N.d.Alex confesso, mi trovavo nelle canne e la preziosissima Rose mi è venuta in aiuto. Ne è nato questo parto della nostra "fervida" fantasia. Ringraziamo tanto Monica/Windy che, sempre gentile e disponibile, ci dà una mano preziosissima.
 
La cugina Béatrice
~ parte 3 ~
 
Oscar, la mattina dopo scese volutamente in ritardo, se proprio doveva essere costretta a trascorrere la giornata con l’incomoda cugina, voleva almeno risparmiarsi una colazione a base di croissant conditi di starnuti. Conosceva bene la vecchia governante e sapeva che non avrebbe limitato le sue fantasie floreali ad una sola sera.
<<Buon giorno Capitano Oscar.>>
<<Buon giorno madre e anche a voi “cara” Béatrice. Spero abbiate dormito bene>> rispose Oscar, forzando un sorriso che risultò come una smorfia di disgusto. Fingere simpatia non le era mai riuscito, non era nel suo carattere.
<<Oscar ti sembra questa l’ora di presentarti a colazione! Proprio oggi che devi accompagnare la contessina a corte.>>
<<Vi prego di scusarmi madre, ma non ho fame e scusatemi anche voi per il ritardo Béatrice, André sta già preparando la carrozza per accompagnarci a Versailles>>
Béatrice fece una smorfia di disappunto
<<Oscar sentite…>>
<<Si?>> rispose Oscar, voltando il capo in direzione di Béatrice, marcando volutamente un fare civettuolo da damina.
<<Non è necessario scomodare il vostro attendente>>
<<Oh non dovete preoccuparvi per questo, André è sempre venuto…>>
<<Ma questi in fondo dovrebbero essere giorni di riposo per voi, lasciate pure al vostro André la giornata libera>> incalzò Béatrice, che sempre più mal celava determinazione dietro quella facciata di damina timida e mite.
<<Ma…>>
<<Niente ma, Oscar. - intervenne Madame de Jarjayes - Béatrice ha ragione, se viene anche André con voi, finiresti per trascurarla>>
<<Allora come desiderate voi…>> quasi ringhiò Oscar.
Quella giornata rischiava davvero di rivelarsi peggiore del previsto, Oscar non riusciva a capire il motivo per cui Béatrice avesse fatto in modo di andare sole a Versailles e la sua antipatia verso la cugina cresceva di minuto in minuto.
Non so cosa tu abbia in mente cugina, ma non sai con chi hai a che fare.
Entrò nelle scuderie sbattendo violentemente la porta.
<<Oscar, che succede>>
<<Quella piccola arrogante!>>
<<Tua cugina? Che ha fatto?>>
<<La signorina stamattina ha “preteso” di andare a Versailles solo con me,  - gli disse, mimandogli con un inchino il desiderio della ragazza - e mia madre è d’accordo con lei!>>
<<Bene! Allora questo vuol dire che sono libero di andare a pescare>> rispose André sfoggiando un enorme sorriso di soddisfazione.
<<Bravo, certo! Vai a pescare! A te che t’importa, tanto sono io che devo sopportare la corte e quella smorfiosa. Vai pure a divertirti, tanto poi questa me la paghi!>>
<<Scusami Oscar, veramente. Ma se neanche tu non ti sei potuta opporre, io cosa potrei fare?>> le disse Andrè, questa volta veramente amareggiato.
<<Hai ragione André, scusa, ma quella ragazzina mi irrita. Non so perché. C’è qualcosa di falso in lei.>> sbuffò Oscar, appoggiandosi alla sella di César.
<<Su Oscar non esagerare, non è che una bambina e poi in fondo è tua cugina, come potrebbe essere quel mostro di arroganza e presunzione che descrivi..>> le disse lui, appoggiandosi dall’altro lato della sella. A quelle parole Oscar si raddrizzò e lo fissò un poco alterata.
<<André, non immaginavo che ti bastasse veder sbattere due occhioni verdi per farti rimbambire, ti ho visto sai ieri come eri imbambolato davanti alla porta quando è arrivata.>>
<<Beh, non è male…dai…è una graziosa…..oh insomma! Non mi va di stare a discutere di donne con te! E poi, sinceramente, secondo me ti sbagli, non è come credi. C’è qualcosa nei suoi occhi di…..non so come definirlo….ma non c’era falsità nel suo sguardo, mi sembrava quasi…familiare, non so spiegare…>>
<<Basta André, stai iniziando a fare discorsi senza senso. Vai a pescare, è meglio.>>

