterrestri, di esseri senzienti, anche superiori all'uomo, in realtà si configura sostanzialmente astratta. Incongruenze che sottolineano quanto la nostra e attuale configurazione culturale è ancora legata a radicate concezioni cosmologiche antropocentriche, che tendono a porre la realtà umana al centro della scena.

Ma andiamo con ordine. L'ufologia, dall'acronimo inglese UFO (Unidentified Flying Object) nasce, in sostanza, dai fatti e dagli eventi che si sono progressivamente posti all'attenzione dei media subito dopo il secondo conflitto mondiale. Storicamente, per convenzione, la data del 24 giugno del 1946 (data dell'avvistamento di un gruppo di oggetti volanti non identificati fatto dal pilota civile Kenneth Arnold), segna la storia modera dell'ufologia. Storia moderna in quanto tali fatti oggi gli possiamo trovare distribuiti lungo tutto l'arco della storia umana, spesso confusi e mascherati nel mito delle tradizioni culturali.

L'attenzione delle istituzioni governative per questi eventi nasce negli ambienti delle aviazioni civili e militari di tutto il pianeta, in particolare da quelli militari in quanto appunto preposti al controllo e alla difesa dei territori nazionali. Ed è appunto da questi ambienti che hanno origine i primi resoconti ufficiali della casistica UFO. Quindi i piloti civili e militari, e relativi rapporti e testimonianze, rappresentano allo stesso tempo una delle principali fonti della casistica UFO, che, per specifici versi, tra i primi addetti ai lavori, ufologi. Ufologi (involontari) quindi, quali persone direttamente o indirettamente coinvolte negli avvistamenti, e/o nell'acquisizione e nella stesura della casistica UFO. Infatti i progetti ricerca sugli UFO promossi dall'USAF dal 1947 al 1960 (dal project Sing al Blue Book) rappresentano la prima documentazione ufficiale, pubblica, della casistica UFO.

I media hanno svolto un ruolo notevole nella popolarità della questione UFO, che però ha spesso privilegiato il sensazionale piuttosto che l'informazione, anche se tale tale aspetto e filosofia dei media rappresenta un risvolto che coinvolge tutti i soggetti della cronaca. L'attenzione della gente per questi oggetti ha quindi determinato un controverso dibattito sulla natura, sull'origine e il significato di questi fatti. Dibattito che quindi produrrà, in sostanza, due fronti in merito alla natura e al significato della casistica UFO, quelle ufficiali, governative, e quelle dei ricercatori privati, ufologi indipendenti, sorti dall'interesse suscitato nella gente per tale questione. Posizioni spesso controverse che hanno segnato la storia, e lo sviluppo, della questione UFO. Posizione controverse anche in ragione dell'ambigua, a volte incredibile, posizione della scienza nei confronti della casistica UFO.

I n realtà, all'origine, tali contrapposizioni appaiono molto sfumate. Infatti, per esempio, se andiamo a vedere specifici documenti dell'aviazione militare americana la posizione dell'USAF nei confronti degli UFO sostanzialmente coincidono con la posizione degli ufologi: gli UFO rappresentano una realtà oggettiva, e le caratteristiche e le prestazioni di questi oggetti escludono un'origine terreste. In altri termini gli UFO rappresentano oggetti volanti, artefatti tecnologici, di natura extraterrestre. Un esempio del fatto che all'origine le posizioni dell'US Air Force sostanzialmente coincidevano con quelle dei gruppi privati per la ricerca sugli UFO, è la risposta di Albert M.Chop Dell' ufficio stampa dell'Aeronautica Militare (Ministero Della Difesa Ufficio Pubbliche Informazioni Washington DC) datata 26 gennaio 1953 alla casa editrice Henry Hot & Company, che chiedeva informazioni sul maggiore Donald E. Keyhoe dei maines, autore di uno tra i primi libri (1950) sugli UFO pubblicati negli USA, The Flying Saucers are Real (I dischi volanti sono reali), lettera che concludeva così - se i fatti apparentemente controllati riferiti da molti osservatori competenti sono esatti, allora la sola spiegazione che rimane è la risposta interplanetaria - Fatti, oggi, ampiamente confermati da più di sei decenni di segnalazioni e conferme.

