Nota dell'autrice: In questa fanfiction ho immaginato che Oscar andasse a trovare il principe Joseph nel castello di Moudon….Il bimbo è da tempo malato ed è relegato a letto, spesso in compagnia delle dame e con i genitori impegnati nelle giornate degli Stati Generali..Oscar decide di andarlo a trovare perché immagina quanto si senta solo…Il titolo nasce come omaggio all’opera del grande Saint Exupéry che, come Versailles no Bara, non conosce né tempo né luogo, poiché è sempre uno dei libri più amati da grandi e piccini….Inoltre ho voluto giocare un po’ con la trama dell’opera dello scrittore francese, prendendone in parte ispirazione ma…inventandone infine una favola ex novo.
 
 Il piccolo Principe
 
"Tutti i grandi sono stati bambini almeno una volta…
Ma pochi se ne ricordano..”
A. De Saint Exupéry

Il piccolo principe ha freddo ed ha bisogno di essere consolato…questo bambino, malgrado la sua giovane età, ha una sensibilità talmente acuta da comprendere il dramma che lo ha investito…Da questo dolore lacerante nasce la consapevolezza che egli non potrà regnare ….non potrà diventare il re di quella Francia che proprio durante la sua agonia stava per cambiare…

“Altezza… Madamigella Oscar chiede di essere ricevuta”
“Madamigella Oscar?!?…Fatela subito passare…”
“Altezza non vi agitate..potrebbe farvi male….”
“Smettetela e tacete….fatela subito entrare…..”
Oscar viene condotta nella stanza del principe….
“Buongiorno principe Louis Joseph…Vi domando perdono…Voi siete molto stanco e dovreste riposare e credo che sia meglio che le vostre dame si prendano cura di Voi…ma volevo vedervi…”
“ No, Oscar…non vi rammaricate…io ho bisogno di vedere le persone che AMO …Non mi abbandonate….Io ho bisogno di Voi…perciò vorrei che rimaneste un po’ con me….Oscar vorrei chiedervi una cosa…”
“Ditemi altezza”
“Potreste raccontarmi una storia?”
“Ma io….non ne conosco….”
“Questo non è possibile….sono sicura che anche voi quando eravate piccola ascoltavate le favole che vostra madre vi raccontava prima di andare a dormire….”
“Io…ma..si certo altezza, avete ragione….Tutti i bambini amano ascoltare storie sussurrate prima di addormentarsi …Si, ora ricordo… una favola che mia madre narrava a me e alle mie sorelle la sera…Ricordo una sera in cui c’era un temporale… io non riuscivo a prendere sonno perché avevo paura…”
“Paura? Voi Oscar…avevate paura?”
“Oh si…Da piccola temevo molto i temporali e quella notte ero terrorizzata e mi sentivo molto sola ….pioveva ed il rumore dei fulmini rimbombava ed illuminava la mia stanza…” [1] 
“E allora?!?”
“Allora mia madre venne da me a farmi compagnia e per rendere meno solitaria quella notte mi narrò una bellissima storia con protagonista un principe venuto da una stella ….”
“Venuto da una stella?”
“Oh, si…proprio così…E’ una storia molto bella…e triste …”
“Oh…Maman reine [2]  non mi ha mai raccontato una storia così…Lei e mio padre in questi ultimi tempi sono sempre impegnati…Ed io….vorrei tanto i suoi baci, sentire il profumo dei suoi capelli, l’odore della sua pelle candida....”
“Principe Joseph…vedete…”
”Lo so, i miei genitori in questo periodo presiedono l’apertura degli Stati generali…e non possono mancare a quest’evento da cui nascerà una nuova Francia….”
“Si, è così…”
“Ma ora, ve ne prego Oscar…raccontatemi del piccolo principe”
…….

