EPISODIO
13
“AVVENTURE
CANINE”.
La
nuova sceneggiatrice arrivata da poco dall’Italia, prende di nuovo in mano
le redini della storia.
Otty
corre a perdifiato (1)
. Il dobermann dell’ufficio immigrazioni lo segue imperterrito per accoppiarsi.
Il povero Hans non sa più dove rifugiarsi dalla furia canina. Corre
lungo il bagnasciuga per 5 Km finché non cade in una fossa scavata
da alcuni bambini. Qui subisce le angherie dei mocciosi che cominciano
a ricoprirlo di sabbia cocente lasciando scoperta solo la testa. Il povero
Otty è disperato: Sansone lo sta raggiungendo e lui è bloccato
lì, col sole che gli picchia in testa e con i bambini che, prendendolo
come bersaglio, gli tirano in faccia getti d’acqua col superliquidator.
Il dobermann si avvicina. I bambini, spaventati, scappano via dalle loro
mamme. Sansone si avvicina a Otty, lo annusa, alza la zampina e… e gli
fa la pipì. Dopo, con tutta la calma possibile, lo guarda in faccia
come per dire: “Toh! E adesso che fai?” e con aria altezzosa se ne va via.
Hans è immobilizzato con la faccia bagnata di acqua e di pipì.
I bambini, sotto i loro ombrelloni con palette e secchiello in mano continuano
a ridere a crepapelle per la scena a cui hanno assistito. Otty comincia
a chiamare:
-
Ia Ia!! Bimba!!! Bimba!!
Ai
dolci richiami dell’animale si avvicina correndo Maria “Pamela” Antonietta,
con costume di pelo color pulce.
-
Oh! Ottusangolo mio! Che cosa ti hanno fatto! Oh!
Così
dicendo comincia a scavare – si vede che ‘frequenta’ Otty – finché
non lo libera. Lui, per ringraziarla, le si strofina addosso (inutile descrivere
la scena). La donna sembra non rendersi conto che il suo costume è
completamente bagnato di urina e, dopo avergli dato un bacio sul muso pelosetto,
lo accarezza e lo riporta sotto il suo ombrellone – ovviamente dopo aver
percorso i 5 Km precedenti.
Jeanne Valois, dopo aver visto André incazzato nero per via della precedente serata, ritorna nel suo alloggio.
PER
FACILITARE LA COMPRENSIONE AI TELESPETTATORI, RIPROPONIAMO IL FAMOSO FLASHBACK
DEI FILM AMERICANI MA CHE ANCHE ALESSANDRO MANZONI USAVA (VEDI “PROMESSI
SPOSI”).
-
Alain! Dai che dobbiamo fare il flashback! Sbrigati a mangiare quello sfilatino!
-
Ah! Sui – ha la bocca piena di cibo che preferiamo non elencare per ovvi
motivi – Arruivuo subito!
I
due giovani e aitanti bagnini sono stati invitati ad una festa in una terrazza
vicino alla spiaggia. Andrè corre a farsi bello. Ha saputo infatti
che Oscar ci sarà alla festa. Si mette un litro di profumo alla
mela silvestre e indossa una camicia attillata di raso bianco e jeans strappati
nei punti strategici ( e siccome sta storia è per bambini non ve
lo dico dove ha gli strappi Andrè…..tanto lo so a cosa pensate!)
Anche Alain è veramente fico. Il povero Hans chiede di poter venire
anche lui alla festa, ma i due, sdegnati, gli dicono di restare a casa
a fare la guardia.
Hans
si ritira così in lacrime nel suo cantuccio. Intanto, alla festa,
All’arrivo dei due BEI_Watch si crea il panico. Tutte le ragazze non hanno
occhi che per loro. Ma Andrè non ha occhi che per lei e infatti
eccola arrivare, con i capelli pettinati all’insù, in uno stupendo
abito lungo bianco con spacco inguinale e trasparenze d’ogni dove. Ad Andrè
escono gli occhi fuori dalle orbite. E dice ad Alain: “No, io non resisto…io
l’abbraccio, la bacio, la butto sul letto e quella roba bianca lì
gliela strappo di dosso (2)…
“
Alain
sente il terreno muoversi sotto i suoi piedi in modo preoccupante. Non
tarda a scoprirne la ragione. Andrè, in preda ad un evidente squilibrio
ormonale di proporzioni apocalittiche ha dato vita ad un movimento tellurico
di intensità pari ad un settimo grado della scala Richter e quindi
ad un nono grado della scala Mercalli. Alain cerca allora di calmare con
un ceffone dei suoi l’amico anche perché l’edificio non è
a norma antisismica…Andrè, stordito dalla botta è costretto
a sedersi, ma non molla con lo sguardo la bella Oscar che, al solito, non
se lo fila di pezza.
