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USO
Oggetti sommersi non identificati (Unidentified Submerged Objects)
GLI UFO SOTTOMARINI
Di Patrizio Caini
La sigla inglese U.S.O. (Unidentified Submarine o Submerged Objects: Oggetti Sottomarini o Sommersi Non Identificati, O.S.N.I. in Italia) si riferisce alle peculiari manifestazioni di natura ufologica associate all'idrosfera. L 'usologia è dunque quella branca dell'ufologia che studia gli oggetti sottomarini non identificati, fenomeno strettamente connesso ai più tradizionali oggetti volanti non identificati che interessano lo spazio atmosferico ed extra-atmosferico terrestre.
Non esiste a tutt'oggi una teoria scientificamente plausibile che esplichi
le modalità e la causa della formazione delle colonne d'acqua, caratteristica
esclusiva degli U.S.O. anche se comune a numerosi avvistamenti di questo tipo in
tutto il mondo. Uno dei casi più famosi risale al 5 agosto 1958, quando enormi
colonne d'acqua si innalzarono incomprensibilmente dalle acque istriane di
Brioni di fronte a due attoniti capi di stato: il Generale jugoslavo Tito ed il
Presidente egiziano Nasser.
Non si può escludere a priori che tali manifestazioni siano riconducibili ad un
singolare effetto che il sistema propulsivo degli U.S.O. eserciterebbe
sull'acqua, ammesso che questi siano effettivamente velivoli di natura esogena
al pianeta. L'ipotesi di bolle o masse gassose proiettate verso la superficie
del mare dagli abissi marini si è dimostrata fin troppo spesso solo una
spiegazione di comodo.
Gran parte dei ricercatori ufologici ipotizza che i disturbi radiofonici ed il
malfunzionamento del radar e della strumentazione elettronica di navigazione
siano ascrivibili a EMF (Electromagraetic Fields: campi elettromagnetici) di
elevata intensità, generati probabilmente dal sistema propulsivo non
convenzionale ad energia elettromagnetica antigravitazionale, altrimenti detto
elettrogravitazionale, di cui gli U.S.O., come del resto anche gli U.F.O.,
usufruirebbero per muoversi nello spazio atmosferico, extra-atmosferico
terrestre ed interstellare.
L'assoluta assenza di variazioni nell'assetto posizionale della massa d'acqua
circostante gli oggetti sottomarini non identificati in movimento suggerirebbe
la possibilità che questi si avvalgano di un sofisticato sistema di propulsione
non convenzionale fondato sui principi fisici della QED, la magnetoidrodinamica
o elettrodinamica quantistica, lo sfruttamento tecnologico dei quali
consentirebbe ad un corpo materiale di penetrare e di procedere, mediante una
sorta di moto quantizzato, in un mezzo senza introdurre in esso perturbazioni di
alcun tipo. 1 mass-media e le autorità civili e militari attribuirono
inizialmente le rapide e fantomatiche incursioni degli U.S.O. ad avveniristici
ed avanzati sottomarini sovietici o libici illegalmente penetrati nelle acque
territoriali dell'Italia e di altri paesi, tuttavia la succitata fenomenologia
di fortiana memoria', sovente associata agli avvistamenti usologici, ha reso
estremamente difficile spiegare tali manifestazioni in termini convenzionali.
Gli ufologi ritengono che la capacità che gli U.S.O.
hanno di immergersi ed emergere dalle acque marine, lacustri e fluviali, non sia
limitata e limitabile ad un ristretto entourage di tipologie modo-strutturali di
U.S.O., bensì debba essere considerata una prerogativa tecnologico-prestazionale
comune a tutti gli OMNT, identificabili di fatto con gli U.S.O.
La cospicua casistica usologica indicherebbe un forte interesse da parte degli
oggetti sottomarini non identificati per l'idrosfera terrestre, fatto che
potrebbe essere imputato alla volontà di studiare il mondo sommerso con la sua
incredibile varietà di flora e fauna oppure, come alcuni ufologi arditamente
postulano, all'edificazione e/o alla presenza di presunte installazioni
logistiche e di appoggio segrete subacquee occupate da una colonia aliena in
missione scientifica e/o militare. La segretezza di tali avamposti alieni
sarebbe efficacemente garantita dalle grandi profondità dei fondali oceanici
marini e di taluni specchi lacustri e dall'ottima copertura offerta dalle
imponenti masse d'acqua del globo terracqueo. Le aree geografiche in cui le
presunte basi sottomarine aliene sorgerebbero ed in cui il numero di
avvistamenti di natura usologica è elevato sono dette zone-finestra; tuttavia al
momento non esiste uno studio statistico che conferisca credibilità a tale
ipotesi, nonostante numerosi ricercatori sottolineino che una significativa
percentuale della casistica specifica interessi determinate regioni marine quale
ad esempio il tristemente celebre Triangolo delle Bermude z. In questo tratto
oceanico innumerevoli testimoni oculari, tra cui piloti di aerei, marinai e
pescatori, hanno dichiarato di avere assistito a T.L.P. notturni e di aver
rilevato il malfunzionamento e talvolta persino l'arresto di. diverse
strumentazioni elettroniche di bordo. Anomalie geografiche simili si
riscontrerebbero anche nel Mare del Giappone, ove alcuni studiosi ritengono di
avere individuato un triangolo virtuale dalle caratteristiche analoghe a quello
delle Bermude, il Triangolo del Diavolo, in cui vi sono state numerose
segnalazioni di avvistamenti di natura usologica e "strane luci misteriose"
apparirebbero una volta l'anno, sull'isola di Kyushu, nella notte tra il 31
luglio ed il 1 agosto. Uno dei casi più eclatanti verificatisi in loco fu quello
del capitano W. Rutheford il quale, al comando di una nave cisterna, fu
testimone della comparsa di alcune misteriose cupole che apparentemente
comunicavano, mediante segnalazioni luminose, con una sorta di "tubi infuocati"
i quali a loro volta evoluivano ad elevata velocità sulla superficie del mare.
Gli scettici hanno ipotizzato che tali manifestazioni luminose, sovente avvistate anche a sud della città di Tokio, nelle acque di Oshima, siano riconducibili a banali fenomeni di triboluminescenza a seguito di terremoti e maremoti di magnitudo variabile, tuttavia il complesso comportamento mostrato da queste luci e le modalità con cui esse si manifestano ed agiscono denotano l'esistenza di una volontà intelligente che le guida, caratteristica assolutamente non riscontrabile in un mero fenomeno naturale.
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