Un tonfo lo fece voltare dall’altra
parte.
<<Desmond? Siete voi?>>sussurrò
nel buio
<<Maledizione...la giacca
mi si è impigliata...un attimo....ecco...>>
<<Da questa parte, venite
e fate piano per carità!>> e gli fece cenno di infilarsi nella porticina
che stava tenendo aperta.
Jean Paul seguì il padrone
di casa attraverso un corridoio stretto, finchè non sbucarono in
uno più ampio, illuminato da candele poste nei bracci appesi al
muro.
<<Cercate di far piano
- ribadì Desmond, - a quest’ora dormono tutti...e anche io dovrei
dormire!>>
<<Vi ringrazio, siete
un vero amico!>>
Il marchese lo scortò
fino ad una porta.
<<Ssh! Mettetevi dietro
la tenda viola e non muovetevi da lì, mi raccomando, ne va della
mia vita! Mia sorella mi ammazzerebbe e se solo lo sapesse mia madre...beh,
lasciamo stare!>>
Esitò un poco prima
di farlo passare.
<<Ma guarda come vi siete
ridotto amico mio....e per una donna, oltretutto!>>
<<Desmond, lei non è
una donna come tutte le altre - disse Jean Paul con aria sognante - voi
non sapete cosa mi procura il solo vederla, non potete capire!>>
<<Entrate adesso, e smettetela
con queste storie!>>
Detto questo, il marchese de
Volanges aprì piano la porta davanti a loro e lo fece passare.
Una spessa cortina viola, divideva
l’anticamera con la camera da letto vera e propria della marchesina Michelle
de Volanges.
Come l’amico gli aveva chiesto,
Jean Paul rimase fermo, immobile dietro di essa.
Secondo voi perchè
si incontrerebbero di sera, nei suoi appartamenti privati a palazzo Volanges..
Quella frase, non sapeva perchè,
ma gli rimbombava nella testa come un tamburo.
Tacque, in attesa che qualche
suono o rumore lo avvertisse che dall'altra parte c'era effettivamente
qualcuno.
Sospiri, gemiti, parole sussurrate
a metà...era chiaro.
La curiosità ebbe il
sopravvento e, venendo meno agli accordi pattuiti con il marchese, scostò
un poco la tenda e quello che vide ebbe il potere di sconvolgerlo.
Due donne, che si abbracciavano
spasmodicamente, buttate su di un letto: si spogliavano a vicenda, due
corpi illuminati solo dalla luce fioca di una candela.
Sembravano due divinità
da tanto erano perfette...ma una di loro lo era di più.
E quella era Oscar de Jarjayes.
Da quanto tempo era lì?
Non lo sapeva.
Poteva arrivare qualcuno, ma
non gli importava.
Non riusciva a staccare lo
sguardo da quello spettacolo sorprendente.
Era eccitato.
Le sue mani erano presto corse
verso il basso, come a rispondere ad una muta richiesta di aiuto.
Oscar....mai avrebbe pensato
che sapesse...compiere dei gesti simili, mai.....
Nelle sue fantasie tante volte
l’aveva immaginata, ma vederla davanti a lui, in tutta la sua splendente
bellezza e femminilità...no, mai!
Era uno spettacolo al di sopra
di ogni più umana considerazione da tanto che era bello.
Non udì neppure che
Desmond de Volanges lo chiamava attraverso la porta chiusa.
Non voleva andarsene, non ancora!
<<Jean Paul, volete venire
fuori si o no!>>
A malincuore richiuse la tenda,
non prima però di aver dato un’ultima occhiata alla donna addormentata
a pancia in su nel grande letto, con la sua amante appoggiata al suo seno.
Arrivederci, mia giovane
signora, arrivederci a presto! Giuro che un giorno direte a me ciò
che vi ho sentito dire questa notte!
<<Allora, soddisfatto?>>
chiese il marchese quando lo ebbe accompagnato fuori dal palazzo.
<<Amico mio....non so
che dire....ringrazio Dio che mi ha concesso di assistere allo spettacolo
più bello della mia vita!>>
L’amico lo guardò con
aria divertita.