“In un tempo lontano, un piccolo principe venne dal cielo…abitava su una stella e dall’alto scrutava ogni giorno la terra.
Voi potete immaginare quanta curiosità suscitassero in lui quei luoghi sconosciuti…e poiché sapeva volare arrivò su quel pianeta che osservava sempre dall’alto della sua stella…
La prima notte dormì su un prato…L’indomani, dopo essersi svegliato, decise che avrebbe esplorato i dintorni…ma mentre camminava intravide da lontano un…insomma qualcosa che somigliava a lui…”

“Ciao chi sei?”
“Sono un piccolo principe, e tu?”
“Sono un bambino”
<chissà mai cosa vuol dire bambino…>, pensò tra sé il piccolo principe…
“E da dove vieni?” ,domandò il bambino…
“Da una stella”
“Che bello!!!! Vuoi essere mio amico?”
“Si…emh, cosa vuol dire amico?”
“Ma…non saprei…so che tutti i bambini hanno un amico con cui giocare…”
<…ecco un’altra parola che non conosco, giocare…>(disse tra sé)
Il piccolo principe a quel punto era davvero curioso, aveva visto posti nuovi, conosciuto un…bambino ed aveva scoperto che ai bambini piace giocare…Si, gli piaceva proprio quel luogo, quel bambino e quindi era sicuro che lì si sarebbe trovato bene.
Da quel giorno in cui si conobbero, i due divennero amici….
Il bambino a sua volta continuava a scrutare con la curiosità tipica dell’infanzia, quel suo nuovo amico che a tratti gli sembrava sempre triste e pensieroso….chissà poi a cosa pensava!!!
Un giorno sopraffatto dalla curiosità gli domandò:
“Senti …Io…vorrei chiederti una cosa: perché non sorridi mai? Mi sembri sempre così triste….”
“Sai, per molto tempo ho avuto per amico solamente un fiore ed ho avuto per distrazione solo la dolcezza dei tramonti….
“Oh! A me piacciono molto i tramonti…se vuoi andiamo a vederlo insieme qualche volta!”
“Si…lo faremo certamente…Pensa che un giorno ho visto il sole tramontare venti volte…sai quando si è molto soli si amano molto i tramonti!”
“Il giorno delle venti volte eri molto triste?”
Ma il piccolo principe non rispose…
“Mi bastava guardare il mio fiore per sorridere …un fiore che non esiste da nessun’altra parte!”
“Un fiore?”
“Si, un fiore che è unico al mondo e che esiste solo per me…Quel fiore me lo ha donato la mia mamma perché mi facesse compagnia quando ero solo...e so che è il mio fiore e non mi abbandonerà mai…e mi aspetterà sempre”
E così il bambino apprese che il piccolo principe veniva da un luogo lontano, dove vi erano anche venti tramonti di seguito ed un fiore raro che gli aveva dato la sua mamma…
“Quando decisi di venire quaggiù, quel fiore mi salutò e mi disse … di cercare d’essere felice anche senza di lui e di cercare altri tramonti ed altre cose che mi avrebbero regalato la felicità…”
“Ed ora sei felice?”
Il piccolo principe non rispose… guardò il bambino ed improvvisamente si rese conto di avere trovato ciò che sulla sua stella non c’era….il calore e l’amicizia di un bambino, come lui…forse quello che gli serviva per essere felice..
“Ma non hai nostalgia della tua casa? Della tua mamma…il tuo papà ….”
“Non ci sono più..io sono solo…sono rimasti solo il fiore e i tramonti”
“…….”
“Ma anche i fiori appassiscono prima o poi …perché come tutte le cose che amiamo sono effimeri…”
“Effim…cosa? Che significa questa parola?”
“Vuol dire minacciato di scomparire in un tempo breve[3]  
“Allora anche il tuo fiore è destinato a scomparire in un tempo breve?”
“Purtroppo si …ed io l’ho lasciato solo….perché volevo vedere altre cose oltre quello che si trova in quel luogo da cui provengo-“
Improvvisamente il piccolo principe divenne molto triste e per la prima volta il bambino vide che il suo nuovo amico piangeva…Pensava probabilmente alla sua stella, al suo fiore, alla madre che non c’era più..
Il giorno dopo si recarono in un giardino pieno di rose….ve ne erano più di mille e tutte simili tra loro e tutte in un solo giardino!
“Chi siete?” - chiese il piccolo principe alle rose a cui riusciva a parlare attraverso il pensiero -
“Siamo rose!”
“Ed io che mi credevo ricco di un fiore unico al mondo, [4]  invece ve ne sono tantissimi in questo luogo!” - disse il principe rivolto al bambino.
“Si , qui sulla terra ve ne sono molte…”
“Perché in questo luogo vi sono tanti fiori?”
“Perché a noi piace possedere tutto in gran numero!”
“Ed avere le cose in gran numero vi rende felici?”
“Si…forse..non so…”
“Io credo invece che la felicità non sia avere tante cose, ma averne anche solo una ed amarla per sempre..”
“E tu ami il tuo fiore anche se è effimero?”
“Si, perché so che lui vivrà fin quando io ci sarò…e mi ricorderà per sempre la mia mamma…mentre invece qui ci sono mille rose ….ma vedo già fin d’ora che alcune stanno appassendo…e non saranno mai amate come io amo il mio fiore”
Mentre parlava al piccolo principe batteva forte il cuore….guardò il bambino e gli buttò le braccia al collo!
“Io ti voglio bene ed anche se conosco tanti bambini e possiedo le cose in gran numero, ho scelto te…io amo te come tu ami il tuo fiore…ma sento che tu qui non sei felice e forse è tempo che tu torni sulla tua stella”
“ Ma così ti perderò…non potrò più stare con te…”
“Non importa..perché mi basterà guardare il cielo ed io saprò che su una stella tu sarai lì e mi starai pensando..”
“La nostra amicizia sopravviverà oltre la distanza ed il tempo.. [5]  Venendo qui ho capito che occorre vedere le cose con gli occhi del cuore ..ed io so che nel mio, in qualsiasi momento, ti troverò sempre….”
“Si, hai ragione…E’ tempo che tu torni sulla tua stella….”
Il bambino guardò il piccolo principe e si rese conto che aveva lo sguardo perso, come se guardasse lontano…E si sentì triste e capì quanto fosse dolorosa l’idea di non doverlo più vedere…
Prima di lasciarsi, il piccolo principe disse:
“Quando guarderai il cielo, la notte e le stelle, ti ricorderai di me…La nostra amicizia non è effimera, e sopravviverà allo scorrere de tempo…”
E così dicendo il piccolo principe tornò sulla sua stella …
Ora, ogni notte, il bambino scrutava il cielo …Sapeva che il suo amico era lassù che lo guardava e sorrideva a quel cielo sapendo che tutte le stelle è come se gli stessero a loro volta sorridendo…
La vera amicizia è capace di lenire anche il dolore più grande e questa storia ci ha insegnato che l’amore può unire anche oltre la distanza dei luoghi e lo scorrere del tempo…

