Quando Andrè entrò
nella sua stanza, gettò la giacca sul letto e si accinse a togliersi
la camicia per lavarsi. Si mise davanti allo specchio e, con fare smanioso
cominciò a sbottonarsi il primo bottone. Quando fu a torso nudo
notò alcuni segni, inequivocabili, sul torace e sulle spalle.
Oscar...non posso ancora crederci....ma
non è stato un sogno, non è stato un sogno
Ricordò ogni momento
di quella fantastica giornata, ogni secondo, ogni più piccolo particolare
era rimasto impresso nella sua memoria.
Puoi fare e dire quello
che vuoi, ma adesso mi appartieni, ti appartengo, nessuno ci potrà
più dividere...le ho udite le tue promesse, non puoi tirarti indietro
ora, non puoi...
Fersen era arrivato in un momento
sbagliato, anzi era meglio che non arrivasse affatto. Proprio quando il
loro amore stava per sbocciare....ma per lei era amore? O forse era stato
un momento così, di sbandamento, dovuto forse al sole, al cambiamento
di aria, al fatto che era lontano da casa e da....Fersen! Si. Poteva essere
benissimo così. Com’era iniziato quel giorno? Lei aveva nominato
Fersen e lui si era arrabbiato, allora lei l’aveva spintonato ed erano
finiti a bagno e poi era accaduto, ma perchè era accaduto? Forse
lei pensava ancora al Conte mentre lo baciava...e poi, era successo. Tutto
così in fretta..
Quel pensiero gli era insopportabile.
Non voleva essere un ripiego per nessuno, soprattutto non voleva esserlo
per lei.
Si stava ancora rassettando
quando udì la voce di Julie dietro la porta.
<< Andrè? Posso
entrare? >>
<< Certo, Julie entra
pure >>
La governante entrò
in camera e lo vide in piedi davanti allo specchio che si annodava il foulard
attorno al collo.
<< Che eleganza questa
sera! >> scherzò.
Andrè gli rivolse un’occhiata
gentile ma non disse nulla.
<< Volevo dirti che sotto
è tutto pronto per la cena >>
<< Grazie Julie, scendo
subito >>
<< Madamigella Oscar
e il suo ospite sono già scesi, li troverai nello studio >>
<< Va bene >>
Laconica risposta che Julie
notò subito.
<< Tutto bene Andrè?
Mi sembri un po’ strano >>
<< Come? No, sto bene,
forse è il sole che abbiamo preso oggi..>>
<< Si, sarà sicuramente
il sole....>>
Con questa risposta la donna
uscì dalla stanza.
Sei pronto Andrè?
Allora scendi e comportati come devi.
Si avviò giù
per le scale e arrivato in fondo sentì la risata cristallina di
Oscar.
<< Non ci posso credere!
Davvero vi ha risposto così? >>
Non bussò neppure.
<< Oh Andrè finalmente!
>> si voltarono entrambi nella sua direzione, non appena entrò nella
sala.
<< Scusami per il ritardo
Oscar, mi devo essere un poco addormentato. Conte di Fersen, buonasera
>> salutò cordialmente, facendo un piccolo inchino con la testa.
<< Buona sera Andrè.
Oscar mi ha raccontanto della vostra..avventura.>>
Andrè si sorprese arrossire,
più per il fastidio che per la vergogna. Com’era possibile che Oscar
avesse raccontato proprio a quell’uomo ciò che c’era stato tra di
loro quel pomeriggio? Non era possibile.
<< A...avventura ? >>
<< Si, il vostro bagno
fuori programma! >>
<< Ah! Il bagno... -
sospirò di sollievo - già. Siamo caduti entrambi come due
sassi nel lago>> e si mise a ridere, non tanto per il ricordo della scenetta
, quanto per smorzare la tensione che si era venuta a creare in quella
stanza.
<< Madamigella Oscar,
spero che non vi siate raffreddata..>> disse Fersen un poco preoccupato.
<< Non vi preoccupate,
è stato un...piacevole diversivo >> rispose lei, guardando Andrè
con fare complice e sottolineando l’ultima parola.
E così io sarei stato
un diversivo Oscar. Beh, certo, che idea mi sono fatto? Fersen ti mancava
per cui.... Non me lo sarei mai aspettato da te. Ti consideravo una persona
responsabile, pensavo che certi valori contassero per te. Io ho fatto l’amore
con te perchè ti amo, mentre per te io sono stato solo un piacevole
diversivo.
