Tebe

 

La città aveva lo stesso nome della provincia in cui era sorta. Uaset, lo "Scettro", che si scriveva con un solo geroglifico a forma di scettro appunto.  I tebani chiamavano la loro patria "Città di Amon" e oggi è il più favoloso complesso di rovine che si possa vedere in Egitto, ma si cercheranno invano le tracce di quella che fu una delle poche grandi metropoli dell'antichità, dal momento che anche il nome è stato cancellato: si visitano il tempio di Karnak e quello di Luqsor sulla riva destra del Nilo, i templi funerari e le necropoli sulla riva sinistra, definite a solo scopo turistico come Tebe-ovest.  I resti dell'antica città, costruita in mattoni crudi, non sono infatti accessibili perchè si trovano al di sotto del villaggio moderno.

 Tebe comunque cominciò a divenire importante che già l'Egitto era vecchio di mille anni. I principi tebani infatti vi ricrearono il potere unitario della monarchia, dopo il declino menfita e la disgregazione del Primo Periodo Intermedio e cioè nell' undicesima dinastia; ma già quella seguente, la dodicesima, con la costruzione della sua capitale ai margini del Fayum, spostò il centro di gravità del paese di nuovo a nord, pur essendo una dinasta di origini tebane. La grande ora di Tebe venne dopo il Secondo Periodo Intermedio: dopo la guerra di liberazione contro gli Hyksos, abilmente propagandata come sforzo di unità nazionale; essa segnò il trionfo di una nuova stirpe di principi tebani e del loro dio Amon: da allora Tebe fu la capitale dell'Egitto imperiale.