***

Oscar, durante il tragitto, continuava a scrutare l’atteggiamento di sua cugina. Béatrice risultava essere sempre più un mistero ai suoi occhi. Qualsiasi altra ragazza in quel momento avrebbe dimostrato impazienza ed eccitazione all’idea di essere accolta alla reggia di Versailles. Invece lei se ne stava lì, guardando fuori dal finestrino, con un’aria che si poteva dire annoiata, emettendo ogni tanto un lungo sospiro.
Arrivate a corte vennero subito accolte dalle sorelle del sovrano.
<<Principesse, permettetemi di presentarvi mia cugina, la Contessa Béatrice de la Tours>>
<<Monsieur Oscar, è un piacere conoscere vostra cugina,  - dissero quasi all’unisono le tre vecchie zitelle e poi rivolte a Béatrice - avevamo sentito parlare di Voi, contessina, vi stavamo aspettando. Benvenuta>>
<<Sono onorata di conoscervi>> rispose Béatrice mostrando un profondo inchino.
<<La Principessa Maria Antonietta è stata trattenuta da impegni improrogabili e si scusa di non poter essere presente per accogliervi.>>
Oscar notò sul volto di Bèatrice una strana espressione di sollievo che fortunatamente le principesse sembrarono non notare.
Si unirono al gruppo tutte quelle dame che sempre popolavano Versailles alla ricerca di qualcosa che le facesse evadere dal loro mondo ovattato di noia. Per prime arrivarono la contessa di Joules e la duchessa di Moreau, subito seguite dalla contessa di Molpas e dalla duchessa di Lambert.
Per Oscar si prospettava una di quelle situazioni che le provocavano una sensazione di orticaria così, prima che i pettegolezzi delle illustri dame potessero avere inizio, inventò una scusa per potersi allontanare almeno per un po’.
Al suo  ritorno nel salone, Béatrice aveva un’aria a dir poco distrutta e Oscar ne provò un maligno senso di soddisfazione.
<<Oscar, vi prego potreste riaccompagnarmi a casa, mi è venuta una terribile emicrania, voi mi scuserete, vero Mesdames >>
Oscar non chiedeva di meglio, non sperava davvero che quella incombenza durasse così poco, e riuscendo anche ad evitare di intrattenere quelle rumorose galline di corte. Dopo avere salutato come si conveniva, si affretto ad accompagnare la cugina a casa prima che potesse cambiare idea.
<<Vi ringrazio cugina>> le disse Béatrice quando furono risalite in carrozza.
<<Sono felice di avere accontentato il vostro desiderio di visitare la reggia, mi spiace solo che il vostro mal di testa vi abbia impedito di intrattenervi di più>> mentì spudoratamente Oscar, ma visto il risvolto positivo della giornata si sentì di concedere un po’ di cordialità nei confronti di sua Béatrice.
<<Sinceramente Oscar, cosa vi fa pensare che sia stato un mio desiderio? Io non vi ho mai chiesto di voler visitare Versailles.>>
<<Béatrice, non prendetevi gioco di me. Io oggi avrei avuto di meglio da fare che condurvi alla reggia!>>
<<Scusatemi…ma veramente, credevo che almeno voi avreste potuto capirmi…>>
<<Potrei anche farlo, ma voi dovreste decidervi a parlare chiaramente!>>
<<A me non interessa affatto la vita di corte con tutte quelle noiose chiacchiere, ho dovuto accettare solo perché non mi era possibile oppormi ad una richiesta di mio padre, se fosse stato per me avrei preferito di gran lunga fare una bella cavalcata>>
<<Sapete davvero cavalcare?>>
Questa ragazza iniziava ad incuriosirla.
<<Non mi credete? Allora ve lo dimostrerò non appena saremo arrivate a palazzo Jarjayes>> rispose Béatrice impettita.
<<Accidenti che esuberanza, chi lo avrebbe detto, d’accordo appena arrivate  preparerò i cavalli>>
Una volta a casa Oscar salì per cambiarsi, probabilmente le sarebbe toccato condurre entrambi gli animali e preferiva indossare qualcosa di più comodo. Si diresse poi nelle scuderie per sellare i cavalli e mentre usciva con i due stalloni tenuti per le redini si ritrovò davanti una Béatrice quasi irriconoscibile. Indossava delle culotte verde bottiglia ed una camicia bianca identica alla sua, i capelli erano raccolti in una semplice e pratica coda di cavallo.
<<Ma come sei conciata!>>le si rivolse, dandole del “tu” e non accorgendosene nemmeno.
Béatrice scoppiò a ridere <<Scusa perché, tu come sei vestita?>> le rispose altrettanto familiarmente.
<<Ma che centra, io sono…>> si bloccò << in effetti detto da me può sembrare un po’ ridicolo, però per me è normale>>
Béatrice si fece improvvisamente seria.
<<Non è affatto giusto che tutto questo debba essere normale solo per te, non credi?>>
Oscar iniziava ad intuire cosa tormentasse sua cugina, anche lei in fondo se fosse stata allevata come una qualsiasi altra ragazza, di certo non avrebbe sopportato quello stile di vita.
Appoggiò una mano sulla spalla di Béatrice e le sorrise.
<<Forza, non hai più voglia di cavalcare?>>
<<Certo!>>
A Béatrice tornò il buon umore.
<<Bene, allora andiamo, ricorda di tenere le redini basse e di non stringere troppo forte i fianchi del cavallo. Ti aiuterò io a sali….>>
Le sue erano raccomandazioni inutili, Béatrice era già montata in sella spronando il cavallo al galoppo. Ad Oscar non restava che fare altrettanto per raggiungerla.

 

Fine 3° parte

                                                                                                                                Rose e Alex
 

 

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