Nello stesso momento, a Parigi,
Saint Just e la sua cricca stavano organizzando l'attentato al principe
spagnolo.
Quando uno dei suoi uomini
gli fece notare che la presenza dei Soldati della Guardia avrebbe potuto
rappresentare un grosso ostacolo al piano il giovane rivoluzionario si
limitò a commentare laconico che "aveva dei seguaci nei Soldati
della Guardia" e che "aveva già dato disposizioni per togliere di
mezzo il loro comandante".
La conversazione venne interrotta
da uno dei tirapiedi del manipolo di rivoltosi che entrò nella stanza
per annunciare che "I soldati si stavano muovendo verso sud".
"Bene...è la notizia
che aspettavo, andiamo!" - fu l'ordine perentorio di Saint Just.
Oscar, Andrè ed Alain
erano arrivati al vecchio maniero e si stavano organizzando per ispezionarlo.
Alain pensò bene di
occuparsi del piano superiore, lasciano Oscar ed Andrè da soli al
piano terra. (1)
Oscar stava controllando la
sala, mentre Andrè stava aprendo la porta mezza sgangherata di un
ripostiglio. La ragazza di accorse che un pezzo dello stipite, ormai marcito
dall'umidità, stava per cadergli addosso.
Provò ad avvisarlo,
ma il giovane si girò verso di lei senza capire sul momento il motivo
di tanta agitazione.
Senza pensarci due volte Oscar
si buttò su di lui, facendolo cadere a terra appena in tempo, mentre
la grossa trave si fracassava a pochi centimetri da loro.
Si guardarono per un attimo
negli occhi senza riuscire a dire una parola. Erano seduti a terra accanto
al muro, una addosso all'altro.
Oscar era appoggiata al petto
di Andrè, mentre lui le cingeva la vita con le braccia in un gesto
protettivo.
I loro visi quasi si sfioravano.
Era la prima volta che si ritrovano fisicamente tanto vicini da quella
sera in cui...(2)
Oscar, però, si rese
immediatamente conto che le sensazioni che stava provando in quel momento
erano ben diverse.
Avrebbe voluto tanto buttare
le braccia al collo di Andrè, accarezzarlo, baciarlo...Avrebbe voluto
dirgli tante cose, invece tutto quello che riuscì a tirare fuori
fu un banalissimo "Ti sei fatto male?".
Andrè era visibilmente
arrossito.
"No...è tutto a posto.
Accidenti, proprio non mi ero accorto di quella trave. Per poco non
ci restavo sotto...grazie!" - le disse, sfiorandole appena una mano.
"Tu...stai bene?" - le chiese
con tono preoccupato.
Oscar, sopraffatta dalla
tensione per quello che era appena successo e da quel turbine di emozioni
che le confondeva i sensi, scostò la mano da quella di Andrè
e fece per rialzarsi, ma ebbe un capogiro e ricadde a peso morto su di
lui.
In quello stesso istante entrò
trafelato Alain, attirato dal fracasso che aveva sentito.
"Ma che diamine è successo?"
- chiese con il fiato corto per la corsa lungo le scale.
"Nulla...nulla." - tentò
di minimizzare Oscar...e stavolta fu lei ad arrossire.
Quando si accorse dello stato
in cui erano ridotti i suoi amici, bocconi per terra, spettinati e con
le uniformi piene di polvere e calcinacci, Alain non poté fare a
meno di ridere. Anche perché si era subito reso conto che, fortunatamente,
non era accaduto nulla di grave.
"Certo che ridotti in quello
stato non credo proprio che passereste un'ispezione di quel rompiscatole
di Bouillet!" - gli disse, aiutandoli a rialzarsi.
Quando furono in piedi Oscar
e Andrè si guardarono per un istante...poi scoppiarono in una fragorosa
risata, contagiati da Alain. Come al solito era riuscito a sdrammatizzare
con una battuta delle sue la situazione.
"Va bene...vogliamo continuare
il nostro lavoro?" - disse la ragazza non appena si fu rimessa in minimo
in sesto.
"Io vado sul terrazzo, voi
continuate pure qui."
Aveva appena finito di salire
la lunga scala a chiocciola che portava al terrazzo quando sentì
dei passi.
"Vi avevo detto di..." - disse
convinta che si trattasse di Alain ed Andrè, invece si ritrovò
davanti un altro dei suoi uomini.
"Louis...che diavolo ci fai
qui? I miei ordini sono stati chiari, per caso vuoi andare davanti al tribunale
militare?" - le disse, piccata. Non sopportava certi atti di insubordinazione,
specie durante una missione tanto delicata.
"Scusatemi comandante...ma
proprio non ho saputo resistere all'impulso di venirvi ad aiutare..." -
le rispose il soldato, con un sorrisetto ironico.
"Torna con i tuoi compagni..."
- tagliò corto Oscar.
Era arrivata sul terrazzo quando
sentì di nuovo dei passi. Si voltò e vide che questa volta
Louis aveva in mano un grosso coltello.
"Se vi elimino gli altri soldati
non saranno più in grado di proteggere il principe Aldelos..." -
proclamò con tono farneticante.
Lottarono corpo a corpo
per qualche istante, fino a quando Oscar non riuscì a sparargli
ad un braccio.
Nonostante il sangue che perdeva
il soldato non sembrava intenzionato a desistere dal suo proposito.
"Ho promesso di ammazzarti
e lo farò...anche se dovessi morire anch'io!" - disse, mentre
si avventava nuovamente su di lei.
Mentre lottavano di nuovo,
Oscar si trovò, suo malgrado, ad urlare il nome di Andrè...
Il giovane la sentì
e corse con Alain sulla terrazza adiacente a quella dove si trovavano Oscar
ed il loro commilitone.
Visto quello che stava succedendo
imbracciarono subito i fucili.
Oscar se ne accorse...
"Non sparate, è
un ord..."
Non fece in tempo a finire
la frase perché il suo corpulento avversario cadde davanti a lei,
freddato dai proiettili.
I due ragazzi la guardavano
senza parlare dalla terrazza di fronte, i capelli mossi dalla lieve brezza
primaverile.
Non appena Oscar ebbe sistemato
le cose e dato disposizioni riguardo al corpo di Louis raggiunsero gli
altri nel paesino di Agincourt e si accamparono per la notte.
(1)
...che gran diplomatico!
(2)
Episodio "Un innamorato respinto"...
Fine 2°
parte
Midori