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Questa
č la cronaca di una vacanza in bicicletta nel Nord della Germania,
nella zona di Kiel, Lubeck e Schwerin. Rispetto agli itinerari descritti
in precedenza sarà carente di informazioni dettagliate riguardo
alle distanze, poichè chi scrive non aveva a disposizione la
sua fedelissima BICI e il relativo contakm. In vacanza, quest'anno
si è aggiunta l'amica Giuly, ottimo tedesco parlato e scritto,
quindi utilissima in varie occasioni. Ah, è anche simpatica
e carina, naturalmente! Eccoci qui, a lato, con le nostre facce sconvolte!
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L'itinerario
si snoda lungo le strade poco trafficate dello Schleswig-Holstein,
quindi non segue una vera e propria pista ciclabile con tanto di cartelli.
A noi sono risultate molto utili le carte stradali dedicate agli amanti
della bici che si trovano in loco direttamente in tedesco. Il totale
dei km percorsi in bici si aggira molto approssimativamente attorno
ai 300-350, a cui vanno aggiunti quelli percorsi caricando la bicicletta
sul treno. E' possibile vedere una cartina
più dettagliata dei tragitti. |
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Ringraziamenti
vanno alla famiglia di Heikendorf, amici di Giuliana, che ci ha gentilmente
ospitato alla partenza e all'arrivo. A loro l'omaggio della foto.
L'atmosfera che abbiamo respirato in casa loro è stata molto
familiare, la conversazione in italiano, inglese e tedesco molto varia
e interessante. Speriamo un giorno di potere ricambiare l'ospitalità. |
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Il
viaggio di trasferimento (partenza il 30 luglio), circa 1500 km in
auto senza biciclette al seguito (noleggiate sul posto a prezzi accessibili,
dalle 7000 alle 10000 lire al giorno), è stato spezzato in
due tappe. Abbiamo dormito a Bamberg, città molto piacevole.
poco conosciuta dai touristi italiani. Attraversata da un paio di
corsi d'acqua, possiede notevoli monumenti barocchi. Abbiamo visto
la città sotto una pioggia battente, che si è attenuata
verso sera. Il centro sembra rimasto indietro nel tempo. Fra le visite,
una taverna del '700 molto caratteristica. |
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Il
mattino seguente si riparte. Il traffico sull'autostrada ci rallenta
la marcia, insieme ad un incidente (1 ora di sosta). Colpisce la
nostra attenzione una montagna bianca di sale (di potassio) all'altezza
di Hildesheim. Ottimo lavoro delle mie "navigatrici" nel
trovare il distributore di metano a Kassel ed Hamburg. Qualche difficoltà
con Nurnberg. Arriviamo a Kiel/Heikendorf alle 18. Siamo ospiti
di Sonia, l'amica di Giuliana. I suoi genitori sono appena tornati
in bici (!) da un giro di un paio di giorni in Danimarca, distante
un centinaio di km. La serata è tranquillamente allegra,
l'ospitalità notevole, non siamo abituati... Dopo cena, passeggiata
sul mare. Ancora nessun contatto con le biciclette, sigh!
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Martedì
Dopo
una notte riposante, ci accoglie una classica abbondante ottima
colazione. Con noi è anche l'imbianchino che sta restaurando
la casa. La ricca conversazione tratta anche di "platt deutsch",
il dialetto tedesco differente fra Nord e Sud. Finalmente la preparazione
del materiale da portare in bici (qualche giorno lontano dalla "base").
Alle 11 noleggio bici: comode, col cambio, ci hanno infatti preannunciato,
oltre alla pioggia, la difficoltà di alcune collinette in
zona. Sonia ci accompagna solo oggi, deve preparare un esame. Le
nostre piste ciclabili sono le stradine di campagna fra case coloniche,
mucche, campi di cereali; relax, sì, movimentato dai su-e-giù
della piacevole conformazione del territorio. Qualche temporale
passeggero ci limita i movimenti. Il paesaggio ricorda l'Olanda:
nei giardini fiori e mulini. Le case basse, con caratteristici tetti
di paglia, rivelano un passato comune.
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La
giornata si alterna fra soste per spuntini e consultazione del percorso.
Interessante l'accademia musicale dello Schleswig-Holstein in un palazzo
del '700, sede di conceri e corsi di musica. Sulla strada incontriamo
vari ciclisti. Molti si fermano per fare quattro chiacchiere (non
con me e Laura!) rigorosamente in tedesco, per dare e ricevere consigli
sui percorsi. Addirittura, un automobilista ci vede in difficoltà,
si ferma per darci spiegazioni! Gentili le persone incontrate anche
in città (Plön), la cordialità è di casa, nonostante
i nordici vengano considerati freddi e distaccati. Lungo il percorso
abbiamo incontrato vari laghetti glaciali, non a caso questa zona
viene chiamata "la Svizzera dell'Holstein". |
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Anche
Plön è circondata da alcuni laghetti, su uno di questi si affaccia
il castello; il centro è ricco di case in mattone e negozietti.
Sonia prende il treno verso casa. Arrivederci fra qualche giorno.
Domani le previsioni mettono pioggia e la sera è trascorsa
sotto l'acqua. Noi ci consoliamo con una buona weizen bier dopo cena. |
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Mercoledì
Al
mattino, visita al porticciolo di Plön con il sole, shopping in
centro e partenza per Eutin. La pista è in mezzo ai boschi,
lungo il lago, molto umida, suggestiva, ancora su saliscendi. Eutin
è carina, anch'essa sul lago. Qualche ora di sosta e visita,
poi via! verso Lubeck in treno: certo che in mezz'ora se ne fa di
strada, e senza fatica, a parte scaricare la bici...