Ciò che quindi va sottolineato è che tra i gruppi o categorie di persone che hanno sostenuto e ribadito fin dall'inizio l'oggettività e l'origine extraterrestre degli UFO, è rappresentato del personale civile e militare delle aviazioni civili e militari di tutto il pianeta, piloti radaristi, controllori di volo. In particolare, come detto, dal personale degli ambianti militari dell'aeronautica militare, che, come pure osservato, rappresentano una fonte importane dei fatti presentati dalla casistica UFO. Inoltre va anche sottolineato il fatto che tra i primi gruppi di ricerca privati sulla questione UFO, non solo negli USA, riunivano, e riuniscono, numerosi ex militari che per ragioni diverse e motivi diversi, direttamente o indirettamente coinvolti nei fatti proposti dalla casistica UFO stessa. Il sopracitato Donald E. Keyhoe dei maines è un sempio in tal senso, anche se le persone che hanno posto attenzione nei riguardi degli i UFO rappresentano e coprono ogni campo o settore del quadro sociale e culturale.

Nel 1956 è un fisico, Thomas Townsend, che fonda il NICAP (National Investigatiions Comitate On Aereal Phenomena), tra primi gruppi di ricerca indipendenti americani sugli UFO, gruppo che vede nei suoi membri numerose persone che avevano mansioni o ruoli di rilievo nell'ambito militare, in particolare nelle forze aeree americane. Lo stesso Keyhoe e nel direttivo del NICAP e autorevoli figure come, per esempio, il Vice ammiraglio Roscoe H. Hillenkotter, ex direttore della CIA, e il generale della US Army Aldert Coadey Wedemeyer. Nel 1964 Richard Hall, del NICAP, pubblicala il libro The UFO Evidence, ancora oggi considerato una pietra miliare dell'editoria sugli UFO.

Il NICAP negli anni 60 raggrupperà più di 14000 iscritti, e assumerà un ruolo importante nel controverso confronto con le pozioni ufficiali governative in merito a tale questione. Il suo ruolo in tale dibattito è deriva anche dal fatto dalle figure, e quindi dell'attendibilità, come detto, di molti suoi iscritti. La storia dei problemi nati all'interno del NICAP, che progressivamente portarono allo scioglimento del gruppo, vedono anche volontà esterne (infiltrazioni destabilizzanti, servizi segreti,) all'origine dei suddetti problemi. Vicende che, come altre dello sviluppo storico della questione UFO, mettono in luce la volontà di specifici settori governativi a “silenziare”, per così dire, la questione UFO.

E' ancora un fisico, Joseph Allen Hynek Hyneck, astrofisico, consulente per USAF per i progetti di ricerca sugli UFO fino al 1969, anno cui si dissociò dalla posizione dall'USAF riguardo gli UFO, fonda nel 1973 uno di più noti gruppi di ricerca su tale questione, il CUFOS (The Centrer for UFO Studies). Inizialmente scettico nei confronti degli UFO, cambia progressivamente la propria posizione su tale questione di fronte alla quantità, qualità e la competenza delle persone coinvolte nei fatti, e di fronte alla altrettanto progressiva azione di cover-up posta in atto dal US Air Force nei confronti degli UFO. La sua classificazione degli eventi relativa alla casistica UFO, appunto classificazione di Hynek, rappresenta a tutt'oggi uno dei più diffusi standard per definire la tipologia dei fatti presentati dalla casistica UFO.

Un altro storico gruppo di ricerca sugli UFO negli USA è rappresentato dal APRO (Aerial Phenomena Research Organization) fondato da Jim e Coral Lorenzen, e che grazie al suo approccio razionale nei confronti della casistica UFO contava sul supporto di numerosi scienziati, quali ad esempio, James E.MacDonald dell'università dell'Arizona, e il Dr. James Harder dell'università della California Berkeley.

