Il piccolo principe ha freddo ed ha bisogno di essere consolato…questo bambino, malgrado la sua giovane età, ha una sensibilità talmente acuta da comprendere il dramma che lo ha investito…Da questo dolore lacerante nasce la consapevolezza che egli non potrà regnare ….non potrà diventare il re di quella Francia che proprio durante la sua agonia stava per cambiare…
“Altezza…
Madamigella Oscar chiede di essere ricevuta”
“Madamigella
Oscar?!?…Fatela subito passare…”
“Altezza
non vi agitate..potrebbe farvi male….”
“Smettetela
e tacete….fatela subito entrare…..”
Oscar
viene condotta nella stanza del principe….
“Buongiorno
principe Louis Joseph…Vi domando perdono…Voi siete molto stanco e dovreste
riposare e credo che sia meglio che le vostre dame si prendano cura di
Voi…ma volevo vedervi…”
“ No,
Oscar…non vi rammaricate…io ho bisogno di vedere le persone che AMO …Non
mi abbandonate….Io ho bisogno di Voi…perciò vorrei che rimaneste
un po’ con me….Oscar vorrei chiedervi una cosa…”
“Ditemi
altezza”
“Potreste
raccontarmi una storia?”
“Ma io….non
ne conosco….”
“Questo
non è possibile….sono sicura che anche voi quando eravate piccola
ascoltavate le favole che vostra madre vi raccontava prima di andare a
dormire….”
“Io…ma..si
certo altezza, avete ragione….Tutti i bambini amano ascoltare storie sussurrate
prima di addormentarsi …Si, ora ricordo… una favola che mia madre narrava
a me e alle mie sorelle la sera…Ricordo una sera in cui c’era un temporale…
io non riuscivo a prendere sonno perché avevo paura…”
“Paura?
Voi Oscar…avevate paura?”
“Oh si…Da
piccola temevo molto i temporali e quella notte ero terrorizzata e mi sentivo
molto sola ….pioveva ed il rumore dei fulmini rimbombava ed illuminava
la mia stanza…” [1]
“E allora?!?”
“Allora
mia madre venne da me a farmi compagnia e per rendere meno solitaria quella
notte mi narrò una bellissima storia con protagonista un principe
venuto da una stella ….”
“Venuto
da una stella?”
“Oh,
si…proprio così…E’ una storia molto bella…e triste …”
“Oh…Maman
reine [2] non mi ha mai raccontato
una storia così…Lei e mio padre in questi ultimi tempi sono sempre
impegnati…Ed io….vorrei tanto i suoi baci, sentire il profumo dei suoi
capelli, l’odore della sua pelle candida....”
“Principe
Joseph…vedete…”
”Lo so,
i miei genitori in questo periodo presiedono l’apertura degli Stati generali…e
non possono mancare a quest’evento da cui nascerà una nuova Francia….”
“Si,
è così…”
“Ma ora,
ve ne prego Oscar…raccontatemi del piccolo principe”
…….
“In
un tempo lontano, un piccolo principe venne dal cielo…abitava su una stella
e dall’alto scrutava ogni giorno la terra.
Voi
potete immaginare quanta curiosità suscitassero in lui quei luoghi
sconosciuti…e poiché sapeva volare arrivò su quel pianeta
che osservava sempre dall’alto della sua stella…
La
prima notte dormì su un prato…L’indomani, dopo essersi svegliato,
decise che avrebbe esplorato i dintorni…ma mentre camminava intravide da
lontano un…insomma qualcosa che somigliava a lui…”
“Ciao
chi sei?”
“Sono
un piccolo principe, e tu?”
“Sono
un bambino”
<chissà
mai cosa vuol dire bambino…>, pensò tra sé il piccolo principe…
“E
da dove vieni?” ,domandò il bambino…
“Da
una stella”
“Che
bello!!!! Vuoi essere mio amico?”
“Si…emh,
cosa vuol dire amico?”
