Come le rondini ed altri uccelli migratori, vengono dalle lontane terre africane per giungere nel nostro continente a compiere la loro missione: cioè quella di riprodursi.
Arrivano nel mese di maggio e dopo aver svezzato la prole, ripartono tra la fine di agosto e l'inizio di settembre.
Appena arrivati si riuniscono in colonie e cercano un posto adatto per nidificare, sempre in luoghi soleggiati e con scarsa vegetazione; di solito si tratta di pareti di arenaria o pareti di cave abbandonate e a volte anche sul suolo, preferibilmente scosceso.
IL LORO NIDO. Una volta formatesi le coppie inizia la costruzione del nido, che è caratterizzato da un lungo cunicolo (che può superare anche i due metri) scavato nel terreno con il becco e le zampe, che termina con una camera più larga che permette all'uccello adulto di potersi girare e dove poi verranno deposte e incubate le uova.
COSA AMANO. Amano posarsi sui rami rinsecchiti degli alberi o su quelli con poco fogliame, in modo che possano controllare tutto quello che succede intorno a loro e sorvegliare i nidi da eventuali predatori.
DI COSA SI NUTRONO. Questi uccelli si cibano essenzialmente di insetti volanti che inseguono e catturano in volo, anche con mille acrobazie.
E' uno spettacolo meraviglioso osservarli mentre si gettano velocissimi dietro le prede, che per quanto provino a scappare difficilmente sfuggono alla loro presa. Le prede sono in prevalenza vespe e api, da cui deriva anche il nome, ma anche bombi, calabroni, cicale, farfalle, libellule, mosche e altri.
Gli insetti velenosi prima di ingoiarli o prima di essere portati ai piccoli, vengono sbattuti ripetutamente con il becco sopra un ramo per ucciderli.