“Oscar..è una bella storia e Vi ringrazio di avermela raccontata…io credo di essere come quel principe e so che anch’io presto raggiungerò la mia stella…”
“Altezza…”
“No, lasciatemi finire!…Oscar..continuate a ricordarmi quando vedrete un cielo brillare, una stella splendere…E..se un giorno vedrete un bambino che vi viene incontro, se ride ed ha i capelli d’oro…Voi indovinerete certo chi è!
Ebbene…siate gentile con lui, non lasciatelo e…scrivetemi subito che egli è tornato[6] 
 
Fine

                                                                                                                    Eufemia
 
 
 
 

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[1] Qui non c’era André a consolarla come spesso faceva quando lui ed Oscar erano piccoli…
[2] E’ proprio così che Louis Joseph si rivolge a sua madre nel manga.
[3] Questa frase è tratta dal libro edito dalla Bompiani editore dall’opera omonima “Il piccolo principe”
[4] Le parti scritte in corsivo sono mutuate dal libro di Saint Exupéry.
[5] Questa frase è tratta dal manga edizione italiana Planet Manga, vol. 5 pag. 37…La pronuncia Maria Antonietta quando sa che Fersen è tornato dalla Svezia!
[6] Anche questa frase è tratta da “Il piccolo principe” nella traduzione italiana edita da Bompiani.