“Ma…non
saprei…so che tutti i bambini hanno un amico con cui giocare…”
<…ecco
un’altra parola che non conosco, giocare…>(disse tra sé)
Il
piccolo principe a quel punto era davvero curioso, aveva visto posti nuovi,
conosciuto un…bambino ed aveva scoperto che ai bambini piace
giocare…Si, gli piaceva proprio quel luogo, quel bambino e quindi
era sicuro che lì si sarebbe trovato bene.
Da
quel giorno in cui si conobbero, i due divennero amici….
Il
bambino a sua volta continuava a scrutare con la curiosità tipica
dell’infanzia, quel suo nuovo amico che a tratti gli sembrava sempre triste
e pensieroso….chissà poi a cosa pensava!!!
Un
giorno sopraffatto dalla curiosità gli domandò:
“Senti
…Io…vorrei chiederti una cosa: perché non sorridi mai? Mi sembri
sempre così triste….”
“Sai,
per molto tempo ho avuto per amico solamente un fiore ed ho avuto per distrazione
solo la dolcezza dei tramonti….”
“Oh!
A me piacciono molto i tramonti…se vuoi andiamo a vederlo insieme qualche
volta!”
“Si…lo
faremo certamente…Pensa che un giorno ho visto il sole tramontare venti
volte…sai quando si è molto soli si amano molto i tramonti!”
“Il
giorno delle venti volte eri molto triste?”
Ma
il piccolo principe non rispose…
“Mi
bastava guardare il mio fiore per sorridere …un fiore che non esiste da
nessun’altra parte!”
“Un
fiore?”
“Si,
un fiore che è unico al mondo e che esiste solo per me…Quel fiore
me lo ha donato la mia mamma perché mi facesse compagnia quando
ero solo...e so che è il mio fiore e non mi abbandonerà mai…e
mi aspetterà sempre”
E
così il bambino apprese che il piccolo principe veniva da un luogo
lontano, dove vi erano anche venti tramonti di seguito ed un fiore raro
che gli aveva dato la sua mamma…
“Quando
decisi di venire quaggiù, quel fiore mi salutò e mi disse
… di cercare d’essere felice anche senza di lui e di cercare altri tramonti
ed altre cose che mi avrebbero regalato la felicità…”
“Ed
ora sei felice?”
Il
piccolo principe non rispose… guardò il bambino ed improvvisamente
si rese conto di avere trovato ciò che sulla sua stella non c’era….il
calore e l’amicizia di un bambino, come lui…forse quello che gli serviva
per essere felice..
“Ma
non hai nostalgia della tua casa? Della tua mamma…il tuo papà ….”
“Non
ci sono più..io sono solo…sono rimasti solo il fiore e i tramonti”
“…….”
“Ma
anche i fiori appassiscono prima o poi …perché come tutte le cose
che amiamo sono effimeri…”
“Effim…cosa?
Che significa questa parola?”
“Vuol
dire minacciato di scomparire in un tempo breve” [3]
“Allora
anche il tuo fiore è destinato a scomparire in un tempo breve?”
“Purtroppo
si …ed io l’ho lasciato solo….perché volevo vedere altre cose oltre
quello che si trova in quel luogo da cui provengo-“
Improvvisamente
il piccolo principe divenne molto triste e per la prima volta il bambino
vide che il suo nuovo amico piangeva…Pensava probabilmente alla sua stella,
al suo fiore, alla madre che non c’era più..
Il
giorno dopo si recarono in un giardino pieno di rose….ve ne erano più
di mille e tutte simili tra loro e tutte in un solo giardino!
“Chi
siete?” - chiese il piccolo principe alle rose a cui riusciva a parlare
attraverso il pensiero -
“Siamo
rose!”
“Ed
io che mi credevo ricco di un fiore unico al mondo, [4]
invece ve ne sono tantissimi in questo luogo!” - disse il principe rivolto
al bambino.