<<Jean Paul, dimenticatela
vi prego..vi fareste solo del male..>>
<<Oh finitela! Dopo quello
che ho visto questa notte il mio desiderio di possederla è diventato
incontenibile!...Devo averla Desmond! E l’avrò, ad ogni costo, l’avro!>>
<<Jean Paul...>>
Il marchese lo guardava con
aria compassionevole.
<<...e voi mi aiuterete!>>
Venne mattina.
Jean Paul non era riuscito
a chiudere occhio e maledì la sua dolce fissazione per non averlo
fatto dormire.
Si fece aiutare a cambiarsi
d’abito, non mangiò neppure e corse fuori.
Arrivato al cortile della piazza
d’armi attese come sempre il passaggio di Madamigella Oscar.
Finalmente da lontano la vide.
Splendida, statuaria, più
bella che mai.
E le venne alla mente lo spettacolo
sublime a cui aveva assistito la notte prima.
Sarebbe riuscito a rimanere
impassibile?
Come al solito le passò
accanto e non fece una piega, né un gesto di saluto.
<<Madamigella Oscar…>>
si scoprì timido
Lei si fermò davanti
a lui e sospirò, prima di salutarlo.
<<Conte de Prés,
posso fare qualcosa per voi?>> la sua educazione non le permetteva di mancare
di rispetto a nessuno.
<<Madamigela Oscar, vorrei
sapere se posso sperare….>>
<<Conte de Près
venite al dunque vi prego, i miei impegni mi chiamano>>
<<Comandante de Jarjayes,
io ho sempre cercato di essere educato con voi. Perché non usate
un tono un poco più amichevole verso di me..>>
<<Monsieur, - sospirò
- io non ho nulla contro di voi, ma spero vogliate capire una volta per
tutte che io…insomma…non sono il genere di donna che …..>>
<<Oscar, vi prego, non
continuate. Non è il caso. Ho capito benissimo ciò che intendete.
D’accordo, non vi importunerò più, ve lo prometto, ma vi
prego, non ce l’abbiate con me solo perché io..vi amo>>
<<Conte de Prés…>>
<<Jean Paul>> la corresse
lui
<<Conte de Prés
- riprese lei, senza badare alla sua interruzione - vi chiedo solo di dimenticatemi
e sarà meglio per voi.>>
<<Oscar, vi prego, almeno
datemi una speranza, non vivrò che di quella>>
<<Siete un uomo, non
umiliatevi così per una donna che vi ha rifiutato. Non avrete problemi
a sostituirmi, arrivederci>>
E con queste parole si allontanò,
più altera che mai.
Oscar Francoise de Jarjayes,
siete il mio tormento, pensò e un mezzo sorriso gli increspò
le labbra.
***
Qualche giorno passò
da quella famosa notte.
Jean Paul aveva pagato a caro
prezzo la sua “scorribanda” notturna perché, grazie ad un raffreddamento,
era stato costretto a passare a letto qualche giorno, salassato dai medici.
<<Conte, il marchese
de Volanges chiede di essere ricevuto>>
<<Fallo passare….Desmond!
Accomodatevi!>>
<<Buon giorno Jean Paul,
volevo sincerarmi sulla vostra salute. A corte si mormora che non ve la
passiate molto bene.>>
<<Niente che non possa
essere superato amico mio! Ho avuto un poco di febbre ultimamente….ma
ditemi Desmond, vostra sorella come sta?>>
<<…Oh la mia piccola
Michelle sta ….bene, in linea di massima intendo. Conte de Prés,
sono venuto per parlarvi proprio di questo, sapete sembra che le cose ultimamente
si siano...evolute...e voi in teoria potreste anche trarne profitto….>>
<<Credo di non capire>>
<<Mio padre ha deciso
di dare in sposa mia sorella al Duca Jerome de Brissac>>
<<Ma non mi dite! E vostra
sorella come l‘ha presa?>>
<<Provate un poco a indovinare
…>> proseguì il marchese con aria divertita.
Desmond si accomodò
sulla poltrona e dalla tasca della vestaglia, tirò fuori una tabacchiera.