Si sentì improvvisamente
di troppo in quel posto così, mentre Fersen ed Oscar si dirigevano
verso la sala da pranzo, lui entrò nella cucina e pregò Julie
di riferire che non si sentiva bene e non cenava. Si promise però
di chiarire le cose con Oscar, di far luce sui suoi veri sentimenti e di
dirle chiaramente ciò che pensava. Ma non ora, non in quel momento.
Julie lo osservò salire
le scale mestamente e decise che gli avrebbe portato qualcosa più
tardi. Quando erano rientrati a casa dopo la gita, aveva visto i loro sguardi
incrociarsi e brillare all’unisono, sicuramente era accaduto qualcosa di
magico tra di loro. Ma poi? Che era successo? Perchè Andrè
era cambiato? Non appena aveva visto chi era l’ospite arrivato da poco,
i suoi occhi erano ritornati ad essere spenti e quel bagliore era scomparso.
Era sicuramente colpa della presenza del Conte di Fersen..
<< Julie, e Andrè?
>> chiese Oscar preoccupata.
<< L’ho visto salire
in camera sua. Mi ha detto di porgere ad entrambi le sue scuse ma si sentiva
piuttosto stanco per cenare >>
<< Capisco...>> .
<< Non preoccupatevi
Oscar, sicuramente sarà stato il bagno di oggi. Andrè si
sentirà solo un poco raffreddato.>> disse subito Fersen per rincuorarla.
<< Sarà sicuramente
così >>
La cena si svolse silenziosamente.
Il Conte di Fersen, chiacchierava amabilmente, ma Oscar non riusciva a
distrarsi, non riusciva a pensare ad altro che ad Andrè.
<< Oscar, tutto bene?
>> le domandò Fersen dopo un po’. Erano in salotto che sorseggiavano
il tè e la notò alquanto silenziosa.
<< Non avete quasi aperto
bocca stasera a cena, state bene? >>
<< Si Fersen, state tranquillo.
Forse sarà la stanchezza...>>
<<..o forse siete in
pena per Andrè >> concluse lui.
<< Come? >>
<< Pensavate che non
lo notassi? - proseguì - è da quando sono arrivato che Andrè
mi guarda in modo strano e voi...beh, eravate raggiante quando siete tornati
dalla gita >>
Oscar deglutì e arrossì
visibilmente.
<< Oscar, io....immagino
che vogliate molto bene ad Andrè. Siete molto affezionati l’uno
all’altro...ma, c’era qualcosa di diverso nei vostri sguardi oggi. Sapete?
Mi sentivo quasi di troppo fra voi due >> e sorrise.
<< Fersen...io....non
so se ho voglia di affrontare questo argomento...>>
<< Madamigella, io non
voglio farvi parlare se non volete. Voglio solo sperare che ....possiate
essere felice, almeno voi..>>
A quelle parole Oscar fece
un piccola risata.
<< Fersen, lo sapevate
che io....beh, avevo dei sentimenti molto profondi per voi, tempo fa>>
<< Oscar...vi prego...>>
<< No lasciatemi parlare.
Provavo dei sentimenti molto contrastanti per voi. Molte volte mi scoprivo
a...desiderarvi....fisicamente. Vi amavo? Io pensavo di si. Eravate il
primo e unico uomo a farmi sentire così...diversa. Ma mi accorsi
presto che quello non era amore. Perdonatemi se vi parlo così francamente,
ma ora so di per certo che voi siete solo un buon amico per me. Un buon
amico con cui scambiare quattro chiacchiere.>>
<< Oscar, sarei un bugiardo
a dire che anche io non vi desideravo. ...e non vi desidero - concluse
- siete una donna bellissima e .....siete la mia più cara amica.
E’ un piacere parlare con voi, mi capite e mi date sempre buoni consigli
ed inoltre... >> si alzò e andò verso la finestra - siete
sempre stata una ambasciatrice perfetta per me e la Regina Maria Antonietta.
Non nascondo che molte volte ho provato desiderio nei vostri confronti,
e chi non lo proverebbe...>>
<< Fersen, promettetemi
che rimarremo amici >> disse lei raggiungendolo alla finestra.
<< Certo Oscar, non vi
libererete mai di me...>> e così dicendo le baciò la mano,
come si fa con le dame.
<< Buonanotte Oscar,
ripartirò domani, sapete, non voglio essere di troppo e mi pare
che qui io lo sia ... >>
<< Buonanotte Fersen
e...grazie.>>
Lo osservò lasciare
la stanza, era sempre stato un uomo pressochè perfetto, un cavaliere.
Quella conversazione così
intima non sarebbe stata in grado di sostenerla poco tempo prima, ma ora,
grazie all’amore che portava per Andrè, le cose riusciva a guardarle
sotto una luce diversa.