Intanto presso lo studio di BEI_Watch si affaccia un gruppo di genitori armati di forcone e telecomando…dicono di essere del MOIGE…ma cosa vorranno mai?
Nel
capanno invece, il povero Hans continua ad abbaiare sconsolato quando,
all’improvviso, come una polvere luminosa, piena di tante stelline che
scendono dal cielo. Hans guarda la polvere e non capisce di che cosa si
tratta (te credo è Ottusangolo no?). Si materializza allora una
fatina, cioè, una fatona, visto i kg in più che si porta
e l’evidente età…non proprio da fatina…Ha un vestito azzurro e una
cuffietta celeste e un paio di tondi occhialini. Atterra come un volo charter
stracolmo da Parigi, goffamente, di fronte all’imbambolato Fersen. “Povero
piccolo defic..oh, povero piccolo Hans..non sei potuto andare alla festa
nemmeno stavolta vero? Quel digraz…di mio nipote te lo ha impedito vero?
, Ma qui c’è la fata Nanny per te!” Vedi questo mestolo piccolino?
Questo può essere ferro e può essere piuma (3)…se
becco mio nipote sarà ferro…intanto però voglio farti un
regalo. Ti trasformerò in un aitante e bellissimo dragone svedese!
Il mio mestolo magico ti trasformerà!”
Hans
guardò interrogativamente la fata Nanny. “Che vuol dire aitante
dragone svedese?”
“E’
proprio Ottusangolo!” pensò la sconcertata fatona “stai zitto e
lasciati trasformare!” e con un movimento rotatorio del mestolo un raggio
di luce colpì il giovane Hans. “Abracadabra!” E Hans si trasformò
nel bellissimo e aitante Conte svedese, nonché dragone, Hans Axel
Von Fersen!
Hans
si guardò allo specchio, ora era veramente bello, in più
aveva conquistato persino la posizione eretta !
E
anche il suo vestito era fichissimo, all’ultimo grido! Preso dall’entusiasmo
il giovane Hans scappa via verso la festa che è già in corso.
La vecchia fata gli urla: “Hans! Ti devo dare ancora un cervello!!!!! Torna
qui subito!!!!!”. Ma è ormai troppo tardi, Fersen è ormai
lontanissimo da lei. La vecchia fata sconcertata da tanta imbecillità
cerca di urlargli un ultimo avvertimento: “A mezzanotte finirà l’incantesimo
e tornerai come sei sempre statooo!!!”. Peggio per lui, pensò la
vecchia fatona…in fondo…non è cambiato molto…..ce ne vorrebbe uno
potente, di incantesimo, per dargli l’intelligenza! e così la vecchia
fatona sbraitando contro nipoti e ottusangoli roteò il mestolo nell’aria
e a fatica, decollò, scomparendo nell’aria della sera.
Il
giovane e fichissimo Hans fa dunque il suo ingresso alla festa. Le ragazze
presenti non se lo filano granchè, tutte impegnate a corteggiare
il bagnino Andrè. Quando all’improvviso due sguardi nel salone si
incrociano. Due occhi azzurri come zaffiri incrociano lo sguardo da pesce
bollito con maionese calvè del giovane Fersen. I due giovani si
avvicinano l’uno all’altra attraversando tutta la sala, mentre Andrè
sconcertato, in un angolo, circondato da otto splendide fanciulle, assiste
impotente al fatale incontro. Fersen dice ad Oscar, in perfetto italiano
(4)
: “Vuoi ballare?” Oscar fa cenno di si con la testa. I due allora si lanciano
in un balletto degno del film Dirty Dancing! E’ un ballo caldo, appassionato….mentre
Andrè viene trattenuto a stento da Alain. Oscar è completamente
rapita dall’aitante dragone…anche Fersen lo è da lei…tuttavia..ha
l’impressione di averla già vista…ma dove? Dove?. Il ballo
intanto si fa sempre più sensuale e Alain è costretto a trascinare
via con la forza Andrè dalla festa che si è fatto tutto nero
in volto tipo Otello e parla di strangolare con le sue mani una certa Desdemona….
