N.d.Alex confesso, mi trovavo nelle canne e la preziosissima Rose mi è venuta in aiuto. Ne è nato questo parto della nostra "fervida" fantasia. Ringraziamo tanto Monica/Windy che, sempre gentile e disponibile, ci dà una mano preziosissima.
 
La cugina Béatrice
~ parte 4 ~
 
Le colline attorno a Versailles erano stupende in quel periodo. L’estate era appena agli inizi, ma un gradevolissimo profumo di grano si spargeva nell’aria.
I contadini che curavano i campi nelle terre dei Jarjayes, si soffermarono per un attimo ad osservare quelle due figure che cavalcavano l’una a fianco all’altra, chiedendosi chi fosse una delle due: certo il Capitano Oscar l’avevano riconosciuta, ma l’altra?
Oscar lasciò che Béatrice la sorpassasse, era veramente sorpresa nell’osservare l’abile amazzone che era, quasi migliore di lei. Sovrappensiero, tirò le briglie di César e il cavallo di Béatrice li sorpassò. Oscar osservò l’aggraziata figura della ragazza muoversi a ritmo dell’andatura dell’animale, senza un fremito di timore di cadere e soprattutto, senza sedere in sella come l’etichetta delle dame prevedeva, ma cavalcando esattamente come un uomo e come del resto cavalcava lei.
Béatrice, raggiunta la sommità di una collina frenò il cavallo e si voltò indietro valutando con soddisfazione il vantaggio che aveva preso su Oscar.
<<Oscar! Ti ho battuto!>>
Oscar sorrise, sua cugina sembrava veramente un’altra persona rispetto a prima.
<<Beh Béatrice, devo ammetterlo, sei riuscita a stupirmi!>> le rispose quando l’ebbe raggiunta.
Béatrice scese da cavallo e, prendendolo per le briglie, lo portò a riva del ruscello per farlo abbeverare, gli tolse il morso e si sdraiò sul prato.
Oscar era sbalordita dalla conoscenza che la ragazza aveva dei gesti tipici di uno stalliere, non esattamente gli stessi gesti che si insegnavano alle signorine di buona famiglia...
<<Domani dirò ad André che abbiamo trovato un nuovo stalliere>> scherzò.
<<Ahh! Cugina Oscar! Non sai come mi sento bene adesso!>> e così dicendo si rotolò sull’erba.
Oscar, sempre con la stessa espressione sorpresa in viso le si accomodò a fianco.
<<Béatrice, guarda che se ti sporchi, Nanny me la farà pagare!>>
Béatrice rise divertita.
<<In casa tua avete tutti una gran paura di quella cara vecchietta! Anche il generale mio zio la teme come la peste!>>
<<E’ perché tu non conosci Nanny come la conosciamo noi! Lo sai che molto spesso tiene testa a mio padre e qualche volta l’ha pure vinta! >>
Béatrice prese un filo d’erba e lo mise in bocca, osservando il cielo.
<<Sei veramente una scoperta>> le disse Oscar.
Béatrice la guardò.
<<Continui a dire che ti stupisco, ma non essere tanto presuntuosa Oscar! Non pensare di avere solo tu “doti nascoste”, anzi, se proprio vuoi saperlo non me la cavo male neanche con la spada.>>
<<Con la spada? Béatrice questa è davvero difficile da credere. Non devi cercare…>>
<<Mettimi alla prova!>> la sfidò la ragazza
<<Cosa?>>
<<Ti ho chiesto di mettermi alla prova. O forse hai paura di confrontarti con un’altra donna?>>
<<Certo che ho paura, ma che tu ti possa fare male. E poi né mia madre, né tanto meno Nanny ce lo permetterebbero.>>
<<Non è necessario che gli altri lo sappiano e non mi succederà nulla. Te l’ho già detto me la cavo bene.>>
<<Non mi lascerai stare fino a che non ti dirò di si, vero? E va bene, domani mattina ci alleneremo insieme, sono proprio curiosa di vedere cosa sai fare.>>

