La storia di Diane e di Alain, nell’anime, è una geniale, dolorosa, icastica rielaborazione magistralmente gestita da Dezaki. In maniera, oserei dire, molto occidentale.
Nel manga, Diane è appena un accenno.
Dalle parole di Alain deduciamo un legame
fortissimo, al limite dell’incesto, con lei.
I tratti gotici della storia sono tutti nel
finale. Un volto ormai decomposto ancora teneramente accarezzato da un
Alain sconvolto, al confine tra pazzia e lucido auto-annientamento.
La storia di Diane è funzionale al
diverso ruolo che Alain ha nel manga: accentua il suo livore verso gli
aristocratici – e la sua perdita di controllo quando conosce l’aristocratica
Oscar-, lo rende sanguigno ma anche rancoroso. Indubbiamente più
complesso e mai scontato.
Nell’anime la storia di due fratelli potrebbe
essere un capitolo a parte.
Alain è figlio del popolo, ma già
lo sguardo e i modi mostrano un’intelligenza franca e tagliente, a differenza
dei suoi compagni. La sua rabbia non è verso le classi sociali ma
verso una vita mai compresa appieno, atavicamente non vivibile se non lottando,
guadagnandosela a prezzo della divisa, del fucile, del pasto, della sfida
con se stessi, con le regole imposte da chi gli stenti non li conosce.
Isola felice e riequilibrante è una
sorella da proteggere.
Una sorella che ha una carta in più,
purtroppo passiva. Le nozze. Che comunque sono in mano al futuro marito.
Diane porta allegria in caserma col suo fare
pulito, rappresenta quasi un sogno...come se i sogni di Diane fossero alimento
per quelli dei soldati, anche solo il tempo di una fugace apparizione per
scatenare quella innocua goliardi anche lenisce tanti mali. Per non dimenticare
che nella vita esistono anche le speranze, e a volte prendono a forma subitanea
di ragazze semplici dalla pelle luminosa.
Il punto debole di Alain, che ha accantonato
i sogni per combattersi la vita, sono le persone che non lo hanno fatto.
Sua sorella, ovviamente, e André, che caparbio segue Oscar.
André è l’unico testimone
dell’inumidirsi degli occhi di Alain al vedere la sorella allontanarsi
per andare incontro alle nozze.
Oscar non potrà vedere, di spalle,
Alain piangere per la morte di André, ripensando anche ai lutti
del passato e pronunciando parole amare e realistiche.
La scena con Alain davanti a Diane morta
è un affresco dai colori stranianti di animi disfatti, pieni di
tristezza, e incredulo abbandono.
Lei, bella come un angelo, vestita
da sposa e cosparsa di fiori, sembra una principessa che attende il bacio
del risveglio, ma la sua pelle ha assunto quel candore innaturale prossimo
all’ultimo insulto che la morte reca ai corpi.
Lui è una statua di sale, nemmeno
più le lacrime, la forza di muoversi.
Deve convincersi...ancora....
E quando torna tra i soldati,tra i suoi compagni
- in quell’umanità dolente e vera - riappare dopo mesi in una serata
di pioggia.Tocca al cielo piangere ora.
Lui, con dignità e realismo, riprende
a vivere.
In quel mondo ingiusto e coraggioso, che
si chiama vita.
Sonia
(flydreamer78@supereva.it)