I  n Europa, come del resto in quasi tutti i paesi del pianeta, l'attenzione per gli UFO si configura sostanzialmente simile a quella di oltre oceano, che vede in primo piano i rapporti e le testimonianze dei piloti civili e militari tra i più attendibili testimonianze sugli avvistamenti UFO, e la costituzione di numerose associazioni private sorte per l'interesse e l'attenzione nato in molte persone per tale questione. Mentre l'atteggiamento dei governi nei confronti della questione UFO a livello globale si configura, come negli USA, generalmente improntato alla riservatezza e al cover-up, anche se, al contrario, e da tempo si assiste ad aperture, e rilascio di documenti ufficiali, da parte di molti paesi nei confronti della questione UFO. Per esempio, il Regno Unito a più riprese ha rilasciato file segreti sugli UFO da parte del MOD (Ministry of Defence), anche se il rilascio di documenti ufficiali sugli UFO da parte dei governi l'ascia aperto il quesito quanto tali documenti rappresentino effettivamente documenti top secret. Comunque molti governi effettivamente hanno posto molta attenzione per la questione UFO, la Francia, per esempio, si configura uno dei paesi maggiormente attento e coinvolto in tal senso.

Il rapporto COMETA (COMitè d'Etudes Approfondies) un documento non ufficiale promosso nel 1999 dal presidente di allora Jacques Chirac e dal primo ministro Lionel Jospin, - Les OVNI et la dédfese: quoi doit-on se préparer?-, sottolinea come la Francia ha posto, e pone, molta attenzione ai fatti e agli eventi proposti dalla casistica UFO. Il sudetto rapporto è stato redatto redato da un'associazione privata da ex ufficiali dell'autorevole INDEN (Institut des hautes études de défese nationale), con la prefazione del generale Bernad Norlain dell'aviazione militare francese. I firmatari di tale rapporto comprendono persone di rilievo nell'ambito militare e civile quali, ad esempio, Denes Letty generale dell'Aeronautica Militare, Marc Merlo vice ammiraglio, Denes Blancher, commissario generale della polizia nazionale del ministero degli interni, per citarne alcuni.

Rapporto sugli UFO che parallelamente al GEIPAN (Groupe d'Estudes et d'Infoemation sur les Phénoménes Aérospatiaux Non-identifiés), istituito all'interno del CNES (Centre national d'études spatiales), da un lato pone in evidenza la serietà e l'attendibilità delle persone direttamente o indirettamente coinvolte della questione UFO, dall'altro sottolinea l'oggettività e l'evidenza dei fatti, chiarezza caratterizzata dalla peculiarità e dall'oggettività fisica dei fatti stessi (riscontri oggettivi), che pone l'origine extraterrestre degli UFO quale spiegazione che più aderisce ai fatti. Gruppi di studio sugli UFO che contrastano le posizioni ufficiali governative su tale questione, posizioni storicamente e generalmente ambigue e reticenti. Comunque, oggi 20 paesi hanno progressivamente resi pubblici file segreti sugli UFO, documenti che, all'analisi degli stessi, con ogni evidenza confermano e ribadiscono oggettività e la natura non terrestre di questi oggetti.

Insomma l'ufologo, o meglio gli ufologi, si configurano persone che coprono tutti i campi o contesti sociali e culturali, che per ragioni e motivi diversi si sono travate nella posizione o nel un ruolo di configurale, acquisire e/o documentare i termini della casistica UFO. Dal comune cittadino, testimone occasionale di un'avvistamento UFO, al pilota, militare e/o civile, al radarista, al fisico, tutti colpiti dalla sorprendente peculiarità di questi eventi. Molti di quali hanno voluto ribadire il notevole significato e le implicazioni che tali eventi rappresentano per la nostra cultura e la nostra civiltà, così facendo colandosi addosso l'appellativo di ufologo. Per altri tali esperienze hanno lasciato il segno, ma questo è un altro discorso.

