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Gli UFO e la scienza, Rapporto Condon
Note
Rapporto Condon (nota 1)
Alcuni passi del promemoria scritto prima del contratto con l'USAF
«Il nostro studio dovrebbe essere condotto
quasi esclusivamente da non credenti i quali, pur non potendo forse fornire la
prova di un risultato negativo, potrebbero però aggiungere un significativo
corpo di evidenza a favore della non realtà delle osservazioni. L'espediente
sarebbe, credo, quello di descrivere il progetto in modo tale che esso apparisse
al pubblico uno studio assolutamente obiettivo, ma per la comunità scientifica
presentasse l'immagine di un gruppo di scettici che fanno del loro meglio per
essere obiettivi ma che hanno una probabilità pressoché nulla di trovare un
ufo. Un modo per far questo sarebbe di focalizzare l'indagine non sui fenomeni
fisici, ma piuttosto sulle persone che fanno le osservazioni, ovvero sulla
psicologia degli individui a dei gruppi che asseriscono di vedere gli ufo. Se
l'attenzione fosse posta qui invece che sull'esame della vecchia questione della
realtà degli ufo, io credo che la comunità scientifica recepirebbe rapidamente
il messaggio».
In the memorandum, Low wrote, "the trick would be to describe the project so that, to the public, it would appear a totally objective study, but to the scientific community would present the image of a group of nonbelievers trying their best to be objective but having an almost zero expectation of finding a saucer." The plan also included not going after the "best cases," but zeroing in on the people making the reports. There's nothing new in this sordid bit of UFO history; this information has been known for years. What is new, however, is the amount of research author Dolan conducted on Robert Low. Quite frankly, I was amazed to read on page 112, as Dolan was outlining what the CIA was up to in 1949: "Another interesting sidelight to CIA activities of 1949, which indirectly concerns UFOs, featured the country of Albania. That year the CIA took over the ambitious British effort to build a sizable resistance movement there. Wisner [Frank Wisner, later CIA Operations Chief] organized and manned the operation. His first choice was a young man named Robert Low (his second, incidentally, was future New York Yankees president Michael Burke). Low became infamous twenty years later for his manipulation and sabotage of the University of Colorado project to investigate UFOs, known as the Condon Committee ."
Testo originale http://keyholepublishing.com/book_review_ufo_mag.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Condon_Committee |
RAPPORTO CONDON (nota 2)
...Intitolato «Scientific Study of UFOs» (Studio
scientifico degli UFO), il rapporto Condon è un documento voluminoso:
l'edizione commerciale edita dalla «Bantam Books» comprende 965 pagine.
Di solito, i negatori degli ufo lo invocano come l'argomento decisivo a sostegno
della loro tesi. Ma barano. Tutto quello che conoscono del Rapporto (spesso per
averne letto solo un riassunto sui giornali) è un capitoletto di 5 pagine
firmato dal London a intitolato «Conclusioni a Raccomandazioni», posto (non
certo a caso) all'inizio del volume.
Le conclusioni che il Condon espone in quelle cinque paginette possono essere
sintetizzate in due proposizioni: prima, che l'indagine sugli ufo non ha offerto
alcun elemento utile per il progresso della scienza; seconda, che appare quindi
superfluo proseguire l'indagine.
Ma gli scettici ignorano, o fingono di ignorare, che questo verdetto è in
stridente contraddizione con i risultati realmente conseguiti dalla Commissione.
I quali non solo non giustificano quel verdetto, bensì lo smentiscono. Infatti,
chi si prende la briga di leggere il Rapporto nella sua integralità, e non
fermandosi al capitoletto introduttivo (come gli estensori probabilmente si
aspettavano), scopre con stupore che dei 90 casi di avvistamento esaminati (un
numero oltretutto esiguo rispetto alla imponente casistica disponibile), un
terzo viene esplicitamente definito «inspiegabile». Ora è lecito domandarsi:
che senso ha definire «superflua ogni ulteriore indagine» su un fenomeno che
per il 30% è risultato irriducibile, nonostante la più solerte volontà
«scientifica», a qualsiasi interpretazione convenzionale?
Sembra inevitabile sospettare che il Rapporto Condon sia stato volutamente
concepito come un documento a due facce: la prima costituita dalle cinque pagine
di «conclusioni» a destinata al grosso pubblico (nonché agli «esperti» che
quel pubblico sarebbero poi stati chiamati, ogni tanto, a catechizzare; la
seconda costituita invece dal corpo principale del documento a destinata a
coloro che «hanno orecchi per intendere». E che le persone dotate di tali «orecchi»
dovessero risultare pochissime era pressoché garantito dalle dimensioni del
testo, sapientemente gonfi.ato di capitoli riempitivi aventi l'unica funzione di
scoraggiare i lettori, specie quelli che, privi di un interesse specifico per
1'argomento, avrebbero potuto esserne attratti solo per curiosità (giornalisti,
scienziati ecc.).
Il fatto è che il Rapporto era stato programmato per altri fini, a cioè per
convincere il pubblico delta inconsistenza del fenomeno ufo, a per scoraggiare
l'interesse del mondo accademico. Uno scienziato francese del CNES (Centre
National d'Etudes Spatiales), Claude Poher, ebbe a confidare a Hynek di essersi
convertito all'ufologia proprio per aver letto il Rapporto Condon. «Se lo si
legge senza fermarsi alle conclusioni di Condon - disse - è impossibile non
rendersi conto che ci troviamo di fronte ad un problema reale».
Alla luce di questo episodio è lecito chiedersi: quanti altri sarebbero giunti
alla stessa conclusione di Poher se non fossero stati dissuasi dalla lettura di
un «malloppo» di quasi mille pagine?...
Rapporto Sturrock 30 settembre 4 ottobre 1997
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Convegno Sturrock.
Pocantico
Tarrytown, New York.
Da
sinistra a destra T. Holzer, V. Eshleman, M. Rodeghier, J. Schuessler, H. Melosh, J. Jokipii, H. Puthoff, D. Pritchard, P. Sturrock, C. Tolbert, F. Louange, L. Rockefeller, J. Velasco, I. von Ludwiger, H. Diamond, M. Sims, J. Vallee , B. Haisch, B. Veyret, R. Haines, M. Swords, J. Papike, G. Reitz, E. Strand. 30 ottobre 1997. |
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