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GIUSTIZIA FORTE COI DEBOLI

Don Antonio MazziSimpaticissima Elena Paba, 33 anni, laureata in Storia dell'arte, che chiede al nostro presidente della Repubblica Ciampi, in visita a Berlino, chiarificazioni sulla polemica italiana rispetto ai processi congelati, ai "Lodi" e ai fatti che stanno accadendo nel Tribunale di Milano.
Il nostro presidente, anche se preso in contropiede, ha risposto, come al solito, bene. Però, non solo a Elena, ma anche a me, italiano, questi fatti sconcertano, e se penso poi alle pantomime sorte in seguito alla proposte di indulto per i carcerati meno "venerabili", rimango turbato.
Penso a tanti ragazzi che stanno marcendo in galera per problemi vari e che potrebbero trovare vie più efficaci e dignitose per scontare parte delle loro pene. La proposta Pisapia-Buemi prevedeva lo sconto, una tantum, di tre anni per i detenuti che avessero scontato almeno un quarto della condanna.
Con questa proposta avremmo portato il numero dei carcerati più vicino alla ipotetica ricettività delle galere italiane.
Dopo infinite polemiche, l'indulto è diventato un indultino, con la sospensione della pena solo a un anno dal termine per i carcerati che abbiano scontato almeno la metà della condanna. Perfino l'avvocato Carlo Taormina, della maggioranza ha detto: << Credo che quella del Senato sia tra le più vergognose deliberazioni che un ramo del Parlamento possa aver assunto >>.
Ma non è finita.
Anche sull'indultino ci sono polemiche, e questo provvedimento tornerà alla camera. Intanto le galere sono strapiene, i ladruncoli rimangono dentro, mentre, "Lodo" e "Cirami" permettendo, stiamo sgravando dai rischi penitenziali personaggi che tutti noi conosciamo. Perché tanta sudditanza della giustizia nei riguardi dei potenti e tanta tracotanza della stessa giustizia nei riguardi dei deboli?


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