Ciò che emerge evidente nello sviluppo storico della questine UFO è rappresentato dalla posizione critica progressivamente assunta dalle istituzioni governative, civili e militari, compresi università e istituti di ricerca nei confronti dei fatti presentati dalla casistica UFO. Al centro di tali controverse vicende in sostanza si pose, e si pone, il fatto, o la prospettiva, dell'origine extraterrestre degli UFO. Evidentemente, come detto, il fatto, e/o la prospettiva, dell'origine extraterrestre degli UFO non l'ascia il tempo che trova, rappresenta, ieri come oggi, la principale motivazione che ha successivamente congelato, per così dire, la questione UFO. I fatti e le vicende che hanno caratterizzato il rapporto UFO-governi, a livello planetario, sottolineano e pongono in evidenza ciò. Vicende che hanno messo progressivamente in luce la volontà dei governi di ridurre ai minimi termini la questione UFO. Considerazione che porta il discorso sui termini, e sulle persone, relative alla casistica UFO a un discorso molto più ampio e complesso, centrato sul significato e le implicazioni che tale questione direttamente o indirettamente comporta.

L'atteggiamelo di chiusa dell'Establishment planetario nei confronti della questione UFO va quindi principalmente ricercato nelle notevoli, se non enormi, implicazioni presentate dalla questione UFO. Implicazioni che hanno posto, e pongono in primo i termini del complessivo quadro culturale e sociale della nostra civiltà. Fattori e opportunità culturali, sociali e di potere, concorrano, in misura diversa, a rende gli UFO una questione difficile da gestire. Da un lato la nostra dimensione culturale è ancora sostanzialmente polarizzata a posizioni antropocentriche, che inibisco i termini della diffusione della vita intelligente nel cosmo, dall'altro le implicazioni sociali e culturali di tale prospettiva, che potrebbero mettere in discussione i termini stessi della configurazione socioculturale della nostra civiltà. Prospettiva che in altre parole implica un confronto culturale inerito, originale, di portata storica, con ciò che ne consegue. La questione quindi pone il quesito quanto tale epocale prospettiva sia compatibile al complessivo quadro culturale della nostra atture civiltà.

P  er quanto oggi le conoscenze scientifiche, in particolare quelle astronomiche, non lasciano in alcun modo spazio a qualsiasi pretesa geocentrica, l'antropocentrismo rappresenta ancora un radicato aspetto della cultura umana, che influenza e polarizza pesantemente le idee e i concetti sulla diffusione della vita intelligente nel cosmo. D'altra parte la realtà cosmica direttamente percepibile, rappresentata dal contesto terrestre, gioca un ruolo notevole a favore di presupposti antropocentrici, in quanto rende praticamente astratta l'effettiva dimensione cosmica. In particolare in passato, data l'inesistenza delle conoscenze scientifiche. Il conteso extraterrestre rappresentava un altrove indefinito, il cielo stellato, evidente, per quanto esigua, finestra dell'effettiva realtà cosmica, rappresentava la mitologia, la dimora di dei e degli angeli. Per quasi tutta la storia umana la Terra ha rappresentato la dimensione cosmica (!), che quindi ha segnato la configurazione culturale della nostra civiltà e sta alla base, o all'origine, delle concezioni antropocentriche. In effetti, se consideriamo l'aspetto della complessiva configurazione culturale umana prima dello sviluppo e dell'affermazione delle conoscenze scientifiche, dimensione cosmica è dimensione umana appaiono un binomio quasi inseparabile, che fa dell'universo una realtà in funzione di quest'ultima. Qualsiasi discorso cosmologico poneva comunque al centro la dimensione umana. Per quanto questo appare ovvio e conseguente al contesto dello sviluppo storico-culturale, ciò è allo stesso tempo rappresenta il motivo dei conflitti di pensiero che si sviluppano con la nascita e il progressivo affermarsi delle conoscenze scientifiche. Il termine cultura umanistica, con riferimento alla cultura classica, esprime bene la configurazione culturale prima del rinascimento, quindi prima dell'affermazione delle conoscenze scientifiche. Di fatto rappresenta una cultura antropocentrica, in quanto intrinseca alla dimensione umana. Le conoscenze scientifiche hanno quindi dissipato l'illusione di un universo in funzione umana, che tuttavia, come detto, continua a condizionare le idee e i concetti sulla diffusione della vita intelligente nel cosmo, e in particolare del nostro ruolo in tale contesto.