Andrè...chissà
come stava ora.
Salì le scale e giunta
davanti alla sua porta, bussò.
Non ottenendo risposta decise
di entrare comunque.
Una candela accesa sul tavolo.
Nella penombra, lo vide che dormiva.
Si sedette sul letto e non
potè fare a meno di passargli una mano sulla fronte, scostandogli
una ciocca di capelli dal viso. Com’era bello....anche nel sonno. Osservò
quel volto tanto amato e pose un piccolo bacio sulle labbra dell’uomo.
Quel breve contatto lo svegliò. Lei si sorprese arrossire, non pensando
minimamente che quel pomeriggio i baci che si erano scambiati e le parole
che si erano detti erano stati ben più particolari....
<< Oscar...>> disse lui,
ancora mezzo addormentato
<< Ciao Andrè....>>
rispose lei dolcemente
<< Che fai qui? >> domandò
lui, alzandosi sui gomiti
<< Ti dò fastidio?
>>
<< No ma...>>
Lei sorrise maliziosamente,
prendendogli una mano e portandosela al petto.
Andrè rabbrividì
di piacere a quel contatto.
<< Andrè, posso
dormire con te stanotte? >> gli disse, sollevando la mano e cominciando
a baciargli il polso. Lui sospirò di piacere, ma prima era più
importante conoscere la verità, non sarebbe stato in grado di fare
l’amore con lei sapendo che lo faceva solo perchè magari Fersen
l’aveva respinta.
<< Oscar....io devo sapere..>>
disse lui, sempre più confuso e scostando a malincuore la
sua mano dalla bocca di lei.
<< Cosa vuoi sapere?>>
<< Devo .....sapere...se...tu...>>
<< Se io cosa? >> disse
lei, chinandosi a depositargli dei piccoli baci sul collo.
<< Se tu mi ami Oscar.
Devo saperlo >> le disse lui, prendendola per le spalle e fermando quella
dolce tortura, ma era vitale che prima gli rispondesse.
<< Se ti amo? Andrè....tu
sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita, io non
smetterò mai di amarti! >>
Quelle parole erano musica
per le sue orecchie. Ma doveva ancora scoprire come stavano le cose col
Conte di Fersen.
<< Ti prego dimmi se
lui...se tu...>>
<< Lui chi, Andrè?
>>
Andrè aveva chinato
la testa.
<< Parli di Fersen? >>
<< Si, parlo di Fersen.
Oscar, non posso pensare di perderti, proprio ora che ti ho trovato! >>
<< Amore mio. Tu non
mi perderai.. Nessuno ci separerà mai. Fersen non conta nulla. Non
ha mai contato nulla nella mia vita, tu sei l’unico uomo di cui mi sono
veramente innamorata, sei l’unico uomo che amo, dal profondo del mio cuore.
Andrè, credimi! Ti amo!>>
Quella fu più che una
confessione per lui. Tutti i suoi dubbi vennero fugati e si diede dello
stupido per il suo comportamento di quella sera.
<< Oscar, ho pensato
tante cose quando l’ho visto qui >> disse mestamente.
<< Hai fatto male a non
parlarmene subito. Ma come hai potuto solo pensare che..? >>
<< Non lo so, - la interruppe
- so solo che ero geloso. Avevo paura che tu....che avessi dimenticato...>>
<< Sei uno sciocco -
gli disse lei, accarezzandogli il volto con le dita - sei uno sciocco,
ma ti amo >>
<< Anche io ti amo. Da
morire >> le rispose lui con trasporto.
<< E allora, fatti baciare....>>
I gesti che si erano scambiati
quel pomeriggio furono ripetuti quella notte....e il mattino dopo lei si
svegliò tra le sue braccia.
Quando aprì gli occhi
vide che lui la stava osservando rapito.
<< Buongiorno amore..>>
<< Buongiorno..da quanto
sei sveglio?.>>
<< Da un pò. Sai
devo abituarmi a trovarti tra le mie braccia quando apro gli occhi al mattino...>>
Lei sorrise beata, si sentiva
al sicuro vicino a lui.
<<Andrè>>
<< Mmh?>>
<<..e se fossi rimasta
incinta? >>
<<Sarei l’uomo più
felice della terra.>>
<< Si ma...dove potremo
andare? Io, non potrei più stare a casa Jarjayes...>>
<< Io conosco un posto
fantastico...>>
<< Ah si? E dov’è?>>
<< Cosa ne dici di Arras?
Dicono che fa miracoli...>>
Fine
Alex