Note dell'autrice:
Ringrazio Monica e Rose per  avermi aiutato a togliere le "castagne dal fuoco" grazie ragazze! Non so cosa farei senza di voi!
 
L'Incidente
(un viaggio ad Arras)
parte IV - finale
 
 

Quando Andrè entrò nella sua stanza, gettò la giacca sul letto e si accinse a togliersi la camicia per lavarsi. Si mise davanti allo specchio e, con fare smanioso cominciò a sbottonarsi il primo bottone. Quando fu a torso nudo notò alcuni segni, inequivocabili, sul torace e sulle spalle.
Oscar...non posso ancora crederci....ma non è stato un sogno, non è stato un sogno
Ricordò ogni momento di quella fantastica giornata, ogni secondo, ogni più piccolo particolare era rimasto impresso nella sua memoria.
Puoi fare e dire quello che vuoi, ma adesso mi appartieni, ti appartengo, nessuno ci potrà più dividere...le ho udite le tue promesse, non puoi tirarti indietro ora, non puoi...
Fersen era arrivato in un momento sbagliato, anzi era meglio che non arrivasse affatto. Proprio quando il loro amore stava per sbocciare....ma per lei era amore? O forse era stato un momento così, di sbandamento, dovuto forse al sole, al cambiamento di aria, al fatto che era lontano da casa e da....Fersen! Si. Poteva essere benissimo così. Com’era iniziato quel giorno? Lei aveva nominato Fersen e lui si era arrabbiato, allora lei l’aveva spintonato ed erano finiti a bagno e poi era accaduto, ma perchè era accaduto? Forse lei pensava ancora al Conte mentre lo baciava...e poi, era successo. Tutto così in fretta.. 
Quel pensiero gli era insopportabile. Non voleva essere un ripiego per nessuno, soprattutto non voleva esserlo per lei.
Si stava ancora rassettando quando udì la voce di Julie dietro la porta.
<< Andrè? Posso entrare? >>
<< Certo, Julie entra pure >>
La governante entrò in camera e lo vide in piedi davanti allo specchio che si annodava il foulard attorno al collo.
<< Che eleganza questa sera! >> scherzò.
Andrè gli rivolse un’occhiata gentile ma non disse nulla.
<< Volevo dirti che sotto è tutto pronto per la cena >>
<< Grazie Julie, scendo subito >>
<< Madamigella Oscar e il suo ospite sono già scesi, li troverai nello studio >>
<< Va bene >>
Laconica risposta che Julie notò subito.
<< Tutto bene Andrè? Mi sembri un po’ strano >>
<< Come? No, sto bene, forse è il sole che abbiamo preso oggi..>>
<< Si, sarà sicuramente il sole....>>
Con questa risposta la donna uscì dalla stanza.
Sei pronto Andrè? Allora scendi e comportati come devi.
Si avviò giù per le scale e arrivato in fondo sentì la risata cristallina di Oscar.
<< Non ci posso credere! Davvero vi ha risposto così? >>
Non bussò neppure.
<< Oh Andrè finalmente! >> si voltarono entrambi nella sua direzione, non appena entrò nella sala.
<< Scusami per il ritardo Oscar, mi devo essere un poco addormentato. Conte di Fersen, buonasera >> salutò cordialmente, facendo un piccolo inchino con la testa.
<< Buona sera Andrè. Oscar mi ha raccontanto della vostra..avventura.>>
Andrè si sorprese arrossire, più per il fastidio che per la vergogna. Com’era possibile che Oscar avesse raccontato proprio a quell’uomo ciò che c’era stato tra di loro quel pomeriggio? Non era possibile.
<< A...avventura ? >>
<< Si, il vostro bagno fuori programma! >>
<< Ah! Il bagno... - sospirò di sollievo - già. Siamo caduti entrambi come due sassi nel lago>> e si mise a ridere, non tanto per il ricordo della scenetta , quanto per smorzare la tensione che si era venuta a creare in quella stanza.
<< Madamigella Oscar, spero che non vi siate raffreddata..>> disse Fersen un poco preoccupato.
<< Non vi preoccupate, è stato un...piacevole diversivo >> rispose lei, guardando Andrè con fare complice e sottolineando l’ultima parola.
E così io sarei stato un diversivo Oscar. Beh, certo, che idea mi sono fatto? Fersen ti mancava per cui.... Non me lo sarei mai aspettato da te. Ti consideravo una persona responsabile, pensavo che certi valori contassero per te. Io ho fatto l’amore con te perchè ti amo, mentre per te io sono stato solo un piacevole diversivo.
Si sentì improvvisamente di troppo in quel posto così, mentre Fersen ed Oscar si dirigevano verso la sala da pranzo, lui entrò nella cucina e pregò Julie di riferire che non si sentiva bene e non cenava. Si promise però di chiarire le cose con Oscar, di far luce sui suoi veri sentimenti e di dirle chiaramente ciò che pensava. Ma non ora, non in quel momento.
Julie lo osservò salire le scale mestamente e decise che gli avrebbe portato qualcosa più tardi. Quando erano rientrati a casa dopo la gita, aveva visto i loro sguardi incrociarsi e brillare all’unisono, sicuramente era accaduto qualcosa di magico tra di loro. Ma poi? Che era successo? Perchè Andrè era cambiato? Non appena aveva visto chi era l’ospite arrivato da poco, i suoi occhi erano ritornati ad essere spenti e quel bagliore era scomparso. Era sicuramente colpa della presenza del Conte di Fersen..