I trascorsi culturali hanno quindi lasciato radici profonde nella nostra cultura e nella nostra visione delle cose. Concezioni cosmologiche antropocentriche, anche perché legate, direttamente o indirettamente, a specifici aspetti delle credenze religiose. Credenze che rappresentano un aspetto culturale complesso quanto delicato, poiché interconnesso a molteplici altri aspetti e risvolti socioculturali ed esistenziali, e che riflettono determinati percorsi del complessivo sviluppo della storia culturale umana e della sua civiltà. Staccarsi, effettivamente, da posizioni antropocentriche significa quindi anche rivedere e riconsiderare specifici e radicati aspetti della nostra storia e della nostra cultura. Credenze religiose, appunto, comprese. Trascorsi culturali che quindi determinano i paradossi e le contraddizioni culturali dell'attuale configurazione della nostra civiltà, in continua ricerca di coniugare, coerentemente, passato, presente, e le prospettive del futuro. In questo quadro i fatti e gli eventi che costituiscono la casistica UFO rappresentano, o dovrebbero rappresentare, un risolutivo, quanto evidente, oggetto di attenta e profonda riflessione culturale. Ma, nonostante tutto, l’attuale quadro culturale della nostra civiltà, polarizzato e condizionato da presupposti antropocentrici, sembra ancora refrattario a recepire concretamete questa realtà, e il suo inequivocabile, e, come detto, profondo significato. L’oggetto volante non identificato, l’alieno, le civiltà extraterrestri, rappresenta ancora lo sfondo sfumato di una possibilità, spesso i soggetti di effetto delle cronache estive, oppure il tema d'inconcludenti, quanto fuorvianti, dibattiti sulle così dette realtà di confine. In altri termini l'UFO è ancora impropriamente vincolato al mito, piuttosto che una concerta e operante realtà, la punta dell’Iceberg una nuova e rivoluzionaria prospettiva, un nuova capitolo, delle questioni socioculturale, coerente relativa e proporzionata alla realtà cosmica. Ne consegue la domanda se tale situazione rispecchi un naturale e conseguente effetto degli sviluppi storico-culturali della nostra civiltà, e che quindi richiede tempo per essere integrata nella realtà culturale della nostra civiltà, o se tale situazione è anche, e quanto, l’effetto di specifiche volontà di potere intere e/o esterne al contesto umano. Obiettivamente le due cose appaiono strettamente cocesse e reciprocamente conseguenti. Infatti l’apparente volontà delle civiltà extraterrestri di evitare il confronto diretto (palese) con la nostra attuale civiltà, e l’altrettanto volontà dei governi di mantenere coperta l’oggettività della presenza di questa realtà sul nostro pianeta va al centro di tali quesiti.

L’ufologia nasce quindi dai fatti e dagli eventi presentati dalla casistica UFO, e che a loro volta sollevano questi temi e questi questioni. Non rappresenta in alcun modo una scienza, dato che non c’è nessun fenomeno naturale da studiare o da scoprire, ne tanto meno una dottrina filosofica o religiosa, in quanto non implica e/o propone in nessun modo ideologie di pensiero o di fede. Rappresenta semplicemente, si fa per dire, l’aspetto noi visibile di una realtà, o dimensione socioculturale, che si estende oltre i confini del nostro pianeta, come detto coerente alle conoscenze squisite nella recente storia umana, che vedono la diffusione della vita intelligente intrinseca e naturale al contesto cosmico. Allo stesso tempo rappresenta, o dovrebbe rappresentare, una risposta diretta ed eloquente ai limiti del nostro attuale sviluppo scientifico e tecnologico, che non permette una verifica diretta sull'oggettività e sull’entità della diffusione della vita intelligente nel cosmo. Evidentemente, per specifici aspetti, vi è una perversa e stretta relazione tra limiti delle nostre conoscenze scientifiche e il complessivo aspetto della nostra dimensione socioculturale, dietro la quale si nascondono i condizionamenti antropocentrici di una età culturale pregalileliana. A complicare le cose è il complessivo, e disomogeneo, quadro sociale e culturale della nostra civiltà. Condizionamenti e polarizzazioni culturali rappresentano un aspetto determinante che condiziona lo viluppo di una maggiore consapevolezza dell’effettiva realtà cosmica, plagiata e mascherata com’è dalla fuorviante oggettività dell’ambiente planetario. Per molte persone il “cielo” rappresenta ancora la dimora degli angeli o degli dei, piuttosto che la sottile e illusoria barriera, costituita dall’atmosfera terrestre, che ci separa dall’effettiva dimensione cosmica. Le stelle per molte persone rappresentano più l’oggetto delle predizioni astrologiche, piuttosto che uno scorcio, esiguo, dell’immensa realtà cosmica. In effetti per specifici aspetti, vedi predizioni astrologiche, l’attuale quadro culturale appare una caricatura o una riedizione “aggiornata” di cosmologie delle caverne, mantenute in vita da inerzie che per alcuni versi appare difficile imputare solo a naturali e conseguenti eredità culturali. Cosa che porre il quesito del ruolo di specifici interessi e/o determinate volontà od opportunità sociali e/o di potere nel cotesto culturale. Situazione che quindi contribuisce a inibire una maggiore e più diffusa consapevolezza dell’effettiva dimensione cosmica, e del nostro rapporto in questa.

