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Oscar, durante il tragitto, continuava a scrutare
l’atteggiamento di sua cugina. Béatrice risultava essere sempre
più un mistero ai suoi occhi. Qualsiasi altra ragazza in quel momento
avrebbe dimostrato impazienza ed eccitazione all’idea di essere accolta
alla reggia di Versailles. Invece lei se ne stava lì, guardando
fuori dal finestrino, con un’aria che si poteva dire annoiata, emettendo
ogni tanto un lungo sospiro.
Arrivate a corte vennero subito accolte dalle
sorelle del sovrano.
<<Principesse, permettetemi di presentarvi
mia cugina, la Contessa Béatrice de la Tours>>
<<Monsieur Oscar, è un piacere
conoscere vostra cugina, - dissero quasi all’unisono le tre vecchie
zitelle e poi rivolte a Béatrice - avevamo sentito parlare di Voi,
contessina, vi stavamo aspettando. Benvenuta>>
<<Sono onorata di conoscervi>> rispose
Béatrice mostrando un profondo inchino.
<<La Principessa Maria Antonietta è
stata trattenuta da impegni improrogabili e si scusa di non poter essere
presente per accogliervi.>>
Oscar notò sul volto di Bèatrice
una strana espressione di sollievo che fortunatamente le principesse sembrarono
non notare.
Si unirono al gruppo tutte quelle dame che
sempre popolavano Versailles alla ricerca di qualcosa che le facesse evadere
dal loro mondo ovattato di noia. Per prime arrivarono la contessa di Joules
e la duchessa di Moreau, subito seguite dalla contessa di Molpas e dalla
duchessa di Lambert.
Per Oscar si prospettava una di quelle situazioni
che le provocavano una sensazione di orticaria così, prima che i
pettegolezzi delle illustri dame potessero avere inizio, inventò
una scusa per potersi allontanare almeno per un po’.
Al suo ritorno nel salone, Béatrice
aveva un’aria a dir poco distrutta e Oscar ne provò un maligno senso
di soddisfazione.
<<Oscar, vi prego potreste riaccompagnarmi
a casa, mi è venuta una terribile emicrania, voi mi scuserete, vero
Mesdames >>
Oscar non chiedeva di meglio, non sperava
davvero che quella incombenza durasse così poco, e riuscendo anche
ad evitare di intrattenere quelle rumorose galline di corte. Dopo avere
salutato come si conveniva, si affretto ad accompagnare la cugina a casa
prima che potesse cambiare idea.
<<Vi ringrazio cugina>> le disse Béatrice
quando furono risalite in carrozza.
<<Sono felice di avere accontentato
il vostro desiderio di visitare la reggia, mi spiace solo che il vostro
mal di testa vi abbia impedito di intrattenervi di più>> mentì
spudoratamente Oscar, ma visto il risvolto positivo della giornata si sentì
di concedere un po’ di cordialità nei confronti di sua Béatrice.
<<Sinceramente Oscar, cosa vi fa pensare
che sia stato un mio desiderio? Io non vi ho mai chiesto di voler visitare
Versailles.>>
<<Béatrice, non prendetevi gioco
di me. Io oggi avrei avuto di meglio da fare che condurvi alla reggia!>>
<<Scusatemi…ma veramente, credevo che
almeno voi avreste potuto capirmi…>>
<<Potrei anche farlo, ma voi dovreste
decidervi a parlare chiaramente!>>
<<A me non interessa affatto la vita
di corte con tutte quelle noiose chiacchiere, ho dovuto accettare solo
perché non mi era possibile oppormi ad una richiesta di mio padre,
se fosse stato per me avrei preferito di gran lunga fare una bella cavalcata>>
<<Sapete davvero cavalcare?>>
Questa ragazza iniziava ad incuriosirla.
<<Non mi credete? Allora ve lo dimostrerò
non appena saremo arrivate a palazzo Jarjayes>> rispose Béatrice
impettita.
<<Accidenti che esuberanza, chi lo
avrebbe detto, d’accordo appena arrivate preparerò i cavalli>>
Una volta a casa Oscar salì per cambiarsi,
probabilmente le sarebbe toccato condurre entrambi gli animali e preferiva
indossare qualcosa di più comodo. Si diresse poi nelle scuderie
per sellare i cavalli e mentre usciva con i due stalloni tenuti per le
redini si ritrovò davanti una Béatrice quasi irriconoscibile.
Indossava delle culotte verde bottiglia ed una camicia bianca identica
alla sua, i capelli erano raccolti in una semplice e pratica coda di cavallo.
<<Ma come sei conciata!>>le si rivolse,
dandole del “tu” e non accorgendosene nemmeno.
Béatrice scoppiò a ridere <<Scusa
perché, tu come sei vestita?>> le rispose altrettanto familiarmente.
<<Ma che centra, io sono…>> si bloccò
<< in effetti detto da me può sembrare un po’ ridicolo, però
per me è normale>>
Béatrice si fece improvvisamente seria.
<<Non è affatto giusto che tutto
questo debba essere normale solo per te, non credi?>>
Oscar iniziava ad intuire cosa tormentasse
sua cugina, anche lei in fondo se fosse stata allevata come una qualsiasi
altra ragazza, di certo non avrebbe sopportato quello stile di vita.
Appoggiò una mano sulla spalla di
Béatrice e le sorrise.
<<Forza, non hai più voglia
di cavalcare?>>
<<Certo!>>
A Béatrice tornò il buon umore.
<<Bene, allora andiamo, ricorda di
tenere le redini basse e di non stringere troppo forte i fianchi del cavallo.
Ti aiuterò io a sali….>>
Le sue erano raccomandazioni inutili, Béatrice
era già montata in sella spronando il cavallo al galoppo. Ad Oscar
non restava che fare altrettanto per raggiungerla.
Fine 3° parte
Rose e Alex