SURVIVAL

Estratto dal diario di bordo del Capitano John F. Fitzgerald, pilota comandante di squadriglia terminale, deceduto nel 3015 durante il contrattacco finale contro gli invasori Betelgeusiani

20 Gennaio 3012 - Pagina 975

"...da tempo aspettavamo la rivincita, questi alieni non credevano possibile una reazione così feroce da parte di noi terrestri. Probabilmente erano abituati a raziare su pianeti abitati da soli animali, oppure da civiltà non troppo evolute.

Il nostro primo assalto li colse di sorpresa. Riuscimmo a catturare due dei loro militari e a disarmarli. Li conducemmo al laboratorio antropologico dell'Università. Non avemmo pietà per questi esseri ripugnanti ed in pratica li scuoiammo vivi per comprendere il segreto della loro struttura fisica che in realtà non c'era sembrata più efficiente della nostra.

Soprattutto c'interessammo delle loro armi elettroniche le quali erano leggere ed avevano un forte potere distruttivo. Gli addetti al gabinetto di Scienze Fisiche le analizzarono ma non ne capirono granché, in fondo l'importante era riuscire ad usarle!

Le informazioni ricavate ci tornarono utili subito dopo allorché catturai un loro piccolo aeromobile da combattimento. Fu un'impresa piuttosto facile, gli alieni dovevano sentirsi imbattibili e noi li agevolammo in questo, infatti, non appena abbassarono la guardia, n'approfittammo per impadronirci di tutto ciò che per un motivo o per un altro essi lasciavano incustodito.

Personalmente decisi d'impadronirmi di quest'aeromobile che potrei paragonare ad un "caccia" terrestre. La sua forma era piuttosto brutta, come tutte le cose di questi stupidi alieni. Sembrava una farfalla più che un aeroplano ma era molto veloce e alquanto maneggevole. Ricordo che nel primo viaggio che intrapresi, arrivai nei pressi della Luna in soli quindici secondi ad una velocità impressionante!

Ora, era il momento di fare sul serio. Con le armi sottratte agli alieni c'eravamo organizzati in un vero battaglione. Avevamo selezionato anche altra gente tra coloro che avevano deciso di combattere fino alla fine, tanto era la stessa cosa perché la scelta era tra finire come bottino degli alieni oppure morire combattendo. Da quello che avevamo visto, spiandoli, essi trattavano le prede alla stregua di quanto facevamo noi terrestri, usavano gli elementi più robusti per i lavori pesanti ed il resto lo "allevavano" per farne cibo!

Decisi di combattere fino all'ultimo quando scoprii una colonia di bambini trattata come fosse pollame. Mi sentii male e rimasi in uno stato di prostrazione totale per alcuni giorni. Poi la gran decisione. Mi nominarono subito capo d'una squadra d'assalto forse anche per la rabbia che mi spingeva nelle azioni più assurde ma i risultati non mancavano. La mia squadra aveva già compiuto centinaia d'interventi. Una volta conquistammo addirittura un intero accampamento nemico. Quella notte uccidemmo tutti gli alieni senza pensarci due volte. Non riuscimmo a salvare gli umani che erano prigionieri perché qualcuno fece saltare la centrale di produzione d'energia che alimentava l'accampamento; ne seguì una piccola esplosione atomica che vetrificò tutto ciò che esisteva in un raggio di duecento metri. Nell'occasione mi appropriai di questo strano velivolo che ben presto divenne il mio centro di comando.

I servizi di spionaggio ci avevano segnalato la presenza di un contingente nemico arroccato sulle rocce del deserto a sud delle nostre postazioni. Gli alieni avevano cominciato ad usare le armi più potenti che avevano ed io ero sicuro che la loro decisione finale fosse imminente: fuggire al più presto col bottino realizzato fino a quel momento. Per me e per molti altri dei nostri questa non sarebbe stata una vittoria "pulita", infatti, volevamo sterminare questa razza d'esseri maledetti ed avevamo deciso di combatterli ad oltranza. Decidemmo che ci saremmo fermati solo sulla pelle dell'ultimo di questi esseri. Da allora distruggevamo immediatamente tutto ciò che in qualche modo li rappresentava, in altre parole volevamo impedirne la fuga.

La segnalazione dei servizi segreti giunse alquanto opportuna, proprio in quei giorni io volevo collaudare una nuova arma che avevamo recentemente aggiunto alla nostra collezione. Questa era una specie di bazooka, sparava un solo proiettile alla volta ma con un brutto carattere: perseguitava il bersaglio programmato fino a colpirlo. Il proiettile, una specie di globo luminoso, aveva una velocità d'avvicinamento al bersaglio piuttosto lenta ma era in qualche modo legato alla velocità di traslazione di quest'ultimo. Tale caratteristica mi aveva sorpreso perché se il bersaglio era fermo il proiettile viaggiava a circa 10 metri per secondo, se invece il bersaglio si muoveva anche alla velocità della luce, allora il proiettile si spostava a questa velocità più i già detti dieci metri al secondo!

I nostri scienziati affermarono che era un'arma "relativistica" spiegando che la sua potenza permetteva al proiettile di colpire il bersaglio in un momento futuro pur rimanendo nel presente. Era un'arma micidiale perché colpiva il bersaglio e lo distruggeva ancora prima di raggiungerlo! Insomma, una volta sparato il proiettile per il destinatario non c'era più possibilità di scampo.

Ora sono alla ricerca di questi esseri che si nascondono in ciò che rimane della loro flotta. In particolare m'interesso delle cosiddette "palle". Questo tipo d'astronave aliena aveva forma sferica ed utilizzava alcuni dispositivi di mimetizzazione eccezionali. Era piuttosto difficile individuarle prima che loro sparassero i micidiali globi.

A bordo del caccia mi sentivo al sicuro. Riuscivo sempre a schivare il loro puntamento ed, in effetti, mi dileguavo a velocità folle prima ancora di essere scorto! Nonostante questa difficoltà sono continuamente in agguato, in attesa del momento proprizio per colpire...

La pazienza però mi ha dato ragione perché tra le rocce ho appena individuato una "palla" non mimetizzata e ciò significa che gli alieni non mi hanno visto. Benissimo, ho già innescato l'espulsore ed aperto il portello di lancio...il siluro sta uscendo dalla carlinga e si dirige verso la palla ma non ho tempo per aspettarne l'impatto, meglio scappare subito prima che quelli prendano le contromisure ed ancor prima d'esalare l'ultimo respiro mi facciano la festa!"

(queste pagine sono state scritte su lembi di pelle recuperata dagli alieni catturati)