***

A differenza del giorno precedente, quella mattina Oscar si alzò di buon ora. La compagnia della cugina iniziava a non recarle più quel fastidioso senso di intrusione sentito inizialmente. Forse la sua presenza avrebbe potuto animare piacevolmente la solita routine da cui a volte si sentiva segretamente oppressa. Trovare un’altra donna con cui confrontare, almeno in parte, i suoi pensieri. Fino ad allora lo aveva potuto fare solo con André, ma con una donna sarebbe stato diverso, più confortante. Ci aveva pensato a volte, ma poi aveva ritenuto che fosse impossibile trovarla fra la schiera di dame che ornavano il mondo di cui faceva parte e questi pensieri aggravavano la sensazione di essere una persona fuori luogo, fuori tempo . Invece forse l’aveva trovata proprio all’interno della sua famiglia. Probabilmente non si sarebbe rivelata quell’abile spadaccina che aveva vantato di essere, ma questo tutto sommato non era molto importante. Aveva dimostrato di essere una ragazza schietta, capace di pensare non solo a corsetti e acconciature. Solo il fatto che trovasse noioso l’ambiente di corte le era bastato a provare insolita simpatia nei suoi confronti, anche se in quel momento aveva preferito non darlo a vedere.
Dopo avere mangiato qualcosa al volo si affrettò a preparare spade e cavalli; se qualcuno le avesse viste avrebbero dovuto dire addio ai loro programmi.
Avrebbe aspettato Béatrice sul retro del palazzo. La vide sgattaiolare fuori dalla porta della servitù, era vestita sempre in abiti maschili, dove fosse riuscita a procurarseli rimaneva un mistero.
<<Vedo che sei già pronta, possiamo andare?>>
<<Certo, anzi muoviamoci, prima che tua madre ci trovi e ci costringa a partecipare a qualche noiosissimo ricevimento.>>
<<Non me lo faccio ripetere due volte.>> rispose Oscar ridendo.
Come d’accordo si recarono al bosco, ai margini della Senna, lì avrebbero potuto allenarsi indisturbate.
Impugnati i fioretti si misero di fronte. Inizialmente Oscar cercò di misurare attentamente i colpi, portando i propri affondi ad una minima distanza di sicurezza, ma non Béatrice, che  si dimostrò subito un’avversaria abile. Aveva un’ottima tecnica, e i suoi colpi arrivavano precisi al punto da diventare pericolosi, se Oscar non avesse iniziato a prendere sul serio la sfida.
La leggerezza della sua costituzione le permetteva inoltre movimenti agili e veloci, tanto da diventare difficili da intuire.
Continuarono fino a quando non si sentirono entrambe esauste, poi andarono a rilassarsi sulla riva del fiume.
<<Complimenti Béatrice, sei davvero un’avversaria temibile. Devo ammettere che non me lo aspettavo. Ma chi te lo ha insegnato? Non penso certo tuo padre…>>
<<Ovviamente no,  - rispose la ragazza, sedendosi sull’erba - mio padre mi ucciderebbe se sapesse che io...>> si interruppe, lo sguardo offuscato da un ombra. <<Mio padre non....mi capisce.. Oscar, ti invidio sai! Tu puoi fare quello che vuoi, non sei costretta a comportarti in un certo modo, tu non fingi mai! Sei libera, Oscar!>>
<<Credi? >> sospirò e si distese sul prato <<Beh, ti sbagli invece. Non è facile, soprattutto sopportare tutti i giorni gli sguardi delle persone. Alcuni che ti invidiano, altre che ti temono e gli uomini....beh, lasciamo stare>>
<<Oscar, raccontami un poco della tua vita, ti prego>>
<<Cosa vuoi che ti dica, la mia vita non è che sia così interessante. Certo, evito di fare la bella statuina come tutte le ragazze della mia età, ma ....non è facile, Béatrice, credimi. Molte volte vorrei che tutto ciò finisse, vorrei poter essere libera di vivere come pare a me e non come mio padre vuole che viva. Ma....chissà, forse sono troppo codarda per ribellarmi...>>
<<Questo vale anche per me, Oscar. Io non sopporto la vita insulsa che i miei genitori vogliono che impormi...fatta solo di moine e vezzi. Io vorrei tanto vivere a modo mio, come io decido e basta!>>
<<Béatrice, posso chiederti perché..>> provò a chiederle chiese Oscar, osservandola attentamente, ma la cugina la interruppe.
<<Perché la penso così? E perché non dovrei? Sono stata viziata dalla mia famiglia, sono stata tenuta distante da tutto e da tutti, ma ho un cervello! Ho la mia testa, il mio intelletto, so pensare e ragionare e..>> si accorse di stare esagerando quando vide un’espressione un poco stupita dipingersi sul volto di Oscar. <<Scusami..>> disse abbassando la testa. <<Scusami è solo che...>>, senza rendersene conto prese a piangere silenziosamente.
<<Béatrice...>> Oscar era preoccupata <<scusami Béatrice io non volevo provocarti dispiacere>>
<<No, Oscar, non è nulla. Solo che....sai Oscar, molto probabilmente a fine estate mi dovrò sposare>>.

 

Fine 4° parte

                                                                                                                                Rose e Alex
 

 

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