E' terribile pensare di poter morire in quel modo, a quell'età, e in un momento della vita in cui,
nonostante situazioni gravissime (come quelle di Oscar e Andrè in quel momento) si è felici.
C'è qualcosa di profondamente ingiusto e di innaturale nel morire così, e questo vale sia per Andrè che per Oscar.
E' una finzione, è vero, ma è vero anche che prima o poi ognuno di noi ha fatto fronte a situazioni del genere, ed ha sofferto, sapendo che persone giovani, o persone che non avevano avuto molto dalla vita all'improvviso scompaiono.
Questo tipo di sofferenza è quella che riprovo io riguardando Oscar e Andrè morire, come la consapevolezza che non sempre, forse quasi mai, esiste un lieto fine alle cose.
Anche a quelle di finzione.
Fu questo il nostro shock, vent'anni fa, e parlo da "cariatide" cioè tra quelle che venti anni fa videro, un
pomeriggio di dicembre, prima Andrè e poi Oscar morire scoprire che talvolta, nemmeno nella finzione di un cartone animato esiste o è possibile un lieto fine.  Come talvolta è nella realtà.
Eppure, nonostante questo, o forse proprio per questo, amo ancora profondamente questa storia, inventata,
ma "reale" come sono l'amore, la gioia, la sofferenza, la lealtà, la fedeltà, la crescita, la paura, la rabbia, il desiderio, il coraggio e la vigliaccheria nella vita reale.
Lady Oscar è tutto questo, e mi dispiace per i detrattori ma è una delle poche storie "a cartoni" in cui si può trovare tutto questo. E fa parte di me. Continuerà a fare parte di me.

Fiammetta
(fiammetta.camelio.@tin.it)
 

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