Ore 09:00
L’agente supersegreto 20186, munita di binocolo
a flusso di energia solare prestatole per l’occasione dal suo caro amico
Haran Banjo, sta spiando indisturbata dalla finestra che da’ sul salone,
mangiando un croissant alla crema. Grazie al suo ottavo senso e alle finestre
aperte, la nostra riesce a sentire tutto quello che dicono.
“… e così io credo che sarebbe bello
fare una vacanza tutti e tre insieme…” dice l’Ottusangolo su una poltrona
con occhi da triglia. Sin dal primo momento si era perdutamente innamorato
di Oscar. Tutto era accaduto durante un viaggio all’estero in cui Oscar,
la sorella demente Maria Antonietta e la piccola Rosalie, erano andate
in Svezia per passare le vacanze di Natale (classico caso di masochismo
acuto). FersenOttusangolo, quando l’aveva incontrata per la prima volta,
era in compagnia di due amici: Bernard Chatelet, un giornalista in ferie
e Alain de Soisson, grande lavoratore detto anche ‘O’ Zappatore’ a causa
dell’amore per il suo campo di ortaggi; entrambi francesi. Bernard di era
subito invaghito di Rosalie, ricambiato, e Maria Antonietta di Ottusangolo
il quale non pensava ad altro che alla sorella maggiore, Oscar. Quest’ultima,
che il triangolo non l’aveva considerato, avendo immediatamente capito
di che ‘razza’ era, l’aveva tenuto alla larga. Lui, imperterrito, continuava
a seguirla anche quando la donna perse la testa per il bagnino André
Grandier durante un viaggio in Costa Azzura. Passati gli anni, HansOttusanFersen
era diventato ‘di casa’… una sorta di curioso animale domestico i due innamorati
insomma.
“Io e Oscar preferiamo rimanere qui a Parigi…
sai com’è, da poco siamo tornati dalla Luna di Miele e dobbiamo
ancora fare tantissime cose…”
Ed infatti era proprio così! L’agente
20186, soprannominata per l’occasione Occhio di Lince, aveva notato che
la mano di André, nascosta dietro ad Oscar, sfiorava la schiena
della moglie provocandole degli strani sussulti di cui l’Ottusangolo, per
fortuna, non si rendeva conto.
Ore 10:00
L’oggetto precedentemente identificato come
HansOttusanFersen continua da un’ora ad importunare la coppia che, ormai
stanca dei continui grugniti… ehm, delle continue parole uscite a raffica
dalla bocca dell’amico, decidono di accettare la proposta. L’Ottusangolo,
felice come un uovo di Pasqua, se ne va come era venuto, inciampando per
l’ennesima volta di fronte alla sua autovettura. Oscar e André,
finalmente soli, cominciano a tubare come due piccioncini passando così
in un’altra stanza. Occhio di Lince, la cui vista passa attraverso i muri
per effetto dell’Ottavo senso, comprende: la camera da letto. Forse sarebbe
meglio andar via. Conserva nel borsone di Mary Poppins tutta l’artiglieria
e si prepara ad allontanarsi. Improvvisamente ripensa alle sue care amiche.
“Eppure io… io devo…”. Così facendo
prende la fedele polaroid 17.252 tra le mani e con passi felpati si avvicina
alla finestra della stanza. Per sua fortuna le tende sono appena accostate
e in quel modo può facilmente spiare senza essere vista. La sua
integrità morale però non le permette di assistere alla scena:
si limita così ad ascoltare sospiri e gridolini scattando foto a
caso con la speranza che non vengano ne’ scure, ne’ troppo mosse.
Ore 13:30
La nostra agente supersegreta 20186 è rimasta quasi tre ore e mezza a scattare foto imprecando: “E chi me ripaga i rullini?”. A quanto pare la coppia ci da’ proprio dentro, visto che dopo una breve pausa per il pranzo, riprende lo ‘sport’. “Credo che tutte ‘ste foto siano sufficienti, altro che!”. Lascia il campo di battaglia convinta che non succederà niente di nuovo durante l’arco dell’intera giornata.
31 giugno 2001, ore 10:30. Aeroporto CHARLES DE GAULLE.
L’aereo di linea dei signori Grandier è partito alle 9:30 di questa mattina per raggiungere la Costa Azzura dove il fido Ottusangolo li sta aspettando. Non avendo prenotato in tempo, l’agente 20186 era partita alle 9:00 con un volo, che tra l’altro era costato parecchio, con il quale avrebbe raggiunto la meta charter intorno alle 10:15. Il pilota del suddetto velivolo era un certo Girodel, chiamato affettuosamente Conte e dalle maniere effeminate, malgrado le quali, si era pazzamente invaghito della nostra agente in missione tanto che questa, per toglierselo dai piedi, usa la tecnica dell’Uccello d’Acqua di Nanto che le aveva insegnato il suo vecchio amico e compagno di lavoro Rei, amico di un certo Kenshiro della scuola di arti marziali Hokuto.
Ore 11:30
I tre amici scendono lungo la spiaggia privata dell’albergo “La Rose Blanche” per raggiungere le sdraio precedentemente prenotate. La nostra, in tenuta da spiaggia con tanto di occhiali da sole a raggi X, si era prima nascosta in una cabina telefonica fingendo di telefonare, poi all’interno di un bidone dell’immondizia e infine dietro una sdraio.
Ore 12:00
André e Oscar fanno il bagno mentre
FersenOttusangolo preferisce prendere il sole sotto l’ombrellone, all’ombra.
Per lui è molto triste vedere la sua Oscar abbracciata ad un altro
uomo. L’innamorato respinto vorrebbe quasi piangere e si pente perfino
di averli invitati quando, voltandosi, intravede una bellissima donna con
gli occhi verdi e i capelli neri. Con gli occhi da pesce lesso (colonna
sonora del film “Love Story”) dimentica completamente l’Oscar del suo cuore
e la raggiunge. L’agente segreto scopre che la donna si chiama Jeanne Valois…
una donna dal passato oscuro. Anni prima aveva trafficato diamanti con
l’Inghilterra e, dopo essere uscita di prigione, si era ritirata a fare
una vita tranquilla e piena di agiatezze grazie all’eredità che
marito, il conte Nicolas De La Motte, le aveva lasciato dopo la sua inspiegabile
scomparsa.
Ritorniamo alla nostra coppia preferita.
André, perfetto come sempre, indossa un costume verde scuro, che
risalta anche il meraviglioso colore dei suoi occhi, e Oscar un aderentissimo
costume blu acquamarina. Dopo un profondo scambio di sguardi intercettati
subito dalla nostra spia, che aveva piazzato particolari cimici e insetti
vari, i due decidono di ritornare in albergo. L’agente 20186 li segue ripercorrendo
la strada che aveva fatto prima: sdraio, bidone dell’immondizia, cabina
telefonica. Quando li vede entrare in albergo decide cosa fare: tornare
in Italia e portare la documentazione alle amiche. Ormai era inutile rimanere
ancora lì; non era completamente sicura di ciò che avrebbero
fatto – il suo Ottavo senso si era indebolito alla vista di André
Grandier in versione ‘bagnante supersexy” per il quale sbavava da sempre
– ma di una cosa era certa al 100%: André ed Oscar avrebbero avuto
una famiglia molto, molto numerosa. La missione è compiuta e l’agente
supersegreto 20186 si prepara a ripartire per l’Italia, sperando che l’addetto
alla reception dell’albergo desse al signor André un misterioso
numero di telefono lasciato lì apposta da una ragazza che aveva
chiesto di lui.
FINE
Cetty