<< Julie, e Andrè? >> chiese Oscar preoccupata.
<< L’ho visto salire in camera sua. Mi ha detto di porgere ad entrambi le sue scuse ma si sentiva piuttosto stanco per cenare >>
<< Capisco...>> .
<< Non preoccupatevi Oscar, sicuramente sarà stato il bagno di oggi. Andrè si sentirà solo un poco raffreddato.>> disse subito Fersen per rincuorarla.
<< Sarà sicuramente così >>
La cena si svolse silenziosamente. Il Conte di Fersen, chiacchierava amabilmente, ma Oscar non riusciva a distrarsi, non riusciva a pensare ad altro che ad Andrè.
<< Oscar, tutto bene? >> le domandò Fersen dopo un po’. Erano in salotto che sorseggiavano il tè e la notò alquanto silenziosa.
<< Non avete quasi aperto bocca stasera a cena, state bene? >>
<< Si Fersen, state tranquillo. Forse sarà la stanchezza...>>
<<..o forse siete in pena per Andrè >> concluse lui.
<< Come? >>
<< Pensavate che non lo notassi? - proseguì - è da quando sono arrivato che Andrè mi guarda in modo strano e voi...beh, eravate raggiante quando siete tornati dalla gita >>
Oscar deglutì e arrossì visibilmente.
<< Oscar, io....immagino che vogliate molto bene ad Andrè. Siete molto affezionati l’uno all’altro...ma, c’era qualcosa di diverso nei vostri sguardi oggi. Sapete? Mi sentivo quasi di troppo fra voi due >> e sorrise.
<< Fersen...io....non so se ho voglia di affrontare questo argomento...>>
<< Madamigella, io non voglio farvi parlare se non volete. Voglio solo sperare che ....possiate essere felice, almeno voi..>>
A quelle parole Oscar fece un piccola risata.
<< Fersen, lo sapevate che io....beh, avevo dei sentimenti molto profondi per voi, tempo fa>>
<< Oscar...vi prego...>>
<< No lasciatemi parlare. Provavo dei sentimenti molto contrastanti per voi. Molte volte mi scoprivo a...desiderarvi....fisicamente. Vi amavo? Io pensavo di si. Eravate il primo e unico uomo a farmi sentire così...diversa. Ma mi accorsi presto che quello non era amore. Perdonatemi se vi parlo così francamente, ma ora so di per certo che voi siete solo un buon amico per me. Un buon amico con cui scambiare quattro chiacchiere.>>
<< Oscar, sarei un bugiardo a dire che anche io non vi desideravo. ...e non vi desidero - concluse - siete una donna bellissima e .....siete la mia più cara amica. E’ un piacere parlare con voi, mi capite e mi date sempre buoni consigli ed inoltre... >> si alzò e andò verso la finestra - siete sempre stata una ambasciatrice perfetta per me e la Regina Maria Antonietta. Non nascondo che molte volte ho provato desiderio nei vostri confronti, e chi non lo proverebbe...>>
<< Fersen, promettetemi che rimarremo amici >> disse lei raggiungendolo alla finestra.
<< Certo Oscar, non vi libererete mai di me...>> e così dicendo le baciò la mano, come si fa con le dame.
<< Buonanotte Oscar, ripartirò domani, sapete, non voglio essere di troppo e mi pare che qui io lo sia ... >>
<< Buonanotte Fersen e...grazie.>>
Lo osservò lasciare la stanza, era sempre stato un uomo pressochè perfetto, un cavaliere.
Quella conversazione così intima non sarebbe stata in grado di sostenerla poco tempo prima, ma ora, grazie all’amore che portava per Andrè, le cose riusciva a guardarle sotto una luce diversa.
Andrè...chissà come stava ora.
Salì le scale e giunta davanti alla sua porta, bussò.
Non ottenendo risposta decise di entrare comunque.
Una candela accesa sul tavolo. Nella penombra, lo vide che dormiva.
