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L’esercito
Usa soltanto di recente ha ammesso l’esistenza della base di Groom Dry
Lake, più comunemente conosciuta come Area 51. La notizia potrebbe
risultare non particolarmente significativa, se non fosse che
la base è
da anni al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica perché
ritenuta implicata in numerosi episodi legati agli extraterrestri.
Un satellite l'ha fotografata e le immagini
circolano su internet. La zona militare situata nel deserto del Nevada,
dove vengono sviluppati i cosiddetti "black projects" del Pentagono,
non
compare in nessuna mappa, dunque esiste.
Ma questo già si sapeva. Anzi, paradossalmente
l'Area 51 è la base top secret più chiacchierata del mondo.
Di sicuro qualcosa che deve restare segreto, vista la sua collocazione... Sperduta nel deserto e protetta da sguardi indiscreti grazie alle montagne, probabilmente serviva, e serve, solo per sperimentare nuovi aerei ed eseguire test sull'energia nucleare. Probabilmente. Sta di fatto che nel 1984 l'Air Force statunitense, tanto per stare tranquilla, decise di sequestrare quasi 90mila acri del terreno pubblico circostante la zona, per limitarne ulteriormente la visibilità. Ma ciò non fece che alimentare la morbosa curiosità degli aspiranti avvistatori. E cosa dire, poi, del gigantesco "rumor" suscitato
nel 1989 dalle dichiarazioni tv del sedicente ricercatore Bob Lazar, che
avrebbe lavorato per più di un anno in una zona denominata S-4,
circa 16 km più a sud dell'Area 51, avendo quindi accesso a
informazioni
riservatissime. Il primo giorno di lavoro gli sarebbero stati fatti leggere
circa 120 documenti sugli Ufo: nove astronavi
erano cadute in mano alle
autorità, mentre numerose erano state le autopsie eseguite su cadaveri
di alieni.
Nonostante le vivaci smentite delle autorità, l'affaire Area 51 era ormai diventato un fenomeno mediatico. E oggi, a più di dieci anni di distanza, si torna a parlarne: un satellite russo, assoldato da una compagnia privata americana, è riuscita a registrare alcune immagini della zona off limits (le ultime foto rubate risalivano al 1960). E, con la collaborazione di altre grandi aziende (tra cui Microsoft e Kodak), a lanciarle in rete. Vederle è gratis. Scaricarle costerebbe dagli 8 dollari in su... Le immagini adesso disponibili hanno una risoluzione che consente di distinguere una macchina da un camion e sono migliori di quelle finora disponibili, scattate dalle vicine montagne. «Ci sono piste, ci sono edifici, ci sono autobus, ci sono i campi per le sperimentazioni, ma non c'è nessun piccolo uomo verde o aerei supersegreti in vista», dice Hoffman, presidente di Aerial Images, la società che ha messo in linea le foto. |
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