<<Volete favorire?>>
Jean Paul fece un cenno di
diniego e l'amico prese una pizzicata di tabacco e se la portò alle
narici.
<<Oscar Francois de Jarjayes,
secondo voi sa qualcosa?>> chiese Jean Paul
<<E’ probabile>>
Calò il silenzio tra
i due uomini.
<<Jean Paul, frequentate
qualcuno ultimamente?>>
<<Uhm…- finse di pensarci,
come se dovesse fare mente locale - avete presente la piccola Denise De
Moreau? Creatura adorabile, ma ..- sospirò con aria afflitta - figuratevi
che una sera eravamo nel mio calesse e mentre la conducevo a casa, senza
rendermene conto mi ritrovai la sua piccola manina dentro patta dei miei
pantaloni…mh mh mh!!>>
Ridacchiò con aria divertita
<<Oh Jean Paul ! - esclamò
con finto disgusto il marchese de Volanges - e voi che avete fatto?>>
<<Ho fermato il calesse
e le ho delicatamente estratto la mano>>
<<Giusto! >> annuì
Desmond
<<…dicendo che era il
mio turno!!>> concluse Jean Paul
E scoppiarono a ridere!
<<Conte de Près,
vorrei confidarvi un segreto.>>
Jean Paul lo guardò
con aria incuriosita
<<Mio padre soffre di
gotta e ultimamente era peggiorato visibilmente. Gli fu consigliato di
rivolgersi ad un …medico particolare. Un certo Cagliostro.>>
<<Ne ho sentito parlare,
pare sia una specie di guaritore…trova un rimedio per tutto>>
<<Già, ed è
così. Mio padre, da quando prende uno dei suoi intrugli, sembra
un’altra persona. Dorme tutta la notte senza svegliarsi.>>
<<Siete venuto fin qui
per raccontarmi della gotta di vostro padre?>>
<<Jean Paul, se volete
potrei procurarmi un poco di quell’ intruglio…>>
<<Non ho la gotta Desmond,
- si era alzato in piedi e gli aveva dato le spalle - ho solo un poco di…..>>
si interruppe e si voltò d’improvviso, perché solo allora
capì cosa gli stava proponendo l’amico.
<<…Non potrei mai andare
a letto con una donna drogandola! >>
<<Avete altra scelta?
Oscar Francois de Jarjayes non si concederà mai a voi spontaneamente
e questo lo sapete benissimo, anche se non volete ammetterlo, l’unico modo
per averla è….>>
<<Non ho mai costretto
nessuno ad amarmi con l’inganno. Meno che mai costringerò la donna
di cui sono.... - sbuffò - andiamo a fare due passi Desmond, ho
voglia di camminare un poco>>
Jean Paul de Près si
preparò e fece approntare il calesse.
Poco dopo erano a Versailles.
<<Era un po’ che non
passeggiavo da queste parti>> disse Jean Paul mentre attraversavano il
parco del castello, elargendo saluti e inchini ad ogni dama che incrociavano
<<.. e il paesaggio mi
sembra diverso>>
<<E’ la voglia che avevate
di uscire, ma non è cambiato nulla a corte>>
<<Già….oh, guardate,
sua Maestà la Regina..>>
Maria Antonietta passò
a fianco a loro a testa alta col solito stuolo di dame al seguito. Alla
fine di tutto il corteo c’era Madamigella Oscar.
<<Il centro dei vostri
desideri...>> sogghignò Desmond de Volanges, facendo un mezzo cenno
in direzione della ragazza.
Era splendida come sempre,
ma a Jean Paul, che non la vedeva da qualche giorno, parve ancora più
bella del solito.
La osservò sfilare davanti
a lui, senza ovviamente che lo degnasse di uno sguardo. Quando lo superò,
erano talmente vicini che il suo profumo dolce e amaro gli impregnò
le narici, riuscendo ad eccitarlo.
<<Desmond….parlatemi
ancora per bene di quell’intruglio!>>
L’amico sorrise
<<Certo Jean Paul, quando
volete>>
Fine 2° parte
Alex