Si sedette sul letto e non potè fare a meno di passargli una mano sulla fronte, scostandogli una ciocca di capelli dal viso. Com’era bello....anche nel sonno. Osservò quel volto tanto amato e pose un piccolo bacio sulle labbra dell’uomo. Quel breve contatto lo svegliò. Lei si sorprese arrossire, non pensando minimamente che quel pomeriggio i baci che si erano scambiati e le parole che si erano detti erano stati ben più particolari....
<< Oscar...>> disse lui, ancora mezzo addormentato
<< Ciao Andrè....>> rispose lei dolcemente
<< Che fai qui? >> domandò lui, alzandosi sui gomiti
<< Ti dò fastidio? >>
<< No ma...>>
Lei sorrise maliziosamente, prendendogli una mano e portandosela al petto.
Andrè rabbrividì di piacere a quel contatto.
<< Andrè, posso dormire con te stanotte? >> gli disse, sollevando la mano e cominciando a baciargli il polso. Lui sospirò di piacere, ma prima era più importante conoscere la verità, non sarebbe stato in grado di fare l’amore con lei sapendo che lo faceva solo perchè magari Fersen l’aveva respinta.
<< Oscar....io devo sapere..>> disse lui, sempre più  confuso e scostando a malincuore la sua mano dalla bocca di lei.
<< Cosa vuoi sapere?>>
<< Devo .....sapere...se...tu...>>
<< Se io cosa? >> disse lei, chinandosi a depositargli dei piccoli baci sul collo.
<< Se tu mi ami Oscar. Devo saperlo >> le disse lui, prendendola per le spalle e fermando quella dolce tortura, ma era vitale che prima gli rispondesse.
<< Se ti amo? Andrè....tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita, io non smetterò mai di amarti! >>
Quelle parole erano musica per le sue orecchie. Ma doveva ancora scoprire come stavano le cose col Conte di Fersen.
<< Ti prego dimmi se lui...se tu...>>
<< Lui chi, Andrè? >>
Andrè aveva chinato la testa.
<< Parli di Fersen? >>
<< Si, parlo di Fersen. Oscar, non posso pensare di perderti, proprio ora che ti ho trovato! >>
<< Amore mio. Tu non mi perderai.. Nessuno ci separerà mai. Fersen non conta nulla. Non ha mai contato nulla nella mia vita, tu sei l’unico uomo di cui mi sono veramente innamorata, sei l’unico uomo che amo, dal profondo del mio cuore. Andrè, credimi! Ti amo!>>
Quella fu più che una confessione per lui. Tutti i suoi dubbi vennero fugati e si diede dello stupido per il suo comportamento di quella sera.
<< Oscar, ho pensato tante cose quando l’ho visto qui >> disse mestamente.
<< Hai fatto male a non parlarmene subito. Ma come hai potuto solo pensare che..? >>
<< Non lo so, - la interruppe - so solo che ero geloso. Avevo paura che tu....che avessi dimenticato...>>
<< Sei uno sciocco - gli disse lei, accarezzandogli il volto con le dita - sei uno sciocco, ma ti amo >>
<< Anche io ti amo. Da morire >> le rispose lui con trasporto.
<< E allora, fatti baciare....>>
I gesti che si erano scambiati quel pomeriggio furono ripetuti quella notte....e il mattino dopo lei si svegliò tra le sue braccia.
Quando aprì gli occhi vide che lui la stava osservando rapito.
<< Buongiorno amore..>>
<< Buongiorno..da quanto sei sveglio?.>>
<< Da un pò. Sai devo abituarmi a trovarti tra le mie braccia quando apro gli occhi al mattino...>>
Lei sorrise beata, si sentiva al sicuro vicino a lui.
<<Andrè>>
<< Mmh?>>
<<..e se fossi rimasta incinta? >>
<<Sarei l’uomo più felice della terra.>>
<< Si ma...dove potremo andare? Io, non potrei più stare a casa Jarjayes...>>
<< Io conosco un posto fantastico...>>
<< Ah si? E dov’è?>>
<< Cosa ne dici di Arras? Dicono che fa miracoli...>>

Fine
 

                                                                                                                        Alex

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