Nuvole
di denso fumo nero provocate dal petrolio che brucia oscurano il cielo
sopra Bagdad. Gli iracheni tentano di rendere più difficile il bombardamento
della loro capitale annebbiando la vista dei piloti dei B 52. Ma quel fumo
non ferma missili e bombe che continuano a cadere a migliaia a Baghdad
come nel resto delle città irachene.
«Il sistema
satellitare che guida missili e bombe sui loro obiettivi non può certo
essere disturbato dal fumo, dalla nebbia o da altri agenti atmosferici»,
spiega Paolo Valpolini, esperto di armi e di strategie militari,
corrispondente della prestigiosa rivista internazionale Jan's.
Perché, dottor Valpolini?
«A guidare
missili e bombe non è una telecamera, sistema che è ancora in uso e che
può essere condizionato da una situazione di scarsa visibilità, ma un apparato
che si basa su una triangolazione di satelliti. In pratica il dispositivo
è lo stesso che guida auto, navi ed aerei. E anche se il cielo è oscurato
dal fumo o gli obiettivi sono coperti dalla nebbia, missili e bombe raggiungono
egualmente il loro bersaglio».
Senza errori?
«II sísterna
è teoricamente infallibile. Ma errori sono sempre possibili»
E da che dipendono?
«Da un'errato
rilevamento dei dati. Questo spiegherebbe perchè un missile sparato contro
una raffineria irachena, ha colpito, invece, una iraniana. Ma pu ó anche
sbagliare chi inserisce i dati nel sistema di guida dei missili e delle
bombe. E non ultimo anche l'ordigno pu_ risultare difettoso».
Quindi se non si prefigura nessuna di queste eventualità..
«Missili e
bombe esplodono sui loro obiettivi prefissati. Dalla prima guerra del Golfo,
al Kosovo, ad oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante. Nel 1991 le
bombe «intelligenti» costituivano il 10 per cento dell'arsenale americano,
ora sono l'80 per cento. E sembrano le uniche utilizzate finora. E non
solo per la loro precisione, ma anche per limitare e contenere le vittime.
Cosa che non è possibile fare con un bombardamento a tappeto del tipo di
quelli che venivano nella Seconda guerra mondiale».
Ma le vittime comunque ci sono. Cinquanta morti a Bassora.
Quattro a Bagdad, oIre a 250 feriti.
«Ma nella
maggioranza non dovrebbero essere vittime civili, altrimenti gli iracheni
le avrebbero mostrate ai giornalisti che accompagnano ogni mattina a fare
il giro degli ospedali. I palazzi del potere di Bagdad che sono stati bombardati
e che si sapeva che erano degli obiettivi non erano certo abitati al momento
dell'arrivo delle bombe. E poi quei palazzi presumibilmente erano lontani
dalle abitazioni civili. Tacere su un alto numero di vittime civili sarebbe
interesse propagandistico degli americani, non certo degli iracheni. »
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