“Si
, qui sulla terra ve ne sono molte…”
“Perché
in questo luogo vi sono tanti fiori?”
“Perché
a noi piace possedere tutto in gran numero!”
“Ed
avere le cose in gran numero vi rende felici?”
“Si…forse..non
so…”
“Io
credo invece che la felicità non sia avere tante cose, ma averne
anche solo una ed amarla per sempre..”
“E
tu ami il tuo fiore anche se è effimero?”
“Si,
perché so che lui vivrà fin quando io ci sarò…e mi
ricorderà per sempre la mia mamma…mentre invece qui ci sono mille
rose ….ma vedo già fin d’ora che alcune stanno appassendo…e non
saranno mai amate come io amo il mio fiore”
Mentre
parlava al piccolo principe batteva forte il cuore….guardò il bambino
e gli buttò le braccia al collo!
“Io
ti voglio bene ed anche se conosco tanti bambini e possiedo le cose in
gran numero, ho scelto te…io amo te come tu ami il tuo fiore…ma sento che
tu qui non sei felice e forse è tempo che tu torni sulla tua stella”
“
Ma così ti perderò…non potrò più stare con
te…”
“Non
importa..perché mi basterà guardare il cielo ed io saprò
che su una stella tu sarai lì e mi starai pensando..”
“La
nostra amicizia sopravviverà oltre la distanza ed il tempo..
[5] Venendo qui ho capito
che occorre vedere le cose con gli occhi del cuore ..ed io so che nel mio,
in qualsiasi momento, ti troverò sempre….”
“Si,
hai ragione…E’ tempo che tu torni sulla tua stella….”
Il
bambino guardò il piccolo principe e si rese conto che aveva lo
sguardo perso, come se guardasse lontano…E si sentì triste e capì
quanto fosse dolorosa l’idea di non doverlo più vedere…
Prima
di lasciarsi, il piccolo principe disse:
“Quando
guarderai il cielo, la notte e le stelle, ti ricorderai di me…La nostra
amicizia non è effimera, e sopravviverà allo scorrere de
tempo…”
E
così dicendo il piccolo principe tornò sulla sua stella …
Ora,
ogni notte, il bambino scrutava il cielo …Sapeva che il suo amico era lassù
che lo guardava e sorrideva a quel cielo sapendo che tutte le stelle è
come se gli stessero a loro volta sorridendo…
La
vera amicizia è capace di lenire anche il dolore più grande
e questa storia ci ha insegnato che l’amore può unire anche oltre
la distanza dei luoghi e lo scorrere del tempo…
“Oscar..è
una bella storia e Vi ringrazio di avermela raccontata…io credo di essere
come quel principe e so che anch’io presto raggiungerò la mia stella…”
“Altezza…”
“No,
lasciatemi finire!…Oscar..continuate a ricordarmi quando vedrete un cielo
brillare, una stella splendere…E..se un giorno vedrete un bambino che vi
viene incontro, se ride ed ha i capelli d’oro…Voi indovinerete certo chi
è!
Ebbene…siate
gentile con lui, non lasciatelo e…scrivetemi subito che egli è
tornato” [6]
Fine
Eufemia
[1] Qui
non c’era André a consolarla come spesso faceva quando lui ed Oscar
erano piccoli…
[2] E’
proprio così che Louis Joseph si rivolge a sua madre nel manga.
[3] Questa
frase è tratta dal libro edito dalla Bompiani editore dall’opera
omonima “Il piccolo principe”
[4] Le
parti scritte in corsivo sono mutuate dal libro di Saint Exupéry.
[5] Questa
frase è tratta dal manga edizione italiana Planet Manga, vol. 5
pag. 37…La pronuncia Maria Antonietta quando sa che Fersen è tornato
dalla Svezia!
[6] Anche
questa frase è tratta da “Il piccolo principe” nella traduzione
italiana edita da Bompiani.