Qui
la fantomatica Contessa ha chiamato in raccolta uno stuolo di suoi intimi
amici dall’aria minacciosa. Tra tutti spicca uno in particolare che, a
giudicare dall’atteggiamento assunto, sembra essere il capo.
-
Avete capito cosa dovete fare?
-
Si Contessa, dobbiamo rapire Oscar e farla fuori
-
Perfetto. Mi raccomando, non rovinate tutto come per la collana di diamanti.
-
Non preoccupatevi, stavolta andrà tutto bene.
Nel
capanno della spiaggia, André è rinchiuso nel suo stanzino
– non possiamo dire ‘camera da letto’ viste a dimensioni della magione
– immerso nei suoi pensieri. Alain, gigante buono, sposta la tenda che
separa la stanza con la ‘sala’ da pranzo, e gli chiede come sta.
-
Alain, ma tu sai chi ca**o era quello lì dell’altra sera?
-
No, non l’ho mai visto qui in spiaggia… credo sia uno straniero – dice
tenendo in mano le fedele scimitarra (5)
ripensando all’incidente di Oscar e del suo amico.
Entrambi
all’improvviso si voltano verso la finestra guardando un punto in particolare:
la cuccia di Otty. Sin da quando l’avevano preso come cameriere… ehm, come
apprendista bagnino, avevano avuto qualche dubbio sulla sua provenienza.
André lo fissava con occhi di fuoco mentre Alain aveva puntato minacciosamente
la scimitarra verso il povero animale peloso che, deglutendo nervosamente:
-
Ai – Bimbaaaa – Io no essere drag-sved (non lo sa dire) Bauuuu
Comincia
ad ululare. André, aumentando il suo cosmo a livelli mai visti…
-
No!! No!! No, signorina! Questo proprio non va!
-
Ma signor produttore…
-
Il cosmo proprio non va! Volete che ci citi per danni anche Masami Kurumada
oltre a Dezaki!
-
………..
-
No, ditemelo voi! Sapete che è ancora di là che strepita
come un pazzo! Il signor Jackson non riesce più a trattenerlo! Stiamo
aspettando che venga un interprete per capire cosa sta urlando e ancora
non è venuto….!!!!
-
Va bene, va bene.
Comincia
ad ululare. André, le cui vene del collo stanno fuoriuscendo quasi
dalla pelle, scompare correndo. Hans è seriamente preoccupato. Nervosamente
comincia ad agitarsi e la catena Made in Taiwan a cui Maria “Pamela” Antonietta
l’aveva attaccato per evitare di perderlo di nuovo, si rompe e Otty comincia
a correre via
-
Bimba !!!
-
Se ti prendo….!
E
così, lungo il bagnasciuga, col sole che sta tramontando lungo l’orizzonte,
un cane è inseguito da un uomo pericolosamente armato – ha rubato
l’arma a Alain – e da una sorta di gigante che lo intima di fermarsi.
Fine
13° episodio
Questo
è il secondo capitolo a cui metto le mie zampacce. Se non mi anticipa
qualcuno (lo spero tanto) cercherò di pensare anche a Jeanne e al
suo piano malvagio.
Cetty
(1) Sarebbe
un omaggio a Claudio Baglioni ma, visto che si tratta di Otty sembra quasi
un insulto.
(2)
Curioso…questa mi sembra di averla già sentita..ma dove?
(3) Carlo
Verdone da “un sacco bello” “sta mano po’ esse fero e po’ esse piuma, stavorta
è stata piuma”
(4)
fa parte dell’incantesimo, non vi stupite
(5)
Sonia, sei veramente un mito!