A Lubeck troviamo una pensioncina un po' fuori dal centro, e, prima
sorpresa, una foratura mi appieda. Serata a fare foto. Da notare
la grande differenza fra le cittadine di Plön/Eutin e la grande
città di Lubeck, più anonima. Non ci sono sfuggiti,
però i panni stesi sul canale intorno alla città,
appena fuori dal centro storico. Altri tempi? O forse altri luoghi
rispetto a quelli a cui siamo abituati?
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Giovedì
La
bici dal meccanico, sarà pronta verso le 11. Il giro per
la città ci fa incontrare qualche italiano. C'è gente
di tutti i tipi, suonatori e musicanti di strada, giocolieri, molti
turisti. Fra i giovani, la birra è ben-bevuta anche la mattina.
Indimenticabile il Rathaus e la piazza del mercato, affascinante
la maestosa porta simbolo della città. I canali circondano
il centro storico, ricordo del fasto raggiunto da Lubeck nei secoli
scorsi quando era capitale della lega anseatica.
Partiamo verso le 13 per la costa. La pista segue una statale, poi
la ferrovia, infine entra nella "savana". Sì, la
pista ciclabile è invasa dalle erbacce, ma ci porta a destinazione.
Gioia per le nostre gambe ignude. Si alternano tratti asfaltati
e terriccio, sempre in mezzo ai boschi. Continuano i saliscendi.
Dopo una 20na di km arriviamo al mare. Finora sole. A Travemunde
il cielo comincia ad oscurarsi. Facciamo in tempo a vedere i "cestini"
in spiaggia. Sotto la pioggia ci spostiamo a Nord, per cercare da
dormire, sempre lungo la costa.
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Venerdì
Per
la sera dobbiamo tornare a Heikendorf, quindi decidiamo di prendere
il treno per arrivare un po' più a Nord e seguire la costa
del Baltico. Il treno ci porta a Oldenburg. Ci aspettano circa 70
km verso casa...Iniziamo a pedalare di buona lena, ma la strada
giusta non è facile da trovare. Pranziamo in una festa popolare
organizzata da militari, con tanto di rancio e fiumi di birra.
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Nel
primo pomeriggio incontriamo un altro ciclista che gentilmente decide
di accompagnarci (40 km) per spiegarci la strada. Chiacchiera con
Giuliana, poichè non sa una parola di Italiano/Inglese/francese.
Va molto forte, anche se ci aveva promesso di adeguare a noi la sua
velocità... La strada è lungo una riserva naturale,
a pochi metri dal mare, senza alberi e altri ripari, e infatti ci
bagnamo per un acquazzone che dura giusto il tempo per inzupparci
ben bene. Per fortuna torna il sole e ci possiamo asciugare. |
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Qui
il paesaggio è bellissimo. La pista è solo per bici,
larga qualche metro. La gente riesce anche a fare il bagno, nonostante
la temperatura dell'acqua sia attorno ai 19 gradi. La passeggiata
è ora rilassante. L'aria è frizzantina ma non fastidiosa.
E' bello pedalare in queste condizioni... Giungiamo a pochi km da
Heikendorf. Una sosta per rifocillarci presso le baracche dei pescatori
che offrono aringhe affumicate nel panino, poi telefoniamo a Sonia,
che decide di venirci incontro. La sera è in compagnia della
famiglia, a raccontarci le esperienze vissute. |
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Sabato
E'
il momento di partire. Salutiamo la famiglia di Sonia, la nostra
prossima tappa è l'Est, a Wismar. Qui Giuliana ci lascia
per raggiungere Berlino in treno. Una visita alla cittadina e un
salto al porto-mercato, dove ripetiamo l'interessante esperienza
del panino con aringhe. Laura ed io noleggiamo altre due bici per
raggiungere Schwerin. Prima però dobbiamo trovare una mappa...
Anche qui non vi sono itinerari ben segnati, occorre affidarsi alla
... buona sorte. Cominciamo a capire le differenze che ancora ci
sono fra le "due Germanie" dopo dieci anni dall'unificazione.
Incontriamo ancora i testimoni del passato, le vecchie mitiche Trabant.
Sosta per la notte a Mecklemburg Dorf. I prezzi degli alberghi sono
più bassi, l'ospitalità e il confort sono sempre elevati.
Qualche difficoltà senza l'interprete tedesca. Ceniamo in
un ... mulino!
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Domenica
La
pista è poco segnata. Verso Schwerin sbagliamo spesso strada.
Laura è un po' delusa. Il tempo è incerto, ma non
piove. Anche qui si susseguono i saliscendi. Le periferie sono povere,
che differenza dai territori intorno a Lubeck. La pista segue in
parte le campagne e in parte il bosco; ci porta dopo varie difficoltà
a Schwerin, anch'essa sul lago, dove possiamo ammirare i monumenti
e il castello. La città è ricca di palazzi da poco
rimessi a nuovo, ma alcuni non sono ancora stati restaurati. Nelle
campagne si trovano molte case abbandonate. Al ritorno costeggiamo
ancora una volta il lago. Poco prima di cena restituiamo le bici.
Quindi risaliamo in macchina. Salutiamo questa Germania. Ora ci
aspetta una settimana in Polonia.
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Redazione
23/12/2000
Vacanza di Agosto 2000 |
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