La questione UFO va al centro di tali considerazioni. Considerazioni che mettono anche in evidenza l’apparente, quanto artificiosa, contrapposizione tra la cultura classica e l’affermazione della cultura scientifica. Se è vero che il relativamente rapido sviluppo delle conoscenze scientifiche ha posto in crisi determinati aspetti delle tradizioni culturali, è altrettanto vero che la cultura scientifica rappresenta una naturale evoluzione della cultura “classica”. La congiuntura di questa fase dello sviluppo storico-culturale, che ha prodotto confronti e conflitti, anche cruenti, è ancora in atto nell’attuale quadro culturale. Configurando l’artificiosa dualità che vuole dividere la dimensione culturale umanistica e quella scientifica, mentre, come detto, in realtà l’affermazione delle conoscenze scientifiche rappresentano il naturale e conseguente sviluppo del pensiero umano. Il punto è che l’antropocentrismo è figlio diretto delle conoscenze e delle tradizioni culturali del passato, di un universo che gira attorno alla realtà e la dimensione umana, che ha lasciato radici profonde nel quadro culturale della nostra civiltà. Lo sviluppo e l’affermazione della cultura scientifica ha rappresentato, e rappresenta, lo strumento conoscitivo che ha posto le tradizioni culturali a un confronto critico senza precedenti nella storia umana. La consapevolezza dell'effettiva dimensione cosmica, di ciò che si trova oltre il cielo, oltre i confini del nostro pianeta, rappresenta una delle conquiste intellettuali più notevoli nella conoscenza delle cose, grazie alle conoscenze scientifiche squisite nella recente storia umana. Conoscenze che tra le altre cose considerano maturare, quanto probabile, la diffusione della vita intelligente nel cosmo. Cosa che ci dovrebbe spingere a considerare la realtà cosmica intesa e percepita anche a prescindere dalla sua realtà fisica diretta, stelle pianeti, galassie, ma anche quale enorme contesto culture e civiltà, a prescindere dalla realtà umana. In tale contesto civiltà molto avanzate, che hanno acquisito le conoscenze scientifiche, e quindi la tecnologia, per coprire le distanze interstellari, interagiscono, configurando un quadro di rapporti e di interazioni tra civiltà in tale enorme contesto.

L'ufologia, la casistica UFO, è l'aspetto a noi visibile, la punta dell'iceberg, di questa realtà.

 

© Luciano Perla V1 C1 2004 (P 2016)


L'ufologia, la casistica UFO, è l'aspetto a noi visibile, la punta dell'iceberg, di questa realtà.

Bibiografia

Project Blue Book http://www.ufocasebook.com/pdf/specialreport14.pdf Rapporto COMETA www.alienprojekt.it/it/

CNES francia https://cnes.fr/fr

The UFO Evidence (La verita sui dischi volanti) Edizioni Atlante

Rendlesham forest http://www.nickpope.net/rendlesham-forest.htm

Kenneth Arnold https://it.wikipedia.org/wiki/Kenneth_Arnold

Donald E. Keyhoe. Risposta di Albert M.Chop http://www.nicap.org/chop.htm

NICAP http://www.nicap.org/

h  ttps://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=https://en.wikipedia.org/wiki/J._Allen_Hynek&prev=search