Venne la notte indossando i
tacchi a spillo
ingannevole illusione di gioie effimere
di fumi dolciastri e profferte inebriata
Venne la notte indossando le ballerine
ammaliando vecchi frac e grevi visoni
leggiadra memoria sul proscenio
Venne la notte con calde babbucce
rimboccando stanca la coperta della culla
curva sul futuro immaginato
Venne la notte con gli anfibi chiodati
vendicatrice di troppi torti subiti
e sollevò l’alba dal fondo del mare.
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